di Fabio Giordano, comitato tecnico AssoSoftware
È sembrato inizialmente quasi surreale a tutti i partecipanti alla seconda giornata del convegno AssoSoftware – che si è tenuto a Bologna il 28 novembre, dal titolo «Adempimenti gestionali, fiscali e lavoro 2020 – Le novità e l’impatto sullo sviluppo dei software» – iniziare già a esaminare le novità degli Isa 2020, quando era ancora aperto il termine per la trasmissione delle dichiarazioni 2019 (quest’anno spostato al 2 dicembre).
In effetti quest’ultima stagione fiscale sarà ricordata come una delle più complesse e contraddistinta da problemi tecnici proprio sugli Isa così gravi da portare a uno slittamento dei versamenti delle imposte sui redditi addirittura al 30 settembre.
Va però detto che proprio l’importanza di superare e di non ricadere – il prossimo anno – in problemi analoghi a quelli vissuti quest’anno ha di fatto reso necessario anticipare i tempi del confronto tra l’agenzia delle Entrate e Sogei da una parte e le società di software associate ad AssoSoftware dall’altra.
I rappresentanti di agenzia delle Entrate e di Sogei intervenuti durante l’evento hanno illustrato tutti gli interventi previsti per la prossima campagna dichiarativa.
Il percorso di semplificazione descritto rappresenta, solo un primo passo verso una più consistente riduzione degli adempimenti, posto che il Dl 34/2019, convertito, con modificazioni, dalla legge 58/2019, ha previsto che, a partire dal periodo d’imposta 2020 «Dai modelli da utilizzare per la comunicazione dei dati rilevanti ai fini dell’applicazione degli indici sono esclusi i dati già contenuti negli altri quadri dei modelli di dichiarazione previsti ai fini delle imposte sui redditi». Di seguito la sintesi dell’intervento.
Gli Isa in revisione
Dei 175 Isa approvati per il periodo d’imposta 2018, ben 89 Isa andranno in revisione già con riferimento alla dichiarazione del prossimo anno (periodo d’imposta 2019, di seguito periodo d’imposta), così suddivisi:
•15 manifatture
•25 servizi
•31 commercio
•18 professionisti
La platea dei soggetti coinvolti sarà di 2,3 milioni di contribuenti. Il processo di revisione è incentrato sull’obiettivo di ridurre il numero di informazioni richieste sui modelli Isa, rendendo meno onerosa la loro compilazione. Va peraltro ricordato che già con il passaggio dagli studi di settore agli Isa vi era stata una riduzione delle informazioni da indicare nel modello. In particolare importante era stata la riduzione del numero medio di variabili richieste nel singolo modello, passati da 258 (studi di settore periodo d’imposta 2015) a 147 (Isa periodo d’imposta 2018).
L’impatto più significativo della attività di semplificazione aveva riguardato le variabili strutturali, per le quali si era registrata una riduzione media per modello da 83 variabili (studi di settore periodo d’imposta 2015) a sole 29 variabili (Isa periodo d’imposta 2018). Invece i quadri contabili e quelli relativi al personale, nel passaggio da studi di settore a Isa, erano rimasti sostanzialmente invariati.
Le modifiche più rilevanti per il periodo d’imposta 2019 riguarderanno quindi essenzialmente i quadri contabili:
•il quando F verrà semplificato con la riduzione delle informazioni richieste;
•il nuovo quadro H, che andrà via via a sostituire il quadro G per i Professionisti, richiederà i medesimi dati già contenuti nel quadro RE della dichiarazione dei redditi.
Le novità del quadro F
Più in dettaglio, il quadro F sarà “depurato” di alcuni dati contabili utili solo per alcuni specifici Isa e dovrà quindi essere compilato con le medesime regole per tutti gli Isa. In particolare:
•dal rigo F06 relativo alle esistenze iniziali di opere, forniture e servizi di durata ultrannuale, saranno eliminati i due «di cui» riferiti all’articolo 93, comma 5, del Tuir;
•dal rigo F07 relativo alle rimanenze finali di opere, forniture e servizi di durata ultrannuale, sarà eliminato il «di cui» riferito all’articolo 93, comma 5, del Tuir;
•i righi da F08 a F12 relativi ai prodotti soggetti ad aggio o a ricavo fisso, saranno stati espunti dal quadro F e inseriti nel quadro C sui soli Isa interessati dalla specifica problematica;
•il rigo F18 relativo agli altri costi per servizi verrà eliminato e il suo contenuto confluirà nel rigo F17 Spese per acquisti di servizi;
•dal rigo F19 relativo ai costi per il godimento di beni di terzi, sarà eliminato il «di cui» relativo alle quote di canoni di leasing fiscalmente deducibili oltre il periodo di durata del contratto;
•dal rigo F20 relativo alle Spese per lavoro dipendente, sarà eliminato il «di cui» per personale di terzi distaccato presso l’impresa o con contratto di somministrazione di lavoro;
•dal rigo F23 relativo agli Oneri diversi di gestione, sarà eliminato il «di cui» per abbonamenti riviste e giornali;
•dal rigo F27 relativo al Valore dei beni strumentali, sarà eliminato il «di cui» beni acquisiti in dipendenza di contratti di locazione non finanziaria.
Dunque un quadro F decisamente più leggibile, per il quale risulta particolarmente apprezzabile l’eliminazione del rigo F18 relativo agli altri costi per servizi (il cui contenuto confluirà nel rigo F17 Spese per acquisti di servizi) che tanti problemi ha creato in questi anni (anche con riferimento agli studi di settore) sia in fase di compilazione da parte del contribuente che di verifica da parte dei funzionari deputati al controllo.
Il nuovo quadro H
L’adozione del quadro H per gli 89 Isa revisionati è assunta con l’obiettivo di uniformare la richiesta di dati contabili tra la dichiarazione dei redditi (quadro RE) e gli Isa.
Di fatto il nuovo quadro H risulta identico al quadro RE, con il solo inserimento dei seguenti righi (peraltro già presenti nel quadro G):
•H01 Valore dei beni strumentali in proprietà;
•H21 Spese per prestazioni di collaborazione coordinata e continuativa;
•da H22 a H27 per l’indicazione degli elementi contabili necessari alla determinazione dell’aliquota Iva.
•Chiaramente per il periodo d’imposta 2019 il quadro H sarà presente esclusivamente sugli 89 Isa revisionati, mentre per i restanti 86 Isa dovrà essere ancora compilato l’attuale quadro G, perlomeno fino al periodo d’imposta 2020.
Le altre novità degli Isa 2020
La Commissione degli esperti, riunitasi in data 24 ottobre 2019, ha stabilito:
a)l’inutilizzabilità, anche per il periodo d’imposta 2019, degli «Indicatori di anomalia basati su banche dati non fiscali»;
b)la semplificazione e soppressione di alcune variabili “precalcolate”;
c)la soppressione degli indicatori elementari di anomalia correlati ad alcune variabili “precalcolate”;
d)la modifica della formula degli indicatori elementari di anomalia «Incidenza dei costi residuali di gestione», per esercenti attività d’impresa, e «Incidenza delle altre componenti negative nette sulle spese», per esercenti arti e professioni, con calcolo al netto degli oneri per imposte e tasse;
e)l’esclusione dell’applicazione degli Isa, anche per il periodo d’imposta 2019, per i soggetti che presentano ricavi derivanti da attività secondarie superiori al 30% del totale dei ricavi conseguiti;
f)la gestione del numero delle unità locali, per gli Isa revisionati nel 2019.
In relazione al punto a), l’elenco delle principali banche dati non fiscali non utilizzabili anche per il periodo d’imposta 2019, è il seguente:
•Inps Uniemens;
•Archivi della Motorizzazione Civile (Aci);
•Archivi delle Strutture sanitarie private;
•Consumi di energia elettrica;
•Consumi di gas;
•Bilanci civilistici;
•Albi professionali;
•Archivi del Pubblico Registro Automobilistico (Pra).
In relazione al punto b), le variabili “precalcolate” soppresse sono le seguenti:
•condizione di “lavoro dipendente” risultante dalla certificazione unica («Cu»);
•condizione di “pensionato” risultante dalla certificazione unica;
•numero incarichi risultanti dalla certificazione unica;
•importo dei compensi percepiti risultanti dalla certificazione unica;
•canoni da locazione desumibili dal modello registro locazioni immobili;
•numero di modelli «Cu» nei quali il contribuente risulta essere l’incaricato alla presentazione telematica;
•reddito relativo al periodo d’imposta precedente;
•reddito relativo a due periodi d’imposta precedenti;
•reddito relativo a tre periodi d’imposta precedenti;
•reddito relativo a quattro periodi d’imposta precedenti;
•reddito relativo a cinque periodi d’imposta precedenti;
•reddito relativo a sei periodi d’imposta precedenti;
•reddito relativo a sette periodi d’imposta precedenti;
•numero di periodi d’imposta in cui è stata presentata una dichiarazione con reddito negativo nei sette periodi d’imposta precedenti.
In relazione al punto c), gli indicatori elementari di anomalia soppressi sono i seguenti:
•corrispondenza della condizione di «pensionato» con il modello «Cu»;
•corrispondenza della condizione di «lavoratore dipendente» con il modello «Cu»;
•corrispondenza del numero totale incarichi con il modello «Cu»;
•corrispondenza dei compensi dichiarati con il modello «Cu»;
•corrispondenza dei canoni da locazione desumibili dal modello Registro Locazioni Immobili con quelli dichiarati;
•corrispondenza del numero di «Cu» ordinarie inviate con i dati in Anagrafe tributaria;
•Reddito negativo per più di un triennio;
•corrispondenza dei compensi derivanti da prestazioni rese in regime di convenzione con il Servizio sanitario nazionale con il modello «Cu».
In relazione al punto d), la modifica della formula degli indicatori elementari di anomalia riguarda:
•l’«incidenza dei costi residuali di gestione», per esercenti attività d’impresa;
•l’«incidenza delle altre componenti negative nette sulle spese», per esercenti arti e professioni.
Entrambe, a partire dal periodo d’imposta 2019, saranno calcolate al netto degli oneri per imposte e tasse, per tutti i 175 Isa. In relazione al punto e), confermata l’esclusione dell’applicazione degli Isa, anche per il periodo d’imposta 2019, per i soggetti che presentano ricavi derivanti da attività secondarie superiori al 30% del totale dei ricavi conseguiti.
Per uniformità, gli Isa si applicheranno alle imprese multiattività a partire dal periodo d’imposta 2020, quanto tutti e 175 gli Isa saranno revisionati e sarà quindi possibile estendere il regime premiale anche a tali tipologie di imprese.
Per il periodo d’imposta 2019 è prevista la non applicazione degli Isa in presenza di compilazione del prospetto multiattività (% ricavi attività secondarie maggiori del 30%).
In relazione al punto f), la gestione del numero delle unità locali riguarderà gli Isa revisionati nel 2019.
Dati precalcolati e aspetti tecnici
Nessuna novità interesserà lo scaricamento del file Xml contenente i dati precalcolati, che sarà reso disponibile nelle stesse modalità utilizzate quest’anno, quindi con scaricamento da Entratel. Nessuna novità dovrebbe riguardare anche la delega all’intermediario.
L’unica “novità” del file Xml riguarderà il suo contenuto, che sarà più “scarno”, in quanto alcune variabili – ora soppresse – non saranno più presenti nel file Xml, che tuttavia conserverà lo stesso schema di quest’anno.
Le prospettive
Poche modifiche tecniche, molte migliorie sulla definizione delle variabili e sui calcoli, che dovrebbero finalmente risultare più stabili. Le software house, coordinate da AssoSoftware, faranno anche loro il possibile affinché quello di quest’anno diventi solo un ricordo e che si possa lavorare tutti in tempi congrui e con risultati affidabili, senza dover rifare più volte i medesimi lavori, a causa di anomalie tecniche non imputabili alle procedure.