di Fabio Giordano, comitato tecnico AssoSoftware

 

Il riscontro pratico dell’Ace innovativa (cosiddetta super Ace) a livello di modulistica si avrà solo con le dichiarazioni dei redditi del prossimo anno.

 

Ma molti stakeholders stanno già valutando la capitalizzazione delle proprie imprese.

E anche le software house associate ad AssoSoftware, che realizzano gestionali per la redazione delle dichiarazioni dei redditi, si stanno organizzando per analizzare la specifica normativa (articolo 19 del Dl 73/2021) e per adeguare le procedure il prima possibile, dopo essersi confrontate con propri clienti più rappresentativi sulla necessità di anticipare l’aggiornamento.

Perché l’adeguamento anticipato

I motivi per i quali risulta necessario un adeguamento anticipato delle procedure, perlomeno nei casi in cui sia stata segnalata un’esigenza in tal senso da parte da parte dei clienti di ciascuna software house, è dovuta alla sempre maggiore sensibilità dei consulenti fiscali delle aziende ad operare una pianificazione fiscale consapevole, quindi accompagnata da dati quantitativi il più possibile esatti, e non più approssimativi com’era un tempo.

Senza dimenticare la platea, seppur piccola, ma assai importante, delle medie e grandi aziende che da sempre, per obbligo o per scelta operativa, effettua calcoli puntuali di pianificazione fiscale già nel corso dell’esercizio, utilizzando, in anticipo di un anno, i software dei dichiarativi già opportunamente adeguati.Platea che negli ultimi anni è via via migrata da soluzioni “casalinghe”, quasi sempre costituite da fogli excel elaborati e utilizzabili esclusivamente dal super-specialista fiscale d’azienda, verso le soluzioni gestionali sempre più specializzate predisposte dalle software house (quindi utilizzabili da più risorse all’interno delle aziende stesse), con la possibilità di adottare processi di pianificazione fiscale standardizzati e certificati, spesso sottoposti alla verifica degli organi di controllo.

Super Ace e Ace ordinaria

In questo contesto l’agevolazione della super Ace, con la necessità della sua esatta quantificazione, si innesta in modo assai incisivo, stante la previsione di un coefficiente di remunerazione della variazione in aumento del capitale proprio molto più elevato, che passa dall’1,3% al 15 per cento.

Con l’ulteriore novità, non irrilevante, che questa nuova agevolazione sembra essere del tutto estranea agli accadimenti del periodo di imposta 2020 e dei precedenti, comprese quindi le variazioni in diminuzione del capitale proprio effettuate fino al 31 dicembre 2020.Quindi, nel possibile saliscendi temporale delle variazioni di patrimonio netto, chi – per motivi vari – avendo diminuito il capitale proprio al 31 dicembre 2020 rispetto a quello di riferimento del 31 dicembre 2010, lo dovesse aumentare nel corso del 2021, avrebbe tale aumento “tutto buono” e potrebbe fruire dell’agevolazione applicando l’aliquota del 15% sull’intero incremento.

Mentre l’Ace ordinaria continuerà a seguire le attuali regole, compreso l’utilizzo del coefficiente dell’1,3% e il computo delle variazioni del capitale proprio al 31 dicembre 2020 rispetto a quello esistente al 31 dicembre 2010 (come sempre, senza tener conto dell’utile 2010).

Le software house che gestiscono, per i dichiarativi fiscali, specifici ambienti di simulazione, effettueranno gli adeguamenti sui soli programmi di simulazione per l’anno fiscale 2021, mantenendo inalterati i programmi per l’attuale annualità 2020.

Il prossimo anno le novità normative saranno chiaramente recepite nella modulistica 2022, riferita all’anno fiscale 2021. Con un po’ di fortuna, se l’analisi sarà stata realizzata in modo preciso e attinente alla normativa, le modifiche ai software già effettuate, saranno in gran parte utilizzabili anche per le dichiarazioni dei redditi 2022.