Roma, 11 settembre 2024 – «Perché l’Italia possa realmente vincere la sfida dell’IA è fondamentale promuovere lo sviluppo di applicazioni software nazionali che  trasferiscano i benefici di queste tecnologie alle attività produttive e valorizzino allo stesso tempo la nascita di nuove fabbriche del software nel nostro Paese» lo ha detto oggi il Roberto Bellini, Direttore Generale di AssoSoftware, l’associazione di Confindustria che rappresenta i produttori italiani di software, audito dalle Commissioni riunite 8ª e 10ª del Senato sul Ddl IA.

«Per raggiungere questo ambizioso obiettivo, è prioritario mettere in campo un piano di sgravi fiscali significativi per le nuove imprese tecnologiche che si stabiliscono in aree specifiche del Paese, favorendo così la nascita di poli industriali del software, in grado di generare benefici sia per le grandi aziende che per le PMI e le microaziende» ha detto Bellini. «I potenziali benefici di questo programma di attrazione di investimenti sono estremamente elevati, con una stima di incremento del PIL tra 1 e 2 punti entro i prossimi cinque anni. Senza considerare come, mettendo in campo delle decontribuzioni per ogni lavoratore con competenze STEM assunto» segnala il Direttore Generale di AssoSoftware «si prevede che in un triennio l’industria del software potrà occupare circa 500.000 nuovi lavoratori specializzati, tutti formati e residenti in Italia». Secondo l’Associazione, serve uno sforzo corale per liberare queste energie perché tutti gli attori dovranno essere coinvolti, dalla politica al mondo delle imprese, affinché acquisiscano consapevolezza dell’opportunità e lavorino insieme per rendere l’Italia la “Silicon Valley” d’Europa.


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