Il testo del Ddl delega fiscale (Ac 1038, arrivato in Parlamento il 23 marzo 2023) è attualmente in corso di esame nella commissione Finanze della Camera. L’obiettivo è quello di giungere all’approvazione del testo prima della pausa estiva. Diverse le novità che riguarderanno le imposte dirette:
- le aliquote Irpef verranno rimodulate, con la riduzione degli scaglioni di reddito da 4 a 3. Dovrebbe poi essere introdotta una flat tax incrementale per i lavoratori dipendenti, che va ad aggiungersi a quelle già presenti per i lavoratori autonomi;
- l’Ires passerà a una doppia aliquota. Vi sarà, infatti, un’aliquota Ires ridotta qualora vengano rispettate determinate condizioni, entro i due periodi d’imposta successivi a quello in cui è stato prodotto il reddito;
- l’Irap verrà pesantemente ridimensionata, per arrivare a regime alla sua abrogazione;
- prevista anche una razionalizzazione dell’Iva, nel rispetto dei seguenti criteri:
- revisione della definizione dei presupposti dell’imposta, al fine di renderli più aderenti alla normativa comunitaria;
- revisione della disciplina della detrazione e delle norme di esenzione;
- razionalizzazione del numero e della misura delle aliquote;
- semplificazione delle regole di adesione alla disciplina del gruppo Iva.
Si tratta di modifiche che interesseranno l’intero complesso normativo, che verrà semplificato, armonizzato e riordinato.
Gli interventi riguarderanno anche i procedimenti dichiarativi, l’attività di accertamento e le sanzioni. In particolare, la revisione dei procedimenti dichiarativi potrà portare – oltre che a una completa ridefinizione dei modelli di dichiarazione – anche a una diversa calendarizzazione degli stessi, sia a livello di scadenze che di frequenza dichiarativa.
A livello tecnico la riforma fiscale 2023 verrà attuata – come annunciato nel Consiglio dei ministri – entro 24 mesi dalla data della sua entrata in vigore, mediante l’emanazione di uno o più decreti legislativi.
Il testo di legge continuerà, infatti, il suo percorso in Parlamento. Una volta che questo sarà pubblicato in «Gazzetta Ufficiale», il Governo sarà delegato dal Parlamento a emanare, entro 24 mesi, uno o più decreti legislativi di revisione del sistema fiscale.
Gli effetti per i software gestionali
Potenzialmente potremmo trovarci a breve di fronte a uno tsunami fiscale. È chiaro che, se il Governo dovesse riuscire realmente a emanare i decreti attuativi entro i 24 mesi previsti dall’attuazione, i tempi di adeguamento dei software potrebbero non essere sufficienti. C’è quindi da sperare che il Governo tenga conto già da subito della complessità legata all’adeguamento dei sistemi informatici in uso presso le aziende e gli intermediari fiscali.
E non solo quelli di mercato, prodotti dalle software house associate ad AssoSoftware, ma anche di quelli realizzati da Sogei per i pochissimi utenti che già attualmente li utilizzano.
È chiaro che la revisione di tutti i modelli relativi alle imposte dirette, così come di quelli relativi alle imposte indirette, va ben al di là degli usuali adattamenti delle diverse modulistiche che le software house da sempre effettuano con cadenza annuale. E non può essere effettuato in pochi mesi.
Senza tener conto che, con tutta probabilità, il legislatore non potrà esimersi dal mettere in atto specifiche clausole di salvaguardia a tutela di quei contribuenti che, con l’applicazione delle nuove norme, si potrebbero trovare a esserne eccessivamente penalizzati. Con la necessità, quindi, di dover effettuare doppi calcoli e confronti tra precedente normativa e nuova normativa.
Ebbene, affinché si possa operativamente predisporre tutti gli strumenti informatici necessari, occorrerà che vengano coinvolti, in appositi tavoli tecnici, anche gli stakeholders a valenza tecnica.
Il supporto tecnico di fattibilità digitale, infatti, non può mancare anche nella importante fase di valutazione politica.
AssoSoftware si è già attivata, nei giorni scorsi, depositando una propria memoria in commissione Finanze di commento alla delega fiscale.
I punti principali che sono affrontati dalla memoria sono i seguenti:
- definire tempistiche per la pubblicazione di norme e allegati tecnici, nonché di scadenza degli adempimenti, che tengano conto anche delle esigenze dei produttori di software;
- semplificare le attività di imprese e intermediari tramite l’interoperabilità tra i software gestionali e le banche dati dell’amministrazione finanziaria;
- includere anche i software gestionali tra gli investimenti in «beni qualificati» soggetti a tassazione agevolata.
In linea generale è infine ribadita la necessità di un coinvolgimento anche dei rappresentanti dell’associazione nei tavoli di lavoro che saranno costituiti per l’attuazione delle norme derivanti dalla delega fiscale.