di Fabio Giordano, comitato tecnico AssoSoftware

La scorsa settimana il focus era sul monitoraggio delle “errate anomalie” segnalate dai software di controllo dei modelli di dichiarazione dei redditi, attività che AssoSoftware svolge da moltissimi anni.

Questa settimana, invece, ci occupiamo degli errori relativi all’invio telematico dei dati fatture. Con questo nuovo adempimento devono fare i conti, in questi giorni, le imprese e i loro consulenti mentre, nei mesi appena trascorsi, sono state le software house a essere fortemente impegnate nell’adeguamento delle proprie procedure contabili e nella realizzazione di nuove funzioni di generazione e trasmissione dei file Xml.
Sull’invio dati fatture premettiamo alcune considerazioni, stante che le difficoltà evidenti che hanno caratterizzato questo adempimento e che hanno coinvolto praticamente tutti le parti in causa.

Favorevoli o contrari?
Una prima precisazione. Le software house associate ad AssoSoftware, nel ruolo che rivestono di partner tecnologici delle imprese italiane loro clienti e dei consulenti che prestano loro assistenza fiscale, non hanno una posizione né favorevole né contraria a questo specifico adempimento. Anzi, se fosse stato realizzato in modo più snello e meno cervellotico, sarebbe stato un vantaggio anche per le software house. Va detto, infatti, che il costo che viene generato ogni giorno dalle migliaia di ore uomo di assistenza è enorme; andremo a posteriori a fare un bilancio, ma certamente si tratta di un’attività non remunerativa.

Da un punto di vista più associativo, invece, come AssoSoftware riteniamo che questo adempimento rivesta un ruolo importantissimo, ovvero rappresenti il trampolino di lancio generalizzato della fatturazione elettronica su cui si gioca la sfida competitiva a livello economico del nostro Paese nei prossimi anni.

Non tutti gli attori hanno ancora colto i vantaggi che la fatturazione elettronica porta con sé. Sicuramente li hanno colti già da molti anni le grandi aziende, molte delle quali hanno realizzato sistemi proprietari integrati di fatturazione obbligando talvolta i propri fornitori – nella posizione di forza in cui si trovano – a utilizzarli anche per l’emissione delle proprie fatture attive, pena il mancato pagamento delle fatture stesse.

Tuttavia, in un Paese in cui la maggioranza delle imprese è di piccola o media dimensione, l’arduo compito è quello di convincere gli imprenditori, che spesso non credono applicabili alle proprie aziende le innovazioni adottate dalle grandi. Ed è quello che si è prefissato l’esecutivo, che ha dato mandato al Mef di accelerare e di mettere in campo tutte le possibili soluzioni affinché si arrivi al più presto a superare le resistenze che ci relegano in una posizione di secondo piano rispetto ad altre realtà europee.

Sul punto AssoSoftware, cercando di contemperare gli interessi dell’intero sistema economico con quelli particolari delle aziende associate, non può che appoggiare tali spinte, facendo tutto il possibile affinché i produttori di software abbiano a disposizione gli strumenti informativi per poterci credere e per poter adeguare e accrescere già da subito le proprie procedure in modo efficace ed economico, senza farsi trovare impreparate alle sfide dei prossimi anni.

I controlli per l’invio dati fatture
Ritornando all’adempimento, sull’invio dati fatture i problemi operativi sono davvero moltissimi. Sono evidenti le complessità connesse alla predisposizione dei flussi delle fatture emesse e ricevute in formato Xml, alla trasmissione automatica che sfrutta tecnologie web services, al recupero delle ricevute e alla verifica degli esiti.
Chi ha già effettuato gli invii dei flussi dati fatture si è poi sicuramente scontrato con gli errori segnalati direttamente dalle procedure gestionali, poi con gli errori segnalati dalla funzione di controllo presente sul sito web «Fatture e corrispettivi» dell’agenzia delle Entrate (per chi l’ha utilizzata), e poi ancora con gli errori di invio non segnalati nelle due precedenti fasi e che vengono invece segnalati in fase di trasmissione effettiva dei flussi. Il tutto condito con blocchi del sistema di accettazione che spesso non rilasciano le ricevute, lasciando nel dubbio per giorni migliaia di utenti.
Quasi invisibili, di fronte alle tantissime anomalie bloccanti, le problematiche legate agli aspetti normativi, che invece dovrebbero costituire il fulcro dell’adempimento.
Un ginepraio che molti avrebbero voluto risparmiarsi, ma che non è stato possibile scansare. Peraltro la maggior parte di questi errori è dovuta a incoerenze delle anagrafiche dei clienti e dei fornitori (in particolare se stranieri), a partite Iva cessate, all’utilizzo nelle denominazioni di caratteri speciali quali accenti, apostrofi e simili, che l’Xml mal digerisce.

La prima cosa che salta subito all’occhio è l’assenza dei controlli Sogei, che invece per i modelli dichiarativi erano stati resi disponibili fin dall’inizio (e stiamo parlando del 1999!). O meglio, i controlli Sogei di fatto esistono e sono disponibili, ma:
■funzionano solo on line, il che significa che non possono essere interfacciati dalle procedure gestionali, per cui gli utenti che li vogliono utilizzare devono generare tutti i flussi Xml, poi verificarli uno a uno, infine se tutto va bene effettuare l’invio;
■effettuano esclusivamente un controllo formale, per cui ad esempio non controllano le partite Iva cessate, con il risultato che lo scarto lo si ha poi alla fine in fase di trasmissione definitiva.

Non entriamo nel merito di queste scelte, segnaliamo comunque che le software house non hanno potuto far altro che cercare di replicare tali controlli, anche se è evidente che auto-produrre i controlli ha necessariamente qualche limite.

Da parte sua AssoSoftware è intervenuta su due fronti:
1) da una parte, per agevolare le attività di controllo e invio dei flussi dati fatture, ha predisposto un apposito servizio software erogato da Software Hub System Srl, la società del sistema associativo che fornisce da diversi anni assistenza e strumenti per lo sviluppo e l’integrazione dell’invio elettronico B2B e la conservazione digitale dei documenti, integrabile all’interno dei propri sistemi software gestionali, disponibile per tutti i produttori di software associati e non, che vogliono automatizzare tali processi;
2) dall’altra sta effettuando, come già per i modelli dichiarativi, un’attività di monitoraggio delle segnalazioni errate prodotte sia dai controlli Sogei on-line, che prodotte dal sistema di accettazione dei flussi definitivi del Sdi.

Tale ultima attività al momento è gestita tramite il Forum AssoSoftware a disposizione delle aziende associate, tramite il quale i tecnici delle aziende stesse colloquiano tra di loro e anche con gli enti destinatari, in questo caso con l’agenzia delle Entrate e con la Sogei.
Qualora se ne dovesse ravvisare la necessità, sarà attivato un ulteriore servizio a disposizione degli utenti finali, analogo a quello sopra descritto per i modelli di dichiarazioni dei redditi, con il quale verranno comunicate le anomalie più critiche e le soluzioni per superare i problemi riscontrati. Nella speranza che il tutto funzioni correttamente e non ve ne sia la necessità. Per ultimo segnaliamo che AssoSoftware si è attivata anche in merito alla necessità di automatizzare la bonifica della base dati anagrafica. Infatti, se è vero che i controlli integrati risolvono la problematica della presenza o meno dei campi obbligatori, dei formalismi e della sintassi dei campi stessi, nulla si può fare se il tutto non si completa con la verifica dell’esistenza o meno di ogni anagrafica all’interno dell’anagrafe tributaria. Ci riferiamo in particolare alle partite Iva cessate, ai casi di omocodia o anche solo alle problematiche relative agli indirizzi, laddove curiosamente lo schema Xml prevede l’indicazione del Comune per esteso, senza nessun riferimento al codice catastale che invece lo identificherebbe con certezza. Alcuni sistemi di bonifica della base dati anagrafica, a disposizione dei grandi gestori che emettono un numero elevatissimo di fatture, sono disponibili; tuttavia sono limitati a pochi soggetti e, a quanto è a nostra conoscenza, non consentono la verifica delle partite Iva, ma solo dei codici fiscali.

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