di Fabio Giordano, comitato tecnico AssoSoftware
Brusco cambio di rotta da parte dell’agenzia delle Entrate – proprio in dirittura d’arrivo – sulle modalità di invio telematico della comunicazione liquidazioni periodiche Iva. Senza entrare nel merito delle motivazioni che hanno spinto l’Agenzia a rivedere in corso d’opera le modalità di invio delle comunicazioni, come AssoSoftware prendiamo atto dell’inserimento della nuova modalità di trasmissione da portale web di file «zip» contenenti più comunicazioni (comunicato stampa dell’agenzia delle Entrate del 10 maggio 2017 ).
Di conseguenza le modalità di invio delle comunicazioni Iva tramite il portale web «Fatture e corrispettivi» attualmente disponibili (dal 16 maggio 2017) per i contribuenti dotati di credenziali Entratel, FiscOnline o Spid, sono le seguenti:
■singole comunicazioni (file Xml) firmate elettronicamente, con certificato qualificato oppure con certificato emesso dall’agenzia delle Entrate, oppure ancora “sigillate” tramite l’apposita funzionalità disponibile sul sito;
■file «zip» non firmato, contenente al suo interno le comunicazioni di più contribuenti (più file Xml) ciascuna firmata con certificato qualificato oppure con certificato emesso dall’agenzia delle Entrate;
■file «zip» firmato digitalmente, contenente al suo interno le comunicazioni di più contribuenti (più file Xml) anche non firmate singolarmente.
Tale firma sui file contenenti le comunicazioni deve essere, in alternativa:
■di tipo «qualificato» (firma digitale conforme alle specifiche Agid) apposta con smart card (o strumento similare);
■basata sui certificati rilasciati dall’agenzia delle Entrate (denominata «firma Entrate») ed apposta con una nuova funzionalità disponibile sulla piattaforma «Desktop telematico» che permette, analogamente a quanto succede per la funzione di autentica, di operare con un’unica operazione su uno o più file selezionati.
È condivisibile la scelta di aggiungere alle modalità di invio già previste anche la modalità di trasmissione da portale web di file «zip» contenenti più comunicazioni?
Sebbene sarebbe stato preferibile conoscere questa impostazione fin dall’inizio, è innegabile che una possibilità in più a disposizione dei contribuenti, ma soprattutto degli Intermediari, non può che essere vista in modo positivo, in quanto, perlomeno, permette di affrontare questa prima scadenza (seppur prorogata) con un po’ più di tranquillità, dando il tempo ai clienti di valutare attentamente pro e contro della soluzione pubblica, rispetto alle funzionalità messe a disposizione dalle software house ed integrate nei sistemi gestionali, proviamo ad approfondire la questione.
L’invio da portale trascina con sé una serie di ulteriori attività che gli intermediari attrezzati con soluzioni integrate nei software gestionali possono dimenticare, in quanto supportati da funzioni automatiche di invio in grado di gestire l’intero processo senza alcuna manualità.
Ci riferiamo in particolare:
■in prima battuta, alla necessità di esportare i flussi «zip» dalla procedura gestionale verso la postazione in cui è installato il desktop telematico per il controllo e la firma dei file;
■poi ancora per l’invio vero e proprio da effettuarsi utilizzando quasi sempre le credenziali Entratel o FiscOnline, accedendo al portale tramite il browser;
■alla manualità richiesta nel scegliere il percorso corretto all’interno del portale e quindi all’upload del flusso;
■ma soprattutto al recupero delle ricevute, che saranno rilasciate una per ciascuna comunicazione Iva inviata, indipendentemente dall’inserimento o meno delle stessa all’interno di un file «zip» contenente anche altre comunicazioni, e l’abbinamento delle stesse con la dichiarazione di partenza (da effettuarsi sulla base del nome del file Xml attribuito a ciascuna comunicazione in fase di generazione del flusso).
È chiaro, quindi, che se si considera la nuova modalità di invio massiva da portale web come un’ulteriore possibilità, da sfruttare in caso di “emergenza” nel caso dovessero sorgere dei problemi di qualsiasi genere durante l’invio automatico, ciò è sicuramente positivo e apprezzabile.
Tuttavia il rischio, come spesso accade in molte attività manuali – in particolare in quelle in cui per l’operatore non vi è un significativo vantaggio personale, se non quello di far risparmiare del tempo al proprio datore di lavoro – è che, una volta «imparato il giro», non si voglia in nessun modo modificarlo per non rischiare di comprometterne il risultato. Con la conseguenza di continuare per anni a effettuare operazioni manuali, lente e ad alta rischiosità di errore, quando la soluzione informatica è già disponibile nella procedura e semplicemente si preferisce non utilizzarla.
Come AssoSoftware sottolineiamo che, in questo repentino cambio di rotta, c’era l’opportunità, da parte dei tecnici dell’agenzia delle Entrate di Sogei, di un confronto preventivo con i nostri esperti. Un peccato averla persa, considerando che gli ambiti di incontro e confronto con le software house sono ben strutturati, si pensi ai convegni AssoSoftware (di cui si trova ampia documentazione, anche storica, su www.assosoftware.it ) nei quali si sono più volte evidenziate le criticità del sistema tecnologico adottato, molto potente ma allo stesso tempo più articolato e complesso, e suggerita, senza successo, l’adozione di soluzioni tecnologiche aggiuntive come ad esempio quella del Sistema tessera sanitaria (Sts), molto più fruibile e altrettanto sicura.
La decisione di adottare in extremis un’ulteriore variante nelle modalità di trasmissione, in un ambito tecnologico dove era naturale e ovvia la necessità di una nostra interazione tecnica, meritava confronto reale: va bene la soluzione adottata, ma si poteva fare meglio non solo a livello tecnologico, ma anche e soprattutto a livello di comunicazione con i contribuenti e gli intermediari.
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