di Monica Rollandi (*) – Rubrica a cura di AssoSoftware
Il progetto SIOPE+ è un tassello fondamentale per la digitalizzazione del Sistema Italia, un progetto ambizioso finalizzato a garantire il monitoraggio del ciclo completo delle entrate e delle spese delle pubbliche amministrazioni che è partito già dal 1° gennaio 2018 ed è stato gestito dai soggetti istituzionali coinvolti (ministero dell’Economia e delle Finanze, Banca d’Italia, AgID) nel migliore dei modi, ma che rischia di avere una battuta di arresto.
Il piano di dispiegamento previsto dal decreto Mef del 25 settembre 2017 fissa per il 2018 queste partenze:
• avvio a regime dal 1° aprile 2018 per Comuni oltre 60mila abitanti;
• avvio a regime dal 1° luglio 2018 per Comuni da 10.001 a 60mila abitanti;
• avvio a regime dal 1° ottobre 2018 per Comuni fino a 10mila abitanti;
• avvio a regime dal 1 ottobre 2018 per ASL, Aziende ospedaliere, policlinici universitari.
La tabella
Il processo per la messa in esercizio prevede per tutti gli Enti la necessità di sostenere un set minimo di collaudo da effettuare di concerto con la propria Banca tesoriera che può essere svolto fino a 3 mesi prima della data di dispiegamento prevista da decreto Mef del 25 settembre 2017, come da tabella correlata.
La tabella è stata estratta dal documento «SIOPE+ Piano di Collaudi (Avvio nel 2018)» http://www.rgs.mef.gov.it/_Documenti/VERSIONE-I/e-GOVERNME1/SIOPE/SIOPE/PIANO_dei_collaudi_per_il_2018.pdf
Il test minimo di collaudo
Una volta sostenuto il test minimo di collaudo e ottenuta l’autorizzazione da parte di Banca d’Italia, i Comuni per partire in effettivo dovranno attendere la data precisata sul Piano di dispiegamento.
Una partenza unificata per tutti i clienti che, soprattutto nelle date del 1° luglio e del 1° ottobre, potrebbe portare nonostante l’attenta pianificazione delle proprie software house di riferimento a dei disservizi nell’ambito dell’assistenza, dovuti anche a possibili problemi della stessa piattaforma SIOPE+ a causa dei notevoli transiti di dati.
La necessità di scaglionare le partenze in modo più flessibile è stata fatta presente nelle opportune sedi istituzionali, ciò nonostante a nostro avviso non è stata presa nella dovuta considerazione: al momento non è possibile per gli enti, infatti, chiedere una partenza a regime anticipata rispetto a quella prevista dal decreto Mef del 25 settembre 2017. Chiaramente dovrebbe essere una partenza condivisa con i soggetti istituzionali coinvolti oltre che con la propria Banca tesoriera e con la propria software house, ma consentirebbe agli enti interessati da questo ulteriore adempimento di ricevere la giusta attenzione in un passaggio molto importante e delicato.
Come AssoSoftware si auspica quindi che il decreto del Mef di prossima emanazione possa prevedere la possibilità per gli enti di anticipare la partenza a regime, questo per una corretta pianificazione delle attività a garanzia del consueto livello di assistenza che le software house garantiscono ai propri clienti.
(*) Pa Digitale S.p.A. – Comitato Tecnico AssoSoftware
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