Dal periodo d’imposta 2024 viene soppressa la Certificazione unica ai forfettari, si allarga la platea del Redditi precompilato, e si estendono le deleghe agli intermediari

L’introduzione, a partire dal 1° gennaio 2024, dell’obbligo generalizzato di fatturazione elettronica per tutti soggetti, indipendentemente dal volume dei compensi o dei ricavi, compresi i soggetti che operano in regime forfettario (articolo 1, commi dal 54 a 89, della legge 190/2014) ovvero che operano in regime di vantaggio (articolo 27, commi 1 e 2, del Dl 98/2011), sta portando tre inaspettate quanto apprezzabili semplificazioni.

1. La prima riguarda la oramai quasi certa soppressione della Certificazione Unica da parte dei soggetti che erogheranno compensi, a partire dal periodo d’imposta 2024, ai soggetti forfettari e ai soggetti in regime fiscale di vantaggio, prevista dal decreto Adempimenti.

2. La seconda riguarda il possibile allargamento della platea di chi potrà utilizzare il modello Redditi precompilato, che a breve potrebbe includere anche i soggetti forfettari.

3. La terza riguarda le modalità di utilizzo del servizio di attivazione delle deleghe agli intermediari per l’accesso ai servizi di fatturazione elettronica dell’Agenzia che, per effetto delle disposizioni contenute nel recente provvedimento 373040 del 17 ottobre 2023 delle Entrate, è ora consentito anche in riferimento ai soggetti forfettari e ai soggetti in regime fiscale di vantaggio (si veda il precedente articolo «Forfettari, la delega per la fattura elettronica guarda ai dati del modello Redditi»).

È chiaro, quindi, che i vantaggi di adottare in modo generalizzato la fatturazione elettronica sono elevati anche a livello di semplificazioni fiscali, a fronte di costi modesti o addirittura nulli a seconda degli strumenti tecnologici che verranno adottati.

Le soluzioni possibili con vantaggi e svantaggi

La prima soluzione (quella gratuita) consiste nell’utilizzare i servizi gratuiti messi a disposizione dalle Entrate. In questo caso è necessario accedere alla propria area riservata, sezione «Fatture e corrispettivi» e quindi «Fatture elettroniche e conservazione», poi selezionare il tipo di fattura scegliendo tra ordinaria, semplificata e Pa. A seguire è possibile generare la fattura, trasmetterla al Sistema di interscambio (Sdi) e, quindi, conservarla. Le fatture successive emesse nei confronti dello stesso cliente possono essere predisposte a partire dalle precedenti.

Il vantaggio principale – forse l’unico – nell’utilizzare i servizi gratuiti messi a disposizione dall’Agenzia sta nella loro gratuità.

L’utilizzo dei software di fatturazione elettronica a pagamento realizzati dalle software house associate ad AssoSoftware, invece, a fronte di un corrispettivo normalmente piuttosto contenuto, permette di fruire di ulteriori opportunità.

Tra queste abbiamo, ad esempio:
• la possibilità di visualizzare in tempo reale la situazione complessiva del fatturato ed effettuare eventuali comparazioni;
• la possibilità di verificare l’avvenuto superamento della nuova soglia degli 85mila euro, il che comporta il cambio di regime fiscale a partire dall’anno successivo a quello di superamento;
• la possibilità di verificare in tempo reale il superamento in corso d’anno della soglia dei centomila euro, il che comporta che la fattura per effetto della quale sta avvenendo il superamento di tale soglia e le successive debbano necessariamente essere emesse con Iva, con cambio immediato del regime fiscale;
• la possibilità di gestire il magazzino seppure nelle versioni online, con alcune limitazioni rispetto ai software gestionali aziendali tradizionali.

In conclusione, al di là della scelta di utilizzare i servizi gratuiti messi a disposizione dall’Agenzia o i software di fatturazione elettronica a pagamento, la fatturazione elettronica generalizzata permetterà la soppressione di alcuni di quegli adempimenti che finora risultavano necessari per fornire alle Entrate quelle informazioni che invece potrà più semplicemente acquisire dalle fatture elettroniche.