Dal 1° luglio 2022 è possibile assolvere alla comunicazione delle operazioni transfrontaliere (il cosiddetto esterometro) utilizzando esclusivamente il Sistema di interscambio e il formato Xml del file fattura elettronica.
Cambia anche la periodicità, che da trimestrale diventa di fatto mensile. In particolare il provvedimento 374343/2021 delle Entrate, nel recepire il nuovo dettato normativo ha stabilito, al paragrafo 9.3, termini differenziati per le operazioni attive e passive:
– per le operazioni attive, la trasmissione deve essere effettuata entro i termini di emissione delle fatture o dei documenti che ne certificano i corrispettivi;
– per le operazioni passive, la trasmissione deve essere effettuata entro il quindicesimo giorno del mese successivo a quello di ricevimento del documento comprovante l’operazione o di effettuazione dell’operazione.
Le operazioni passive
In relazione al ciclo passivo – essendo peraltro l’obbligo di comunicazione delle operazioni transfrontaliere strettamente correlato all’obbligo di integrazione dell’Iva con il meccanismo del reverse charge – il provvedimento prevede la predisposizione e la trasmissione da parte del soggetto acquirente (cessionario o committente) dei seguenti tipi di documento in formato Xml:
– «TD17» Integrazione/autofattura per acquisto servizi dall’estero,
– «TD18» Integrazione per acquisto di beni intracomunitari,
– «TD19» Integrazione/autofattura per acquisto di beni ex articolo 17, comma 2, del Dpr 633/1972.
Gli acquisti fino a 5mila euro non territorialmente rilevanti
Recente novità, arrivata in extremis, contenuta nell’articolo 12 del Dl 73/2022 (decreto Semplificazioni), è che rimangono (come in passato) fuori dall’esterometro mensile anche le operazioni relative ad acquisti di beni e servizi non rilevanti territorialmente ai fini Iva in Italia in base gli articoli da 7 a 7-octies del Dpr 633/1972, purché ciascuna di importo non superiore a 5mila euro (ad esempio acquisti di carburanti o spese per ristoranti sostenute per viaggi di lavoro all’estero).
Per gestire in modo automatico la generazione e l’invio dei documenti TD17/18/19 le software house associate ad AssoSoftware hanno profuso, in quest’ultimo anno, importanti sforzi per soddisfare le esigenze più diverse, da quelle dei soggetti più piccoli a quelle delle grandi multinazionali che effettuano una mole enorme di operazioni con l’estero ogni mese. Rimanendo nell’ambito del ciclo passivo per il quale occorre generare i documenti di integrazione TD17/18/19 – sicuramente il più interessante perché maggiormente impattato dalle novità – vediamo quali sono le soluzioni informatiche che possono essere adottate, nello scenario più tipico delle aziende che si avvalgono della consulenza fiscale del proprio commercialista o della propria associazione di categoria (intermediario fiscale).
Queste aziende hanno potuto scegliere, in questi ultimi anni, di adottare per la fatturazione una delle molteplici soluzioni disponibili sul mercato ovvero di adottare la soluzione di fatturazione integrata con il software gestionale del proprio intermediario fiscale. Mentre l’esterometro trimestrale è stato quasi sempre predisposto e trasmesso dall’intermediario fiscale.
Gestione diretta o tramite intermediario
Con l’avvento del nuovo esterometro mensile, basato sul tracciato Xml fattura elettronica, la prima decisione che esse dovranno prendere è se continuare a far gestire l’esterometro dall’intermediario fiscale oppure prendersene carico in prima persona.
Con la prima scelta, sarà l’intermediario, una volta registrata la fattura di acquisto sul proprio sistema gestionale, che dovrà generare e trasmettere il documento di integrazione TD17/18/19. La difficoltà, in questo caso rimane proprio quella della registrazione del documento di acquisto che, non avendo provenienza nazionale, sarà cartaceo e dovrà essere, come in passato, inserito a sistema manualmente dall’intermediario fiscale. A questo punto la generazione del documento di integrazione TD17/18/19 potrà avvenire automaticamente a partire dai dati della registrazione Iva, grazie alle recenti implementazioni effettuate dalle software house, ed essere effettuato direttamente a partire dall’applicativo contabile.
Qualora, invece, tali aziende decidano di gestire autonomamente l’adempimento, esse dovranno prima acquisire il documento di acquisto estero sul proprio sistema di fatturazione, al pari di quanto già normalmente avviene per le fatture di vendita. Una volta avvenuta tale acquisizione, esse dovranno indicare l’aliquota Iva di integrazione e poi, infine, generare e trasmettere il documento di integrazione TD17/18/19.
Le funzionalità dei software
Per gestire al meglio l’operatività dei soggetti che decidono di gestire autonomamente l’esterometro, molti software di fatturazione – in particolare quelli integrati con il software gestionale dell’intermediario fiscale – prevedono per il ciclo passivo specifiche maschere che consentono l’inserimento dei documenti cartacei e, a partire da questi, la generazione dei documenti di integrazione TD17/18/19. In particolare questi software, in uso ai clienti degli intermediari fiscali, sono in grado di generare sia il fac-simile della fattura elettronica Xml emessa dal fornitore estero come tipo documento TD01, sia anche il documento elettronico di integrazione TD17/18/19.
Il primo dei due documenti potrà essere acquisito in modo automatico dal software gestionale dell’intermediario fiscale, analogamente ad una fattura Xml emessa da un fornitore nazionale. Il secondo verrà inviato al Sistema di interscambio (Sdi), con la doppia valenza di comunicazione dati transfrontalieri e altresì di integrazione dell’Iva con il meccanismo del reverse charge. Si tratta di sistemi sofisticati ad alto valore aggiunto, che possono essere adottati dagli intermediari fiscali che concordano con i propri clienti di operare secondo nuove e più efficaci modalità operative.