In data 30 giugno 2014 è stato notificato dal prof. avv. Massimo Occhiena, coadiuvato dall’avv. Lucia Carrozza e dal prof. avv. Aristide Police di Roma, per conto delle 22 software house aderenti, ricorso al Tar del Lazio (sede di Roma), contro il Ministero dell’ambiente e della tutela del territorio e del mare, in persona del ministro pro tempore, e nei confronti di Selex service management spa, in persona del legale rappresentante pro tempore, per l’annullamento del decreto del Ministero dell’ambiente e della tutela del territorio e del mare 24 aprile 2014, pubblicato sulla Gazzetta Ufficiale – Serie generale – 30 aprile 2014, n. 99 (doc. 1) e di ogni altro atto comunque presupposto, preparatorio, connesso, collegato o consequenziale a quello impugnato.

L’iniziativa, partita dagli associati del Gruppo Ambiente Assosoftware con l’adesione anche dei soci di Assintel, è pienamente appoggiata e supportata da Confindustria Sit – Assosoftware e segue una lettera inviata nei mesi scorsi al presidente del consiglio Renzi e al ministro dell’Ambiente Galletti, rimasta finora senza risposta.

Il ricorso è l’ennesimo atto di un percorso durato più di quattro anni nel quale i produttori nazionali di software gestionali hanno dato tutto il supporto possibile affinché il Sistri potesse diventare un sistema fruibile e avanzato per il controllo della tracciabilità dei rifiuti. Un comparto che può essere uno dei veicoli di semplificazione e innovazione della pubblica amministrazione e delle imprese e che da sempre è sostenitore convinto del valore che la digitalizzazione può avere per la lotta all’illegalità ambientale e contemporaneamente il controllo e la riduzione della spesa pubblica, generando quindi importanti risparmi e incrementi di produttività.

Le software house ricorrenti supportano quotidianamente circa 10 mila aziende della filiera del rifiuto Urbano e industriale con le loro applicazioni software professionali, da oltre 25 anni. Molte di queste aziende, fortemente informatizzate, rappresentano snodi vitali del sistema dei rifiuti e dell’intero ciclo produttivo italiano.

Il Sistri ha spesso messo in forte difficoltà queste imprese, e le software house con loro.

Il 5 giugno del 2013 la totalità delle Organizzazioni di categoria, nell’incontro presieduto dal prof. Edo Ronchi, su incarico del precedente Governo, ha sottoscritto un documento nel quale è stato dichiarato non idoneo il Sistri quale strumento per la tracciabilità dei Rifiuti, indicando chiaramente la necessità di superarlo. Le motivazioni, oltre alla comprovata non funzionalità operativa che ha prodotto ben sette inevitabili rinvii, risiedono negli eccessivi sovraccarichi organizzativi per le imprese che ostacola l’operatività stessa del sistema.

Nello stesso documento veniva richiesta da una parte l’abolizione del Sistri e l’abrogazione delle norme che lo prevedono e dall’altra l’emanazione di una legge che contenesse solo i principi e le linee di indirizzo di un nuovo sistema sostenibile di tracciabilità informatizzata dei rifiuti, da enucleare poi con normativa secondaria. Nel frattempo si poteva mantenere il sistema preesistente.

Poi c’è stata l’estate e questo sprazzo di «realtà vitale e propositiva» è ripiombato nel pantano della vecchia politica e dei vecchi interessi.

Il Sistri, a oltre quattro anni dalla nascita, sostanzialmente ancora non funziona e continua a costare alle imprese sia direttamente che indirettamente, con appesantimenti nei processi e disservizi che generano una diffusa perdita di competitività e – paradossalmente – una generale diminuzione delle quantità rilevate di rifiuti pericolosi smaltiti.

E ha inoltre creato un’imponente e costoso fabbisogno di formazione per il personale.

Siamo al quarto Governo dall’avvio del progetto e, nonostante le denunce e gli arresti della Magistratura, la dichiarata illegittimità della procedura di segretazione che ha consentito che i lavori di realizzazione delle opere fossero eseguiti in deroga alle disposizioni relative alla pubblicità delle procedure di affidamento dei contratti pubblici, con l’assegnazione del servizio a Selex, illegittimità riconosciuta sia dalla commissione parlamentare di inchiesta sulle attività illecite connesse al ciclo dei rifiuti (si veda «Relazione sul Sistri: l’evoluzione normativa e le problematiche connesse alla sua attuazione», comunicata alle Presidenze il 4 marzo 2013, spec. pag. 153, doc. 7) e sia, soprattutto, recentemente, dall’Avcp (deliberazione 8 maggio 2014, n. 10, doc. 8), il Sistri è sempre lì, inutilmente in funzione ed inutilizzabile, dimostrazione palese di incapacità della politica a dare una soluzione definitiva ai problemi.

Con il ricorso al Tar, le software house vogliono costringere il Ministero a prendere atto di alcuni aspetti ormai ineludibili per il paese, e in particolare che per questo vitale comparto industriale:

– è necessario modernizzare il sistema informatico di tracciabilità operando un radicale azzeramento dell’attuale Sistri. Occorre bandire una gara europea e realizzare un sistema di tracciabilità veramente semplice e fruibile da tutte le aziende, come proposto recentemente dal vicepresidente di Confindustria Gaetano Maccaferri;

– è assolutamente essenziale ed urgente restituire fiducia nel Mattm e nella legalità delle procedure. Serve alle imprese, serve allo Stato;

– è ineludibile la necessità di valorizzare l’iniziativa delle imprese private come motore dell’innovazione, sfruttandone l’enorme qualificazione ed esperienza;

– l’intero sistema normativo che regge il Sistri è ormai troppo appesantito e richiede una radicale revisione e semplificazione.

Le software house, con l’azione legale, vogliono altresì impedire l’inevitabile estromissione forzata dal mercato dei piccoli software privati – utilizzati da soprattutto da impianti e trasportatori – e riaffermare la netta opposizione verso pratiche monopolistiche antistoriche che comportano solo maggiori oneri alle imprese. Procedure che saranno, inevitabilmente, sottoposte anche all’esame della Corte di giustizia europea.

La nostra missione è quella di facilitare il compito delle imprese italiane e degli intermediari che le assistono per la corretta gestione degli obblighi amministrativi, fiscali, ambientali, del lavoro.

È nostro desiderio che un sistema di tracciabilità rifiuti «sostenibile» possa essere implementato.

Per questo chiediamo di voltar pagina, al più presto, per dare un segnale forte e chiaro a tutte le imprese italiane su un tema che le sta tenendo inchiodate da quasi cinque anni, con una perdita globale di competitività nei confronti della concorrenza europea che il loro Sistri l’hanno realizzato in meno due anni con un decimo del costo.

Voltar pagina significa chiudere con questo Sistri e iniziare un vero progetto di tracciabilità rifiuti sostenibile per le imprese.

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Nuova piattaforma di fatturazione elettronica

Si è tenuta lo scorso 23 giugno presso la comunità di San Patrignano, l’Assemblea generale di Assosoftware, in occasione del ventennale della sua costituzione. La scelta del luogo è significativa rispetto al progetto che è stato presentato «Un centesimo per una fattura», di cui proprio la comunità San Patrignano sarà la prima beneficiaria.

Il presidente di Assosoftware, Bonfiglio Mariotti, nel celebrare i 20 anni di attività ha ricordato come per l’Associazione la lungimiranza tecnologica e l’innovazione siano stati gli elementi distintivi che le hanno permesso di essere oggi una realtà in continua crescita, di associati e di fatturato, in contrapposizione con la tendenza generale che vede una contrazione del mercato economico nazionale.

Nel corso del pomeriggio il presidente Mariotti e il direttore generale, Roberto Bellini, hanno presentato la nuova piattaforma di fatturazione elettronica «Software Hub System», sottolineando l’importanza e la portata delle novità tecnologiche nella nostra epoca. «La concorrenza oggi è mondiale, ecco perché l’importanza dell’alfabetizzazione informatica è fondamentale per stare al passo con i tempi e al centro del mercato», ha dichiarato Mariotti nel suo intervento, «con un sistema come l’Hub si ha un risparmio enorme per l’azienda e contemporaneamente vi sono una serie di facilitazioni e semplificazioni. Infine, come Presidente di Assosoftware, sono particolarmente orgoglioso della nostra scelta di devolvere un centesimo di euro per ogni fattura che transiterà sulla nostra piattaforma al mondo del non profit sociale, oggi tutti devono avere un ruolo attivo e non solo parole». «Software HUB System» si presenta quindi sul mercato come una comunità virtuale per tutti gli utilizzatori di programmi gestionali.

Nella seconda parte dell’Assemblea sono intervenute alcune personalità del mondo politico e territoriale. Oltre al sindaco di Coriano Domenica Spinelli, al presidente della Provincia di Rimini Stefano Vitali e al presidente designato della Camera di commercio Fabrizio Moretti, ha portato il suo saluto agli ospiti Letizia Moratti (co-fondatrice di San Patrignano) che ha ricordato «l’importanza per la comunità di accogliere eventi esterni che hanno un richiamo nazionale che pongono particolare attenzione al mondo delle nuove tecnologie. Inoltre», ha continuato la dr.ssa Moratti, «è importante per la comunità di San Patrignano essere la prima realtà non profit sociale che beneficerà del contributo prezioso del progetto “Un centesimo per ogni fattura”».

Tra le numerose personalità politiche e del mondo economico presenti all’evento, sono inoltre intervenuti l’on. Maino Marchi (Pd) e l’on. Laura Ravetto (Fi), i quali hanno posto particolare attenzione sui benefici dell’introduzione dell’obbligo della fatturazione elettronica verso la p.a. come innovazione atta a portare notevole risparmio per il Paese oltre che una fondamentale svolta per il controllo e la lotta all’evasione e all’illegalità.

I prossimi appuntamenti per Software Hub System sono fissati per giovedì 24 e 31 luglio presso la Sede di Assosoftware a Milano, con due incontri di presentazione, riservati agli associati, delle caratteristiche tecnico-funzionali della soluzione e delle modalità e tempistiche di integrazione della stessa all’interno dei software gestionali.

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