I temi della settimana



MANOVRA: LA PROROGA DEL SUPERBONUS E’ UN SEGNALE POSITIVO. OTTIMO RISULTATO PER INDUSTRIA E COSTRUZIONI

“Dai testi circolati finora consideriamo un segnale positivo la proroga del bonus 110% fino al 2023 e la previsione di un decalage fino al 2025. Si tratta di un ottimo risultato per il mondo industriale e delle costruzioni, anche nell’ottica della ripresa economica. Il superbonus e la sua cedibilità è una misura di impulso importante agli investimenti e che risponde anche alle richieste dell’Europa di rendere più efficiente e moderno il nostro patrimonio immobiliare“. Cosi Emanuele Orsini, Vice Presidente per il Credito, la Finanza e il Fisco, subito dopo il varo della Manovra da parte del Consiglio dei Ministri. Nel corso del suo intervento al convegno ‘Oltre la crisi. Il finanziamento della ripartenza’, organizzato da ACB Academics & Consultants for Business e il Sole 24 Ore, Orsini è poi tornato a invocare l’abrogazione dell’Irap “ma senza dare spazio ad aumenti dell’Ires, poichè scoraggeremmo l’attrazione degli investimenti e ci muoveremmo nella direzione opposta rispetto all’orientamento assunto dall’Ue”. Inoltre, il Vice Presidente ha ricordato la posizione di Confindustria sul cuneo fiscale, secondo cui, puntando su un taglio deciso, si otterrebbe un duplice effetto: il rilancio dei consumi e l’alleggerimento del pesante carico fiscale che sopportano le imprese. Infine, Orsini si è soffermato sul tema del Patent Box, auspicando che “nell’ambito del DL Fiscale, il Governo non ne confermi l’abrogazione. Si tratta di uno strumento importante, a maggior ragione per un Paese come l’Italia ricco di ingegno, know how e creatività e che quindi deve continuare a produrre idee. Dai testi circolati finora apprendiamo come segnale”, ha concluso.


 
LAVORO: PATTO SOCIALE DEVE ESSERE SUI TEMI CONCRETI. SERVE MATURITA’, NON MINACCIARE SCIOPERI

“Come Confindustria già da un anno stiamo proponendo un patto sociale, che significa fare una profonda riflessione sulle tematiche più importanti del lavoro. Innanzitutto, il tema dell’efficacia della contrattazione collettiva e la discussione sul salario minimo“. Così il Vice Presidente con delega al Lavoro e alle Relazioni Industriali, Maurizio Stirpe, intervenendo alla presentazione del Rapporto sulla Filiera delle Telecomunicazioni in Italia, presentato da Asstel e sindacati. A proposito della riforma degli ammortizzatori sociali e delle politiche attive del lavoro, Stirpe ha osservato che “avrebbe gradito una maggiore presenza delle parti sociali nella definizione di alcuni di questi istituti. Abbiamo fatto una proposta 15 mesi fa e l’abbiamo inviata al sindacato, che non ha mai risposto. Con il governo – ha aggiunto – stiamo provando a contribuire alla gestione di una situazione difficile. Il nostro è un atteggiamento di forte maturità mentre il sindacato sembra comportarsi come quando eravamo bambini a una partita di calcio: prende il pallone e se lo porta a casa. Minaccia costantemente lo sciopero, questa è l’evocazione ogni qualvolta che c’è qualcosa che non corrisponde del tutto alla linea del sindacato. Vogliamo e dobbiamo provare a dare una mano al governo e, con il sindacato, ci piacerebbe fare altrettanto ed entrare nel merito di una serie di argomenti che entrano nella carne viva delle persone. Speriamo – ha concluso –che sia possibile fare in un prossimo futuro quello che non siamo riusciti a fare fino ad adesso”.

PENSIONI: NO A QUOTE, LAVORARE SU ECCEZIONI. FORNERO RESTI, RAGIONI DELLA LEGGE ANCORA VALIDE

“Non c’è bisogno di ragionare sulle quote ma di fare, al contrario, una discussione franca sulle ‘circostanze esimenti’ dall’applicazione della legge Fornero, lavorando dunque sulle eccezioni, con criteri oggettivi e non politici. Vogliamo in una parola una Fornero in un certo senso ‘alleggerita’ ampliando la fascia dei lavori gravosi e aumentando le salvaguardie”. Così il Vice Presidente con delega al Lavoro e alle Relazioni Industriali, Maurizio Stirpe, in un’intervista all’Adn-kronos. Si tratta di “un processo che potrebbe anche essere graduale ma che dovrà condurre al termine sempre alla legge Fornero: evidentemente non si ricordano le ragioni per cui Monti varò la riforma. Ragioni che ancora restano tutte in piedi e che sono ancora tutte valide”, ha sottolineato Stirpe ricordando come il ritorno graduale alla legge Fornero fosse già stato pianificato da tempo. “Nessuno quindi deve considerarsi sorpreso, perché è un lavoro che ha già dato buoni risultati e non capisco perché non continuare su questa strada”, ha concluso.

APPALTI: DDL DELEGA E’ UN TASSELLO FONDAMENTALE PER RESTITUIRE EFFICIENZA AL SETTORE

“Gli obiettivi di semplificazione, razionalizzazione e digitalizzazione” del disegno di legge delega al Governo in materia di contratti pubblici “possono realmente contribuire a restituire efficienza ed efficacia al settore degli appalti pubblici, mettendo le nostre imprese nelle condizioni di operare alla pari rispetto ai loro competitors europei”. Così il Direttore Generale, Francesca Mariotti, in audizione sul ddl presso la Commissione lavori pubblici del Senato. “La scarsa capacità amministrativa resta uno dei principali freni in tema di programmazione, pianificazione e accelerazione degli investimenti pubblici e un nodo fondamentale da affrontare è certamente rappresentato dal rapporto tra amministrazione, imprese e cittadini“, ed “occorre ricostruire un rapporto di fiducia reciproca tra PA e utenti, superando un’antica e consolidata cultura del sospetto nei confronti dei cittadini, delle imprese e degli stessi funzionari pubblici”, ha evidenziato la DG Mariotti. Confindustria “considera il disegno di legge delega in esame un tassello fondamentale di un necessario percorso di adeguamento graduale del nostro Paese ai livelli di efficienza amministrativa dei suoi principali competitors”. Tuttavia, “il mercato degli appalti pubblici – ha proseguito – sconta criticità dovute, in primis, ad un quadro normativo complesso, assai instabile e poco attento all’efficienza dei processi, in buona parte motivato dall’esigenza di scongiurare pericoli di corruzione e/o di infiltrazione. L’obiettivo principale di questa riforma deve essere, pertanto, quello di pervenire ad un apparato normativo e regolatorio il più possibile semplice, chiaro, flessibile e stabile”.