Open data, centrato l’obiettivo

Sulle semplificazioni cooperazione pubblico-privato possibile
 di Fabio Giordano  

 

Si è tenuto lo scorso 12 febbraio a Roma, presso la «Scuola superiore dell’economia e delle finanze «Ezio Vanoni», l’importante Convegno «OPEN DATA, cooperazione tra pubblico e privato per una fiscalità più trasparente verso imprese e cittadini e nuove opportunità per l’economia digitale» organizzato da Assosoftware, in collaborazione con «Confindustria Servizi Innovativi e Tecnologici» e con il «Dipartimento delle scienze tributarie» della Scuola stessa. Sono tre le dorsali su cui si articola questo grande progetto comune della pubblica amministrazione: identità digitale, anagrafe unica della popolazione residente e fatturazione elettronica, piattaforme strutturali necessarie affinché si realizzi la digitalizzazione del sistema paese, con sistemi interoperabili che consentano l’accesso alle banche dati pubbliche ed ai servizi online, in cooperazione applicativa, direttamente con i software gestionali, semplificando gli adempimenti amministrativi, fiscali e tributari, ottimizzando l’efficienza dei processi aziendali. I dati elaborati e detenuti dalle p.a. rappresentano, infatti, un enorme patrimonio e acquisiscono un’importanza sempre crescente anche nel settore fiscale e tributario: grazie all’accesso ai dati effettuato direttamente e in modo integrato dai software gestionali, diventa possibile da una parte favorire la trasparenza digitale ed erogare servizi ancora più efficienti, dall’altra riutilizzare le informazioni in ambiti differenti da quelli per cui sono stati raccolti e favorire lo sviluppo di nuovi prodotti e di nuovi servizi che possono così essere messi a disposizione del mondo economico e della collettività. Di prestigio e di riconosciuta esperienza i relatori, in particolare Gianfranco Ferranti – capo Dipartimento delle scienze tributarie della Scuola superiore dell’economia e delle finanze, Bonfiglio Mariotti – presidente Assosoftware, Anna Pia Sassano – responsabile Processi e sistemi ICT dell’Agenzia delle entrate, Antonio Tonini – direttore Registro imprese Infocamere, Roberto Battistelli – amministratore delegato 01Sistemi, Lorenzino Vaccari – coordinatore Progetto Open Data Trentino, Teresa Alvaro – direttore centrale Tecnologie innovazione Agenzia delle dogane e dei monopoli, Ennio Lucarelli – presidente Confindustria servizi innovativi e tecnologici, e Francesco Caio – presidenza del Consiglio dei ministri. Di seguito una sintesi degli interventi più significativi.

Gianfranco Ferranti

Gli sforzi che sta facendo la p.a. (il Fisco in particolare) vanno nella direzione di offrire una sempre maggiore trasparenza rispetto al proprio operato e ai dati gestiti, chiaramente nel doveroso rispetto della privacy e delle regole di sicurezza imposte dal Garante. Ad esempio anche in tema Redditometro a tendere le informazioni sulle spese e sui redditi del contribuente a disposizione della p.a. quasi certamente saranno dallo stesso liberamente consultabili.

Bonfiglio Mariotti

Le software house auspicano che si affermi nella p.a. un modello di Open Data dove tutte le banche dati pubbliche siano accessibili in cooperazione applicativa via web services direttamente dai software gestionali. In questo modo i processi potranno essere maggiormente automatizzati con risparmio di tempo e denaro per le imprese e per i contribuenti e la stessa p.a. avrà maggiori garanzie circa informazioni comunicate dai medesimi nei vari adempimenti.

Anna Pia Sassano

Quello che serve al paese non è rincorrere lo slogan Open Data in quanto tale, pubblicando in ordine sparso e varie modalità documenti e studi, ma un piano industriale con il quale creare l’infrastruttura necessaria all’interoperabilità dei dati secondo standard certi e condivisi.

Francesco Caio

L’attuale architettura IT della p.a. si presenta ora come una struttura a silos frammentata con duplicazione di tecnologia e di costi e conseguente inefficienza. Bisogna passare da una visione basata sui data center e sull’hardware ad un’altra in cui invece il focus è sull’infrastruttura immateriale basata sugli standard e sulla struttura dei dati, avendo nell’interoperabilità dei sistemi, e quindi delle amministrazioni, il fulcro per cogliere la potenzialità degli Open Data. Più trasparenza, meno duplicazioni, meno documenti pdf e più dati strutturati che si muovono tra i sistemi in una logica in cui le banche dati nazionali sono aperte e accessibili via web services.

Teresa Alvaro

L’Agenzia delle dogane tramite il Servizio telematico doganale ha da tempo implementato la tecnologia web services per automatizzare la ricezione e l’invio delle diverse tipologie di documenti ed informazioni previste dalla normativa doganale. In questo senso Open Data è già una realtà per l’Agenzia delle dogane e va nella direzione di mettere a disposizione in interoperabilità le banche dati reali con informazioni vive e continuamente aggiornate. L’Agenzia delle Dogane già oggi con i suoi tavoli e-customs.it – Aida consulta le parti e avvia studi di fattibilità prima di emanare norme e circolari.

Ennio Lucarelli

In Italia, finalmente, si sta lavorando per creare l’infrastruttura necessaria all’interoperabilità dei dati, condizione indispensabile per trarre concreti benefici per la p.a. e i cittadini, incidendo profondamente nei processi di modernizzazione delle amministrazioni pubbliche e valorizzando l’enorme patrimonio di dati pubblici, con il fine di offrire alle imprese ed ai cittadini servizi innovativi. È molto importante per le imprese raccogliere questa nuova ed importante tendenza della p.a. di apertura verso la concorrenza di mercato, adottando le corrette pratiche per garantire la sicurezza e la qualità dei dati, favorendo così lo sviluppo di una Smart Community italiana che realizzi contemporaneamente modernizzazione della p.a. e crescita economica.

Antonio Tonini

Il Registro Imprese in Italia è un importante Hub informativo, la conservazione e la diffusione delle informazioni che è deputato a custodire è la mission principale, tanto che la sua attività è oggetto di continui interventi legislativi che lo pongono al centro della raccolta e della pubblicazione di dati pubblici sulle imprese, trattati anche al di fuori dalla competenza delle camere di commercio. Per i software gestionali, grazie ad un accordo con Assosoftware, l’accesso è garantito da un sistema di web services in via di collaudo.

Lorenzino Vaccari

Per la Provincia autonoma di Trento gli Open Government Data (ovvero i dati pubblici dalla p.a.) sono una scelta di governance. Si è passati da una visione «patrimoniale» dei dati pubblici, pensati ed elaborati per un utilizzo interno, ad una visione dei dati pubblici come «bene comune», strumento per la crescita, l’efficienza ed il miglioramento dei servizi. Il progetto «Open Data in Trentino» è un piano di lavoro triennale finalizzato allo sviluppo di un’infrastruttura Open Data a supporto dell’innovazione sui servizi del Trentino ed è frutto di una collaborazione tra Provincia autonoma di Trento e TrentoRise, in accordo con il modello di innovazione del Trentino. Il progetto mira a integrare «semanticamente» in un modello a entità fonti dati differenti ed eterogenee attraverso l’uso di formati standard aperti (xml, rdf).

Roberto Battistelli

Con AGEA e IZS (Istituto Zooprofilattico di Teramo) sono stati integrati dei web services che permettono l’accesso On Demand alle loro Banche Dati, in cui sono disponibili i dati dei Fascicoli aziendali e degli allevamenti. Il progetto «SEMPLICE», realizzato in collaborazione con diversi Enti locali e università, propone la sperimentazione di una piattaforma di servizi applicativi, in ambiente cloud, per il supporto alle attività della p.a. nella programmazione e gestione documentale. Obiettivi del Progetto sono lo sfruttamento del patrimonio informativo pubblico tramite l’analisi semantica e la realizzazione di un sistema di rating e misurazione della governance pubblica.

Articolo Italia Oggi_27-02-14.pdf