di Fabio Giordano, comitato tecnico AssoSoftware

 

L’evoluzione delle piattaforme tecnologiche ci permetterà, a breve, di accedere direttamente dai software gestionali utilizzati quotidianamente in studio o in azienda, in modo più semplice ed efficace, al servizio automatizzato dell’agenzia delle Entrate di controllo e integrazione dell’imposta di bollo dovuta sulle fatture elettroniche.

 

È quanto ha anticipato Mario Carmelo Piancaldini, responsabile settore procedure, Divisione Servizi dell’agenzia delle Entrate, al convegno «Novità normative e fiscali 2021, l’evoluzione normativa e l’impatto sul software» organizzato da AssoSoftware il 3 e 4 marzo.

Un’evoluzione non solo gradita, ma anche auspicata e ripetutamente sollecitata da AssoSoftware, che da anni cerca di promuovere una digitalizzazione sempre più efficace e alla portata di tutti.

La novità, che solo inizialmente sarà riservata all’imposta di bollo, prevede la realizzazione di un’infrastruttura di dialogo centralizzata tra i sistemi dell’amministrazione finanziaria e quelli in uso agli operatori privati, infrastruttura che una volta operante potrà poi facilmente aprirsi a un uso molto più esteso in molteplici ambiti. Si pensi alle dichiarazioni precompilate Iva e Redditi, allo scarico automatico dei dati precompilati Isa e a molto altro ancora.

Le difficoltà maggiori risiedono, chiaramente, nel creare un sistema di autenticazione “esteso”, che tenga conto dell’esistenza, nella filiera degli adempimenti fiscali, dei molti stakeholders presenti. Quindi non solo dei contribuenti direttamente interessati, ma anche dei diversi intermediari che già ora si collocano in tale filiera. Tra questi ultimi ci sono sicuramente coloro che operano nell’ambito della consulenza contabile, fiscale e del lavoro (commercialisti, consulenti del lavoro, associazioni di categoria, eccetera), ma anche i tecnici (software house e partner tecnologici delle grandi imprese) che gestiscono le infrastrutture informatiche che si dovranno interfacciare con i sistemi dell’amministrazione finanziaria.

Proprio la primaria esigenza di soddisfare sia i massimi requisiti di sicurezza, garantendo l’autenticità dell’origine, l’integrità e l’immodificabilità dei documenti, come più volte indicato dal Garante della Privacy, sia i requisiti di trasparenza e di apertura al mercato nei confronti di tutti gli operatori comunitari, come richiesto dall’Unione europea, hanno rallentato finora questo processo, che però è oramai stato avviato e dovrebbe concludersi in tempi oramai abbastanza brevi.

Le nuove modalità di controllo

Finora, l’agenzia delle Entrate effettua il calcolo dell’imposta di bollo dovuta in base alle informazioni presenti all’interno delle fatture elettroniche transitate dallo Sdi e mette a disposizione dei contribuenti, sul sito web «Fatture e corrispettivi», due elenchi (A e B) contenenti, rispettivamente, le fatture che risultano certamente o potenzialmente soggette a tale imposta:

  • • l’elenco A contiene tutte le fatture che già il contribuente ha dichiarato di voler assoggettare a imposta di bollo, compilando l’apposito attributo Xml;
  • • l’elenco B contiene le fatture che, pur essendo prive dell’apposito attributo Xml, secondo i controlli effettuati dall’agenzia delle Entrate potrebbero essere potenzialmente soggette a imposta di bollo.

In relazione alle fatture dell’elenco B, il contribuente può ulteriormente decidere se assoggettarle o meno all’imposta di bollo, in riferimento a quella che ritiene essere la corretta applicazione delle norme di legge.

Qual è la novità quindi? L’attuale funzionalità richiede l’accesso manuale al sito «Fatture e corrispettivi» dell’agenzia delle Entrate da parte del contribuente o del suo intermediario fiscale, e l’utilizzo delle maschere web del sito stesso per contrassegnare, una per una, le fatture soggette o meno a bollo.

In alternativa è possibile effettuare il download manuale degli elenchi A e B in formato Xml, elaborarli tramite il proprio software gestionale e infine restituire all’agenzia delle Entrate il risultato di tale elaborazione mediante l’upload manuale degli elenchi Xml elaborati. Tale processo, essendo gestibile in modalità manuale o al più semiautomatica, chiaramente non garantisce la certezza del risultato, né tantomeno tempi di elaborazione più brevi rispetto al tradizionale controllo manuale. Tant’è che diverse software house, sentiti i propri clienti, hanno deciso di posticipare la predisposizione delle funzioni di elaborazione dei file Xml, proprio in attesa di poter disporre di un sistema di dialogo automatizzato con i sistemi dell’agenzia delle Entrate.

Il nuovo sistema opererà tramite webservices e sarà, chiaramente, completamente automatizzato, consentendo agli operatori di effettuare tutti i controlli con pochi click, direttamente dal proprio gestionale. Una soluzione finalmente al passo coi tempi, che darà un vero valore aggiunto, con un risparmio di tempo ed energie che potrà essere concretamente percepibile.