di Roberto Bellini, direttore generale AssoSoftware
Nel vortice dell’imponente crisi generata dall’emergenza coronavirus, le società produttrici di software sono rimaste attive per supportare, con i loro servizi informatici, il grave momento di difficoltà che sta attraversando il nostro Paese.
Grazie alle caratteristiche intrinseche connesse all’attività di produzione del software, che può essere svolta quasi al 100% da remoto utilizzando le tecnologie più evolute di smart working, è stato infatti possibile mantenere – nella maggior parte dei casi – una buona produttività, anche se confrontata con quella consueta dell’attività svolta in sede.
Ed è per questo che le società produttrici di software, associate ad AssoSoftware, sono riuscite – seppure con un grande sforzo – ad adeguare rapidamente le proprie procedure al fine di permettere alle imprese e ai professionisti di attuare con urgenza le misure di sostegno messe in campo dal Governo, soprattutto in ambito giuslavoristico, paghe e contributi.
Sin dall’inizio della crisi AssoSoftware ha infatti aperto – con la massima tempestività – diversi tavoli di lavoro “virtuali”, con l’obiettivo di mettere a confronto gli analisti delle software house con i funzionari dell’Inps – in primis – ma anche dell’agenzia delle Entrate e di tutti gli enti interessati dalle nuove norme di emergenza, al fine di individuare e chiarire tutti i punti critici e permettere così l’adeguamento immediato delle procedure. Il tutto con un risultato indubbiamente efficace e concreto.
Tuttavia, la buona volontà e il senso del dovere di tutti gli operatori del settore, che hanno cercato di fornire il loro contributo lavorando ininterrottamente da casa talvolta anche 7 giorni su 7 in questo momento di grande difficoltà, non bastano da soli ed è necessario un ulteriore supporto da parte delle istituzioni, che si deve concretizzare con un anticipo del confronto, prima ancora dell’adozione dei provvedimenti, affinché l’attuazione degli stessi sia davvero realmente possibile.
Cosa che purtroppo avviene raramente, tanto che nella maggior parte dei casi sono proprio gli analisti delle software house – in fase di studio dei provvedimenti già emanati, quindi a giochi fatti – ad accorgersi dei problemi operativi e a segnalarli, tramite AssoSoftware, agli enti interessati.
La necessità di prevenire tempestivamente i problemi, anticipando il momento del confronto, ha fatto sì che, nelle scorse settimane, AssoSoftware abbia inviato una specifica lettera, firmata dal Presidente Bonfiglio Mariotti, al direttore generale del dipartimento delle Finanze Fabrizia Lapecorella e al direttore generale dell’agenzia delle Entrate Ernesto Maria Ruffini, con la richiesta di valutare alcuni importanti suggerimenti inerenti taluni adempimenti che dovranno essere espletati nei prossimi mesi, nonché di tenere conto con il massimo anticipo delle problematiche informatiche a essi connesse.
Di seguito una sintesi delle richieste e dei suggerimenti in essa contenuti.
Imposta Imu
Il primo argomento affrontato da Mariotti riguarda il calcolo e il versamento dell’acconto di giugno dell’Imu 2020, le cui regole – com’è noto – sono state per quest’anno completamente riscritte.
Queste importanti novità introducono una complessità transitoria, che potrebbe essere eliminata mantenendo in vita per l’acconto le regole 2019, ovvero rimandando l’applicazione delle nuove regole al versamento a saldo, in un’unica soluzione, nel mese di dicembre, con delibere già effettuate e regole certe, andando incontro anche alle esigenze di liquidità di imprese e cittadini nei prossimi mesi.
La richiesta di fatto è duplice:
● mantenere le regole del 2019 per il calcolo del primo acconto 2020, senza obbligare tutti (software house comprese) a sforzi estremi, a fronte di differenze talvolta marginali;
● permettere a tutti di effettuare un unico versamento a dicembre a saldo, con regole certe e a fronte di una probabile maggior liquidità generale a fine anno delle imprese e dei cittadini.
Versamenti da dichiarazione dei redditi
È assai probabile che sarà difficile rispettare il calendario ordinario dei versamenti a saldo dei Redditi 2020.
Sarebbe quindi importante sapere già da subito che lo slittamento dei termini di versamento possa riprendere scadenze e modalità di rateizzazione già sperimentati lo scorso anno, con saldo a settembre e rateazione fino a novembre.
In questo caso i software non verrebbero modificati, ma soprattutto i cittadini, le imprese e i loro consulenti potrebbero pianificare già da ora le attività e organizzarsi per disporre della liquidità necessaria per effettuare i versamenti.
Modelli Isa
AssoSoftware sta seguendo con attenzione il programma di adeguamento dei modelli Isa portato avanti dai tecnici della Sogei, che anche quest’anno si presenta molto impegnativo.
Al momento non si prevedono ritardi nei rilasci dei software gestionali, se verranno rispettate le scadenze di consegna delle specifiche tecniche e dei componenti di calcolo indicate dalla Sogei.
Tuttavia, considerato il momento di emergenza e di difficoltà anche per gli operatori nel raccogliere le informazioni richieste, potrebbe essere opportuno valutare la disapplicazione degli Isa per l’anno 2020.
Corrispettivi elettronici e lotteria degli scontrini
A partire dal 1° luglio 2019 è iniziata la graduale sostituzione degli scontrini e delle ricevute fiscali con i corrispettivi elettronici, per i soggetti passivi che nel 2018 hanno realizzato un volume d’affari superiore a 400.000 euro.
Per gli altri operatori economici la decorrenza dell’obbligo è stabilita a partire dal 1° gennaio 2020, con la possibilità di fruire di un periodo transitorio per l’adeguamento fino al 30 giugno 2020 in cui è possibile trasmettere i corrispettivi elettronici tramite i software gestionali oppure caricarli direttamente sul portale F&C.
La chiusura degli esercizi commerciali imposta dai provvedimenti ministeriali e l’impossibilità di recarsi fisicamente presso gli esercenti da parte dei tecnici installatori abilitati, rende praticamente impossibile l’adeguamento tecnologico dei registratori telematici RT, necessario per la memorizzazione e invio dei corrispettivi telematici e per la lotteria degli scontrini.
A questo si aggiunge la crisi di liquidità delle imprese, che non favorisce l’investimento infrastrutturale richiesto.
AssoSoftware ritiene quindi necessario uno slittamento della scadenza del 1° luglio 2020 al 1° gennaio 2021, con la possibilità di estendere il periodo transitorio fino al 31 dicembre 2020.
Fatturazione elettronica e nuove specifiche B2B
Le nuove specifiche della fatturazione elettronica (versione 1.6), in vigore in via facoltativa dal 4 maggio 2020 e obbligatoria dal 1° ottobre 2020, rappresentano un miglioramento funzionale auspicabile per l’automazione dei processi di contabilizzazione dei dati e allo stesso tempo propedeutico alle dichiarazioni precompilate.
Tuttavia, vista l’emergenza in corso e le attività comunque necessarie per l’adeguamento dei sistemi gestionali, non riteniamo l’intervento strategico e prioritario nei prossimi mesi.
Suggeriamo a tal proposito una rivisitazione dei termini di avvio delle dichiarazioni precompilate e un riposizionamento delle scadenze di utilizzo delle nuove specifiche dal 1° ottobre 2020 per l’uso facoltativo e dal 1° gennaio 2021 per l’adozione obbligatoria.
L’appello di posticipare l’intervento sulla fatturazione elettronica è rivolto anche a tutti gli operatori del settore, a tal proposito le aziende associate ad AssoSoftware, in attesa dell’auspicato provvedimento di proroga, hanno già deciso autonomamente di non procedere alla consegna degli aggiornamenti nel periodo facoltativo per evitare interventi non indispensabili presso le aziende e ridurre di conseguenza la necessità di assistenza.
Considerazioni conclusive
Le richieste di Mariotti sono di esclusivo buon senso. Non sono di parte e non comportano evidentemente vantaggi per nessuna categoria, se non per l’intero Paese.
Dal punto di vista meramente tecnico non vi sarebbero, peraltro, neppure particolari difficoltà tecniche a realizzare le modifiche alle funzionalità software necessarie per l’adeguamento, stante la possibilità di realizzarle in modalità smart working.
Tuttavia, l’aggiornamento dei sistemi informatici, che spesso in realtà complesse viene effettuato on-site presso il cliente, e la necessità di formazione, non tanto all’interno delle software house tra produzione e assistenza, quanto quella da farsi nei confronti degli operatori delle imprese e degli studi, rendono consigliabile differire i termini di qualche mese.
Anche e soprattutto laddove non vi siano rischi importanti di variazione del gettito, legate ad un’entrata in vigore differita delle nuove norme.
In conclusione, Mariotti ha richiesto un rapido e diretto coinvolgimento tecnico di AssoSoftware sin da subito, per definire insieme un piano di azione necessario ad affrontare i prossimi adempimenti, a partire dall’attuazione del decreto Cura Italia.