di Roberto Bellini
Verrà ufficializzato oggi – mercoledì 29 ottobre – presso la sede di Assosoftware a Milano, l’avvio della piattaforma Software Hub System, già operativa da subito, dedicata all’invio telematico delle fatture verso la Pubblica amministrazione (di seguito P.A.) e all’eventuale conservazione sostitutiva delle stesse. Si tratta di un primo passo che porterà gradualmente, nei prossimi mesi, alla completa abilitazione dei servizi B2B con la dematerializzazione dell’intero ciclo dell’ordine, dall’evasione, al pagamento, all’integrazione in contabilità.
Inizia così un percorso che si propone di portare l’Italia ai primi posti della classifica europea dei Paesi digitalizzati. Software Hub System è una realtà promossa da Assosoftware, insieme a sette tra le primarie software house associate (24OreSoftware/TSS, Dylog/Buffetti, IT Working, Kalyos, Sistemi, Teamsystem, Wolters Kluwer Italia) e al partner tecnologico SIA, leader europeo nella gestione di infrastrutture e servizi tecnologici per Istituzioni Finanziarie e Centrali, Imprese e P.A. nelle aree dei pagamenti, dei servizi di rete e dei mercati finanziari.
L’obiettivo è di mettere al più presto nel dimenticatoio quel modestissimo dato del 5% di fatture elettroniche emesse sul totale delle fatture emesse in Italia, che ci colloca agli ultimi posti in Europa, e di contribuire – grazie anche alla dematerializzazione – al recupero di efficienza e di risorse a vantaggio dell’intero sistema Paese.
La piattaforma Software Hub System – che può essere definita come una comunità virtuale in cui si incontrano tutte le realtà che da una parte producono e dall’altra utilizzano sistemi e software gestionali – permetterà di agevolare e facilitare tutti quei passaggi che, come Sistema Paese, siamo chiamati a compiere per raggiungere una maggiore competitività, considerando che la fatturazione elettronica è uno dei pilastri dell’Agenda digitale europea e che dalla sua attuazione a livello comunitario si attendono significative ricadute sul pil.
Vediamo come. Con Software Hub System, le software house associate ad Assosoftware aderenti alla piattaforma e – tramite loro – la community delle imprese e dei professionisti che adottano i loro gestionali, possono contare su una piattaforma collaborativa B2B, perfettamente integrata con i software normalmente utilizzati nei processi quotidiani, in grado di raccogliere le fatture ed i documenti emessi tramite i gestionali e di trasmetterli in modo trasparente e integrato direttamente ai sistemi contabili dei destinatari. Software Hub System offre ai clienti delle software house, in primis alle aziende, ma anche ai commercialisti, alle associazioni di categoria e ai Caf, una soluzione innovativa ed integrata per dematerializzare i processi amministrativi e finanziari, a partire dalle fatture elettroniche emesse verso la P.A. dallo scorso 6 giugno, e offre al Sistema Paese un unico punto di accesso in grado di mettere in contatto tutti i fornitori con i propri clienti, in uno scenario totalmente integrato a livello nazionale.
A tutt’oggi, dal 23 giugno, giorno della presentazione alla stampa della nuova soluzione, sono già 20 le software house, che hanno aderito all’hub nazionale, avviando una road map che le porterà innanzitutto a rispondere alle esigenze di fatturazione elettronica verso la P.A. e successivamente a incrementare la propria offerta con la gestione del ciclo attivo e passivo e con i servizi finanziari a valore aggiunto.
Le software house che hanno aderito stanno già provvedendo ad integrare i propri gestionali con i servizi di Software Hub System, scegliendo di adottare, tra le tre opzioni tecniche offerte dalla piattaforma, quella più adeguata ai propri obiettivi.
Infatti, per agevolare lo start-up, il livello di integrazione tra il software gestionale la piattaforma, può essere gestito con il semplice richiamo del portale e l’upload dei file, mentre attraverso l’utilizzo dei web services è possibile raggiungere la massima integrazione e trasparenza, permettendo all’utente di accedere a tutte le funzionalità direttamente dal proprio gestionale e assicurando così la completa automazione dei processi. Queste sono le tappe previste per arrivare a regime: si parte subito dalla fatturazione verso la P.A., cui seguirà, a inizio 2015, quella B2B tra imprese, mentre già alla fine del primo trimestre saranno disponibili i servizi relativi a incassi e pagamenti. «Siamo certi», ha affermato Bonfiglio Mariotti, presidente di Assosoftware e di Software Hub System, «che l’Hub sarà uno strumento prezioso per le aziende che, proprio grazie all’automazione della fatturazione e della registrazione, potranno godere di innumerevoli vantaggi e semplificazioni dei loro processi. Inoltre ci aspettiamo ulteriori benefici dall’azione di sensibilizzazione del Governo svolta da Assosoftware al fine di introdurre incentivi fiscali o agevolazioni amministrative e contabili, per le aziende che adotteranno lo scambio elettronico delle fatture (B2B), secondo quanto previsto dall’articolo 9 della Delega fiscale. Abbattere i costi di emissione e gestione di una fattura riducendoli a quelli di un sms, è un obiettivo che fa bene alle imprese, ma anche al terzo settore. Infatti, come annunciato durante la presentazione di Software Hub System presso la Comunità di San Patrignano, per ogni fattura che transiterà sull’Hub, sarà destinato un centesimo di euro a un’associazione senza fini di lucro, inaugurando un nuovo modello di solidarietà tra imprese e mondo del non profit». Per promuovere Software Hub System, nei prossimi giorni sarà attivato un sito dedicato che si propone di fornire, innanzitutto alle software house, ma anche a imprese e professionisti, tutte le informazioni per scoprire i vantaggi dell’adozione di questa soluzione. E l’azione di sensibilizzazione continuerà nei prossimi mesi attraverso incontri sul territorio promossi da Assosoftware anche in collaborazione con Confindustria, Osservatorio fatturazione elettronica e dematerializzazione del Politecnico di Milano.
Certificazione unica, presto nuove procedure
Stanno iniziando in questi giorni, dopo una prima fase di confronto tra gli analisti delle software house avvenuta come di consueto con il coordinamento di Assosoftware, le attività di sviluppo delle nuove procedure per l’elaborazione della nuova Certificazione Unica, contraddistinta dall’acronimo «CU» che prende il posto della precedente «CUD» in quanto non più limitata al solo lavoro dipendente, ma estesa anche al lavoro autonomo.
Molti sono i dubbi operativi, che però in parte sono stati chiariti delle prime indicazioni fornite dall’AdE nel corso degli incontri tecnici del 17/9/2014 e del 14/10/2014, cui hanno partecipato i rappresentanti della Consulta dei Caf e dei Caf stessi e il Comitato tecnico Assosoftware, ancorché il testo di legge non sia ancora definitivo. Innanzitutto è stato confermato che la finalità della «CU» è strettamente collegata alla volontà di rendere disponibile ai contribuenti – dal prossimo anno – il modello 730 precompilato direttamente dall’AdE (la cosiddetta «Dichiarazione Precompilata»). Ed uno dei due presupposti affinché l’AdE possa rendere disponibile al contribuente la «Dichiarazione Precompilata» è proprio la disponibilità della «CU» (l’altro presupposto è l’avvenuta presentazione della dichiarazione 730 o Unico PF dell’anno precedente). I sostituti di imposta dovranno pertanto trasmettere entro il 7/3/2015 le «CU» tramite Entratel, per ogni certificazione omessa, tardiva o errata si applica la sanzione di cento euro, a meno che la trasmissione della corretta certificazione venga effettuata entro i cinque giorni successivi a tale scadenza. La prima conseguenza, quindi, è che l’invio telematico della «CU» non ha finalità dichiarative, per cui non fa venir meno in capo al sostituto l’obbligo dichiarativo di trasmissione dei dati di lavoro dipendente e di lavoro autonomo con il modello 770, che pertanto per il prossimo anno rimarrà strutturalmente invariato (salvo chiaramente i normali adeguamenti di alcuni campi). In caso discordanza tra «CU» e 770, farà chiaramente fede il 770. La seconda conseguenza è quella che, in linea di principio, potrebbe non essere necessaria la trasmissione di tutte le certificazioni di lavoro autonomo, per cui potrebbero venire escluse – ad esempio – quelle relative ai percipienti titolari di partita Iva e in linea generale di tutti coloro che in ogni caso non dispongono dei requisiti per la presentazione del modello 730. Sul punto l’AdE non ha ancora preso una posizione definitiva, anche se appare piuttosto evidente che perlomeno a livello sanzionatorio non sarebbe equo punire la ritardata trasmissione di una «CU» non utile alla predisposizione della «Dichiarazione Precompilata», stante appunto la finalità dell’adempimento.
Altro chiarimento riguarda la possibilità per il sostituto di trasmettere anche più «CU» relative al medesimo percipiente, ad esempio per redditi di lavoro dipendente e di lavoro autonomo, senza la necessità di «accorpare» i dati in un unico modello. Tale apertura dell’AdE è importante perché consente ai sostituti che gestiscono le diverse problematiche fiscali con applicativi gestionali diversi, di trattare i dati in autonomia su ciascun sistema e di trasmettere le «CU» separatamente, ovvero di farli confluire su un unico sistema tramite flussi (in linea di massima i medesimi già prodotti per comporre il modello 770), mantenendo comunque distinte le «CU». Inoltre il sostituto può decidere di effettuare più invii delle certificazioni, inviando prima le certificazioni di lavoro dipendente (tutte insieme o anche un po’ alla volta) e successivamente le certificazioni di lavoro autonomo. Ogni fornitura sarà contraddistinta da un protocollo telematico, la «chiave» della certificazione per un eventuale annullamento o invio sostitutivo nei termini è rappresentata (in sequenza) dal Protocollo telematico della fornitura, dal C.F. del sostituto, dal C.F. del percipiente e infine dal Progressivo della certificazione che sarà univoco per fornitura. Altro chiarimento riguarda gli errori rilevati dal sostituto dopo il 7/3/2015, che non potranno essere «sanati» tramite «CU» rettificativo, ma con ogni probabilità dovranno essere oggetto di comunicazione diretta al percipiente affinché questi predisponga il 730 rettificativo o l’Unico PF, mentre sarà ammesso l’invio della correttiva nei termini e l’annullamento nei termini di una certificazione inviata. Per quanto riguarda i controlli dei codici fiscali, il codice fiscale del percipiente errato sarà motivo di scarto della «CU», mentre se si tratta di quello di un familiare questo verrà escluso in sede di generazione della «Dichiarazione Precompilata», che non riporterà detto familiare.