Il provvedimento 156803/2023 delle Entrate ha attuato le disposizioni contenute all’articolo 35, commi 15-bis.1 e 15-bis.2, del Dpr 633/1972, introdotte dalla legge di Bilancio 2023.

Si tratta di misure di prevenzione e contrasto ai fenomeni di evasione connessi al rilascio delle partite Iva, che vanno ad aggiungersi a quelle già esistenti, nell’ottica di potenziamento degli strumenti di analisi del rischio nei confronti degli operatori che svolgono un’attività di lavoro autonomo o di impresa, sia in forma individuale che collettiva.

Tra le misure contenute nel provvedimento, merita una certa attenzione la seguente disposizione: «4.5 …omissis… nella sezione dedicata al servizio di verifica della partita Iva del sito internet dell’agenzia delle Entrate (www.agenziaentrate.gov.it) sarà possibile riscontrare, mediante i dati disponibili in anagrafe tributaria, l’eventuale cessazione della partita Iva ai sensi dell’articolo 35, commi 15-bis e 15-bis.1. Ciascun operatore potrà verificare in ogni momento se nei confronti di un proprio fornitore o di un proprio cliente sia stato emesso un provvedimento di cessazione della partita Iva ai sensi dei citati commi, al fine di evitare il coinvolgimento, anche indiretto, in meccanismi evasivi o fraudolenti».

Ebbene, con tale disposizione l’Agenzia di fatto raccomanda a tutti i soggetti passivi Iva, «al fine di evitare il coinvolgimento, anche indiretto, in meccanismi evasivi o fraudolenti», di effettuare un continuo monitoraggio delle partite Iva di tutte le controparti con cui essi operano, per verificare che non sia stato emesso un provvedimento di cessazione della partita Iva.

A tal fine potranno risultare particolarmente utili le funzionalità che verranno a breve rilasciate dalle software house associate ad AssoSoftware, che consentiranno il controllo in tempo reale della validità del codice fiscale e della partita Iva e che saranno realizzate grazie alla disponibilità di due nuovi servizi Api di libero accesso resi disponibili dall’Agenzia.

Nel nostro precedente approfondimento (si veda l’articolo «Verifica codice fiscale e partita Iva, software sempre più integrati con i servizi Entrate») dello scorso 23 maggio avevamo infatti visto come, per effetto delle disposizioni contenute nel provvedimento 118366/2023, l’Agenzia abbia da poco reso disponibili ai provider e alle software house due nuovi servizi Api di libero accesso:

a) per la verifica di esistenza e validità del codice fiscale;

b) per la verifica di esistenza e validità della partita Iva, e per fornire le informazioni relative allo stato di attività della partita Iva, alla denominazione o al cognome e nome del soggetto.

Tali servizi Api, già fruibili in modalità consultazione web sul sito internet delle Entrate, al termine di un breve periodo di sperimentazione saranno resi disponibili a tutti gli utenti accreditati alla piattaforma Sdi (provider e software house) affinché questi possano a loro volta renderli fruibili all’interno delle proprie applicazioni software, in uso alle aziende e agli intermediari fiscali.

In questo modo sarà possibile effettuare controlli automatici di esistenza e validità, ad esempio, all’interno dei software di fatturazione prima dell’emissione di ciascuna fattura. O anche nei software di contabilità, in fase di registrazione di ciascuna fattura attiva o passiva.

Il servizio di controllo potrà essere altresì attivato e automatizzato, con controlli periodici, dai provider che forniscono le infrastrutture tecnologiche per la pubblicazione di siti internet e di e-commerce alle aziende che vendono i loro prodotti online, al fine di tutelare ulteriormente i clienti finali e di evitare ogni coinvolgimento, anche indiretto, in meccanismi evasivi o fraudolenti.