di Fabio Giordano, comitato tecnico AssoSoftware
Pensavamo di non doverli vedere più – almeno fino al prossimo anno – ma eccoli di nuovo riapparire con inaspettato anticipo.
Stiamo parlando degli indici sintetici di affidabilità fiscale (Isa) che dovrebbero andare a sostituire già dal prossimo anno i poco amati studi di settore (studi di settore) e gli ultimi parametri.
Il condizionale è d’obbligo, visto quello che è successo quest’anno. Ne era prevista un’introduzione graduale in due anni, già a partire dal periodo d’imposta 2017, per cui l’agenzia delle Entrate ne aveva già predisposto l’intero impianto. Poi l’articolo 1, comma 931, della legge 205/2017, ha stabilito che gli indici sintetici di affidabilità fiscale (Isa), di cui all’articolo 9-bis del Dl 50/2017, si sarebbero dovuti applicare solo a decorrere dal periodo d’imposta in corso al 31 dicembre 2018, per cui tutto il processo di aggiornamento si è improvvisamente interrotto.
Come mai ci ritroviamo – quindi – ancora in piena campagna Redditi 2018 con gli studi di settore che la fanno ancora da padrone, a parlare degli Isa che si applicheranno solo dal prossimo anno?
Semplicemente perché l’agenzia delle Entrate – terminati i lavori sugli studi di settore relativi all’attuale campagna dichiarativa – ha già ripreso le attività di sugli Isa, per non farsi trovare impreparata. Se è vero, infatti, che la prima metà degli Isa era già pronta, ancorché poi congelata, l’altra metà degli Isa deve essere ancora elaborata e deve essere sottoposta a tutto il complesso processo di approvazione previsto dalla legge. Il tutto per un totale previsto di circa 175 modelli, a cui si aggiungeranno una decina di modelli «semplificati» che andranno a sostituire i parametri, richiedendo meno informazioni, ma dovendo comunque essere in grado di fornire l’esito del calcolo.
Quindi è più che giusto che si sia partiti per tempo. Da parte sua AssoSoftware, nella sua veste istituzionale di supporto informativo alle software house associate, sta chiaramente seguendo con attenzione le attività dell’agenzia delle Entrate e della Sogei, al fine di consentire una corretta pianificazione delle attività.
Vediamo dunque lo stato dell’arte dell’evoluzione degli Isa, alla luce delle informazioni che il comitato tecnico AssoSoftware ha ricevuto dall’agenzia delle Entrate e dalla Sogei nell’ambito del rapporto istituzionale in corso.
Pianificazione delle attività
Come già per gli studi di settore, anche per gli Isa l’obiettivo sfidante che l’agenzia delle Entrate si è prefissa è quello di completare tutte le attività connesse all’approvazione dei nuovi indici entro la fine di dicembre, in modo tale da avere a disposizione una ulteriore finestra, fino alla fine del mese di febbraio, per apportare le necessarie «integrazioni anticrisi» e implementare i «correttivi per cassa». La pubblicazione completa di tutto il materiale definitivo sugli Isa dovrebbe quindi avvenire entro la fine del mese di febbraio 2019.
Passaggi intermedi, per arrivare a tale risultato, saranno la fornitura nei prossimi mesi ad alcuni stakeholders, tra cui AssoSoftware:
•della bozza delle specifiche tecniche di scarico dei dati precompilati ovvero delle variabili che verranno acquisite direttamente da banche dati esterne (Inps eccetera), della bozza del tracciato contenente i dati per elaborare il calcolo contenente anche le variabili precompilate e infine una bozza del tracciato dell’esito del calcolo completo dei dettagli e delle segnalazioni;
•di una versione in beta del software (il prodotto della Sogei che sostituirà Gerico, per intenderci) per consentirne il test, in particolare per la parte che appare più critica relativa all’acquisizione delle nuove «variabili precompilate».
In tal modo le software house potranno esaminare tempestivamente la documentazione tecnica e il prodotto software della Sogei, attività necessarie per valutare eventuali criticità e per poter poi predisporre i necessari adeguamenti di integrazione con i propri pacchetti dichiarativi.
Caratteristiche del software Sogei e modalità di interazione
La scelta fatta dall’agenzia delle Entrate va nella direzione della continuità e prevede che il software della Sogei dovrà necessariamente funzionare in modalità offline, come già ora avviene per Gerico, mentre ai fini dell’integrazione con i software gestionali dovrà poter essere da questi richiamato, con modalità analoghe a quelle attualmente utilizzate.
A livello operativo – invece – la vera novità presente negli Isa sta nel fatto che l’agenzia delle Entrate metterà a disposizione del contribuente alcuni dati essenziali di calcolo – elaborati con criteri statistici a partire da basi dati relative agli anni d’imposta 2009-2016 – che costituiranno elementi dell’indice sintetico finale.
Tali «dati essenziali» (di seguito «variabili precompilate») – che saranno inizialmente saranno pochi (5/6), ma destinati a crescere – dovranno essere acquisiti (ovvero scaricati) dal sito dell’agenzia delle Entrate direttamente dal contribuente o dall’intermediario fiscale (con credenziali Fisconline o Entratel) prima di elaborare gli Isa.
Per quanto riguarda gli intermediari fiscali, questi saranno abilitati a effettuare, per conto dei propri clienti, lo scarico massivo delle «variabili precompilate», che verranno saranno contenute all’interno di un flusso Xml elaborabile dai software gestionali.
Le modalità di scarico «variabili precompilate» saranno probabilmente simili a quelle in uso per il modello 730 precompilato, con la necessità di effettuare l’invio preventivo da parte dell’intermediario della richiesta (delega) e con la successiva fornitura da parte dell’agenzia delle Entrate (nel giro di qualche giorno) del flusso Xml contenente le suddette «variabili precompilate».
Al momento non è invece prevista la possibilità di accesso diretto e di scarico automatico delle «variabili precompilate» da parte dei software gestionali in modalità web services.
Modifica delle «variabili precompilate»
Le variabili precompilate saranno di due tipi:
• variabili «calcolate» (cioè indici calcolati dall’agenzia delle Entrate);
•variabili «non calcolate» (per esempio le rimanenze dell’anno precedente).
Dal punto di vista strettamente normativo, non vi sono vincoli circa la possibilità, per il contribuente, di modificare (ovvero correggere) le «variabili precompilate». L’agenzia delle Entrate è tuttavia orientata a escludere la possibilità di modifica per le variabili «calcolate», in quanto l’elaborazione delle stesse è effettuata con criteri statistici. La possibilità – invece – di modificare le variabili «non calcolate» potrà nascere nel caso in cui il dato fornito dall’agenzia delle Entrate non sia aggiornato, per esempio nel caso della recente presentazione di una dichiarazione dei redditi integrativa. La modifica del dato dovrà comunque essere opportunamente giustificata in caso di controllo.
Nel tracciato telematico di interscambio dei dati di calcolo, verranno quindi previsti, ai fini della tracciatura delle modifiche, campi doppi per la variabile originaria e quella modificata.
Poiché le «variabili precompilate» non saranno le stesse per tutti gli Isa, al fine di facilitare la loro identificazione in relazione a ciascun Isa, verrà aggiunta nel file Xml di scarico massivo utilizzato dagli intermediari fiscali, anche la codifica che tali variabili dovranno assumere nel tracciato telematico.
L’esito del calcolo (compreso il dettaglio dei singoli indicatori) verrà restituito in formato Xml, in modo tale che i software gestionali lo possano poi visualizzare tramite un apposito foglio di stile.
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