di Fabio Giordano, comitato tecnico AssoSoftware
L’illustrazione delle novità dell’invio separato del modello 770, è oramai diventata una consuetudine annuale.
Nel nostro appuntamento settimanale dello scorso 20 febbraio, dal titolo «Modello 770, sull’invio separato si cambia di nuovo» (clicca qui per consultarlo ) nell’esaminare le novità dell’invio separato del modello 770/2018, avevamo ricordato come già l’anno ancora precedente – in cui avevamo assistito all’unificazione dei modelli 770/2017 semplificato e ordinario – vi era stata la necessità, per i commercialisti e i consulenti del lavoro, di adottare nuove modalità di compilazione della modulistica unificata per poter effettuare invii separati per le diverse tipologie di ritenute da essi gestite abitualmente.
Dopo due anni di messa a punto delle regole di “spezzatura”, non pensavamo – quindi – di dover ritornare ancora una volta sull’argomento, stante le “assordanti voci” di soppressione del modello 770, perlomeno per i redditi di lavoro dipendente e di lavoro autonomo. Invece il modello 770/2019 e le relative istruzioni verranno ancora modificate, non solo in relazione al ventaglio di possibilità a disposizione degli intermediari per la trasmissione dei dati, ma anche e soprattutto, per consentire al sostituto di imposta di effettuare l’invio spezzato del modello. È questa una delle anticipazioni fornite dai rappresentanti delle Entrate sulle novità del modello 770/2019 durante il convegno di AssoSoftware, dal titolo «Le novità aziendali, fisco e lavoro 2019 – Analisi dei nuovi adempimenti e l’impatto sul software», svoltosi a Bologna il 28-29 novembre.
Le motivazioni che hanno portato l’agenzia delle Entrate a questo ennesimo ripensamento, derivano dalla recente esperienza relativa alla trasmissione del modello 770/2018, il cui termine è scaduto lo scorso 31 ottobre, in cui molti sostituti, che avevano l’esigenza di spezzare in più parti il modello 770 – pur non potendolo fare visto che tale modalità non era tra quelle ammesse – hanno comunque inviato due modelli 770 indicando su entrambi il codice «1», che è quello dell’invio unificato. Ciò ha comportato la ricezione da parte di Sogei di due diversi modelli 770, che non solo non sono stati accorpati, in quanto entrambi trasmessi come unificati con codice «1», ma sono stati considerati come sostitutivo il secondo del primo.
In altri casi, poi, l’invio tramite intermediari ha seguito di fatto la stessa operatività, in quanto il consulente del lavoro non era a conoscenza dei dati del commercialista (e viceversa), per cui entrambi hanno anche in questo caso inviato due modelli, indicando su entrambi il codice “1” che è quello dell’invio unificato. Con il medesimo risultato – per il sostituto – di vedersi considerato il secondo come sostitutivo del primo.
La novità del prossimo anno sarà, quindi, quella di consentire al sostituto d’imposta di inviare un modello 770 con le ritenute di lavoro dipendente, separatamente da quello contenente le ritenute di lavoro autonomo, con le regole che spiegheremo a seguire.
Le nuove regole per l’invio separato del modello 770/2019
La prima novità, come già anticipato, è la possibilità, per il sostituto d’imposta che effettua direttamente l’invio del modello 770/2019, di trasmettere separatamente i dati delle ritenute di lavoro dipendente, di lavoro autonomo e di capitali. Purché, però, ciascuna delle tre tipologie di ritenute sia contenuta all’interno del modello.
La seconda novità, strettamente connessa alla precedente, è la possibilità, per il sostituto d’imposta di effettuare direttamente l’invio di una o più parti del modello 770 (per esempio contenente i dati delle ritenute di lavoro dipendente e/o di lavoro autonomo e/o di capitali) e di far trasmettere la restante parte a uno o più intermediari. Purché ciascuna delle tre tipologie di ritenute sia contenuta all’interno del medesimo modello.
Il tutto si concretizza con l’introduzione, all’interno della sezione «Redazione della dichiarazione», di tre nuove caselle.
•Nella sottosezione «Gestione separata» a fianco di ciascuno dei due campi «Codice fiscale altro incaricato» sono presenti le due corrispondenti caselle «Sostituto», che vanno barrate qualora ciascuna delle restanti parti sia trasmessa dal sostituto stesso e non da un intermediario. Le caselle sono due, così come anche gli intermediari che inviano la restante parte, perché l’invio può essere spezzato fino a tre parti.
•Nella sottosezione «Quadri compilati e ritenute operate» è presente la casella «Incaricato in gestione separata», da compilarsi in caso di invio di tipo “misto” (parte sostituto e parte intermediario/i).
Quest’ultima casella appare, in realtà, quasi ridondante, tuttavia può dare un’indicazione di massima sulla composizione del modello 770/2019 che l’agenzia delle Entrate si dovrà attendere una volta ricevute tutte le parti dai diversi attori.
Le questioni aperte
Circa i problemi insorti con il 770/2018, va detto che le difficoltà riscontrate dall’agenzia delle Entrate le hanno ancor prima dovute affrontare le software house, in chiara difficoltà nello spiegare ai propri clienti che non era possibile far inviare al sostituto due flussi distinti, se non tramite intermediari.
Va peraltro detto – per correttezza – che la stessa agenzia delle Entrate ha ammesso che la possibilità che potessero sorgere questi problemi era stata segnalata proprio da AssoSoftware in occasione del convegno dello scorso anno.
Stante le modifiche apportate alla modulistica del 770/2019 del prossimo anno, rimaniamo tuttavia convinti che le nuove modalità operative appena illustrate non siano ancora sufficienti e adeguate per gestire in modo ottimale le diverse situazioni organizzative dei sostituti d’imposta e dei loro consulenti che rivestono la qualifica di intermediario.
Ciò in quanto, per poter seguire in modo preciso e puntuale le regole indicate nelle istruzioni, il sostituto d’imposta e tutti i suoi intermediari devono essere a conoscenza delle attività svolte dagli altri attori (e non sempre è così!) e soprattutto devono essere molto collaborativi tra loro anche quando non vi è un interesse diretto.
Non per nulla la decisione di indicare il codice «1» messa in atto quest’anno da molti intermediari, spesso è stata assunta per evitare di dover raccogliere dati e informazioni da altri intermediari, spesso neppure conosciuti per scelta del sostituto d’imposta loro cliente.
Siamo ancora in tempo per qualche ulteriore aggiustamento, che speriamo si concretizzi materialmente in fase di stesura definitiva delle istruzioni e del modello.
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