Il MUR ha pubblicato l’elenco, in allegato, delle infrastrutture di Ricerca e di Innovazione approvate nell’ambito del PNRR (Missione 4, Componente 2, Investimento 3.1) e ammesse al finanziamento.
I due Avvisi pubblicati dal MUR il 20 dicembre 2021 (D.D. n. 3264 su Infrastrutture di Ricerca e D.D. n. 3264 – su Infrastrutture Tecnologiche di Innovazione) hanno dato attuazione al “Fondo per la realizzazione di un sistema integrato di infrastrutture di ricerca e innovazione” che, con un investimento complessivo di 1,580 miliardi di euro, punta a favorire il trasferimento della conoscenza sviluppata in istituti di ricerca di alta qualità nell’economia, stimolando l’innovazione.
A questo scopo, viene finanziata la costruzione di più infrastrutture che facilitano l’osmosi di contenuti tra accademia e imprese.
- Le Infrastrutture di ricerca – grazie a un investimento complessivo di 1,08 miliardi di euro – sono gli impianti, le risorse e i relativi servizi utilizzati dalla comunità scientifica per compiere ricerche nei rispettivi settori. Comprendono gli impianti o i complessi di strumenti scientifici, le risorse basate sulla conoscenza quali collezioni, archivi o informazioni scientifiche strutturate e le infrastrutture basate sulle tecnologie abilitanti dell’informazione e della comunicazione, il materiale informatico, il software, gli strumenti di comunicazione e ogni altro mezzo necessario per condurre la ricerca.
Sono 9 gli enti di ricerca e le università italiane che hanno proposto i 24 progetti di potenziamento/creazione o networking di Infrastrutture di Ricerca e che verranno finanziati per un totale di 931 milioni di euro. Con le risorse residue, come indicato anche nel bando, potranno essere sostenute ulteriori proposte.
- Le Infrastrutture tecnologiche di innovazione – grazie a un investimento complessivo di 500 milioni di euro – sono strutture, attrezzature, capacità e servizi per sviluppare, testare e potenziare la tecnologia per avanzare dalla convalida in un laboratorio fino a livelli di preparazione tecnologica più elevati prima dell’ingresso del mercato competitivo.
Operano in settori produttivi e ambiti territoriali definiti dalla comunità di sviluppo e innovazione, principalmente piccole e medie imprese o filiere tecnologiche produttive, che le utilizzano per sviluppare e integrare tecnologie innovative verso la commercializzazione di nuovi prodotti, processi e servizi.
Sono 16 gli enti di ricerca e le università italiane che hanno proposto i 25 progetti che verranno finanziati complessivamente con poco più di 333 milioni. Anche in questo caso, con le risorse residue potranno essere sostenute ulteriori proposte.
I soggetti proponenti si avvarranno del contributo di soggetti privati che cofinanzieranno l’iniziativa attraverso un’operazione di partenariato pubblico-privato. Il cofinanziamento dei soggetti proponenti è previsto fino ad un massimo del 49% delle spese ammissibili.
La procedura prevede che per le infrastrutture di innovazione i soggetti pubblici faranno delle call aperte per individuare i soggetti privati interessati a partecipare.
Queste infrastrutture hanno importanti ricadute socio-economiche sui territori in cui vengono insediate. Lo scopo è di creare un ecosistema in cui le imprese – sia le grandi aziende che le PMI – possano ricevere servizi per l’innovazione, formazione e supporto nella messa a terra delle nuove tecnologie.
I servizi offerti dalle infrastrutture saranno ovviamente aperti poi a tutte le imprese, anche non facenti parte dell’infrastruttura.