I temi della settimanaFISCO:  FORTE PERPLESSITA’ SU SCELTE DELLA MAGGIORANZA. RISCHIAMO DI DISPERDERE RISORSE. GOVERNO CONVOCHI PARTI SOCIALI“Se la bozza d’intesa tra partiti di maggioranza in materia fiscale dovesse essere confermata, saremmo in presenza di scelte che suscitano forte perplessità perché senza visione per il futuro dell’economia del nostro Paese”. Così Confindustria in un comunicato stampa a seguito dell’intesa raggiunta dai partiti della maggioranza sull’intervento fiscale nella Manovra.  “L’intervento in legge di bilancio dovrebbe concentrarsi sulle vere priorità capaci di generare aumenti stabili del Pil, gli unici in grado di garantire la sostenibilità del nostro debito pubblico ed evitare futuri prelievi sui contribuenti ben più onerosi dei benefici che oggi si concedono. La sforbiciata alle aliquote IRPEF – chiariva la nota – disperde risorse già limitate a soli 8 miliardi, con effetti impercettibili sui redditi netti delle famiglie italiane, soprattutto qualora il taglio fosse finanziato anche da una copiosa eliminazione delle agevolazioni IRPEF. Inoltre, la soluzione raggiunta non dà certezze che tali benefici potranno essere mantenuti nelle annualità future, non dà alcuna risposta a poveri e incapienti, limita l’intervento sull’IRAP alle persone fisiche senza migliorare la competitività delle impresenon interviene in alcun modo a favore di giovani e donne che hanno più di altri pagato questa crisi. Se sommiamo tutto questo – si leggeva ancora nella nota – agli errori sin qui compiuti sulla revoca di importanti agevolazioni, quali il Patent Box e la rivalutazione ed il riallineamento dei valori patrimoniali degli asset d’impresa, e al calo pluriennale degli incentivi Industria 4.0, significa inequivocabilmente che le imprese, che garantiscono l’occupazione nel Paese e che stanno trainando la ripresa economica, non sono tenute in alcuna considerazione. Vogliamo sperare che il MEF e il Governo tutto si renda conto di quanto sta accadendo e convochi al più presto congiuntamente le parti sociali, così come più volte richiesto”.MANOVRA: LA DG MARIOTTI IN AUDIZIONE, NON FA SEGNARE UN PASSO AVANTI SIGIFICATIVO VERSO LA MODERNIZZAZIONE “La Manovra, nonostante alcuni interventi positivi, non fa segnare un passo avanti significativo verso la modernizzazione del Paese. Infatti, la sua impostazione risponde certamente all’esigenza di accompagnarlo lungo il sentiero di uscita dalla crisi, ma non sembra in grado di sostenere quelle istanze trasformative, dell’economia e della società italiane, che sono alla base anche del NGEU” – così il Direttore Generale Francesca Mariotti nel corso dell’audizione di Confindustria sulla Legge di Bilancio. “Entrando nel merito del disegno del DDL: apprezziamo l’ampliamento dell’orizzonte temporale delle principali misure di sostegno agli investimenti privati, a partire dalla conferma del Piano 4.0 e del Superbonus e degli incentivi edilizi. È tuttavia necessario che nel corso dell’esame parlamentare le rimodulazioni di alcuni incentivi vengano riviste per rispondere all’esigenza di favorire gli investimenti ad alto valore aggiunto, indispensabili per affrontare le trasformazioni ambientali e digitali in atto, rafforzando il credito d’imposta R&S&I e gli investimenti in beni 4.0.In questo scenario segnaliamo una grave anomalia relativa alle misure fiscali per sostenere le attività di ricerca, sviluppo e innovazione e interventi come il patent box ” – ha avvertito la DG. “Infatti, si tratta di misure tra loro complementari e non solo andrebbero confermate, ma potenziate, per le ragioni accennate, tanto più che premiano la redditività e la competitività del sistema Paese. Invece, il Governo ha scelto di indebolire, dal 2023, il credito d’imposta in ricerca e sviluppo e di abrogare, già da quest’anno, il patent box. La Legge di Bilancio – ha proseguito Francesca Mariotti – contiene poi alcune prime misure per supportare la transizione ecologica e la realizzazione di investimenti in decarbonizzazione dei settori energivori, c.d. hard to abate. Al contempo, in tema di costi di produzione, riteniamo urgenti interventi per contrastare l’aumento di materie prime e prezzi dell’energia.  Infatti, pur apprezzando lo stanziamento di 2 miliardi per ridurre le componenti parafiscali della bolletta elettrica e del gas e contenere gli effetti degli aumenti dei prezzi nel primo trimestre 2022, questa misura non produrrà effetti concreti sul “caro energia” per l’industria” – ha osservato la DG. “Mancano inoltre incentivi per il settore automotive, necessari invece per l’intera filiera, ma anche per ridurre l’inquinamento e migliorare la sicurezza. In tema di competitività, riteniamo poi che occorra focalizzare la priorità di ridurre la componente contributiva del cuneo fiscale sul lavoro. L’incremento del fondo per la riduzione della pressione fiscale andrebbe impiegato per un taglio della componente contributiva del cuneo fiscale, in favore sia dei lavoratori, per stimolare la domanda interna, sia delle imprese, per renderle più competitive. Tagliare il costo del lavoro non è più procrastinabile – ha sottolineato Mariotti – considerato anche il rincaro dei prezzi delle materie prime e dei costi energetici, che in alcuni casi sta rendendo antieconomico produrre.”GREEN PASS: CONFINDUSTRIA DA SEMPRE PER OBBLIGO VACCINALE. LA RECRUDESCENZA DEI CONTAGI IMPONE UNA RIFLESSIONE “Confindustria ha sempre chiesto l’obbligo vaccinale: la nostra posizione è sempre stata ben chiara. Poi abbiamo preso atto che la politica purtroppo non ha trovato una sintesi su unprovvedimento difficile da introdurre. Quindi abbiamo sostenuto che il Green pass fosse l’unico strumento che avevamo per mettere in sicurezza non le imprese, ma le comunità”. Così il Presidente di Confindustria, Carlo Bonomi all’Assemblea di Pesaro. “C’è una recrudescenza dei numeri – ha aggiunto Bonomi – specialmente nei Paesi del Nord Europa, e ovviamente su questo noi dobbiamo fare una riflessione molto seria”. In merito alle ipotesi di Super Green Pass e lockdown per i non vaccinati il Presidente ha affermato: “A decidere la strada deve essere chi è preposto a fare questa valutazione in base ai dati dei contagi”. CSC, RAPPORTO SCENARI INDUSTRIALI: IL MANIFATTURIERO ITALIANO TRAINA LA RIPRESA EUROPEA

“La crisi pandemica ha determinato in tutto il mondo una caduta dell’attività manifatturiera a cui si sono aggiunti gli effetti negativi prodotti da misure di lockdown in molti paesi emergenti, la crisi della logistica marittima che ha fatto impennare i costi di trasporto e rallentato i flussi commerciali di materie prime, semilavorati e beni finiti, e la crisi energetica in Cina che ha costretto a sospensioni forzate di molte attività industriali, con effetti a cascata per gli approvvigionamenti in tutto il resto del mondo”. Questo il quadro delineato dal Rapporto sugli scenari industriali presentato dal Centro Studi Confindustria. “Nel primo semestre del 2020  c’è stato un recupero e le quote nazionali del valore aggiunto manifatturiero globale (calcolate a prezzi correnti) mostrano una sostanziale stabilità. L’Italia – secondo il rapporto – conserva il settimo posto a livello mondiale. Non sono però mancate alcune eccezioni degne di rilievo. La Cina, che già da anni riveste il ruolo di primo produttore manifatturiero mondiale, ha re­gistrato una crescita di oltre due punti percentuali della propria quota di mercato, passata dal 28,6% del valore aggiunto totale nel 2019 al 30,1% nel 2020. Il distacco dagli Stati Uniti (16,6%) è cresciuto ulteriormente, arrivan­do quasi a quattordici punti percentuali. Anche Corea del Sud e Taiwan, i cui sistemi manifatturieri hanno sviluppato una forte specializzazione nelle produzioni legate all’elettronica – ossia in uno dei comparti più in salute nel 2020 – sono riuscite lo scorso anno a guadagnare posizioni in classifica.Taiwan, in particolare, grazie a una crescita del valore aggiunto nel 2020 che è stata superiore anche a quella cinese, è salita, per la prima volta nella sua storia, all’undicesimo posto della classifica, scavalcando Russia e Messico. A differenza di quanto accaduto con le precedenti crisi globali – ha sottolineato il CSC – la manifattura italiana, dopo il tracollo di oltre 40 punti percentuali nel bimestre di marzo e aprile del 2020, non solo ha recuperato stabilmente i livelli di attività precedenti lo scoppio della pandemia, ma è diventata uno dei principali motori della crescita industriale nell’Eurozona. In Germania e Francia, infatti, nonostante un calo meno drastico dei volumi di produzione nei mesi più critici del 2020, il pieno riassorbimento dello shock appare ancora lontano: ancora sotto del 10% dai livelli pre-crisi la produzione tedesca, del 5% quella francese. La performance industriale italiana è spiegata innanzitutto da una dinamica della componente interna della domanda. La crescita è trainata innanzitutto dai comparti legati alle costruzioni, dove è in corso un boom di investimenti. Un ruolo fondamentale è rappresentato dal basso grado di esposizione delle imprese manifatturiere italiane alle strozzature che stanno affliggendo le catene globali del valore in questo frangente”.VENTI ANNI DELLA SETTIMANA DELLA CULTURA D’IMPRESA: L’INDUSTRIA E’ PARTE INTEGRANTE DEL PATRIMONIO COMUNE Nuove tecnologie, innovazione, creatività degli imprenditori, lungimiranza, tradizione ma anche ricerca e qualità: questi i temi che ieri a Bergamo, al Kilometro Rosso, sono stati al centro dell’evento nazionale conclusivo dei Venti Anni di Museimpresa e dei Venti Anni della Settimana della Cultura d’Impresa, manifestazione che comunque proseguirà con gli appuntamenti territoriali fino a dicembre. Secondo Maria Cristina Piovesana, Vice Presidente di Confindustria per l’Ambiente, la Sostenibilità e la Cultura, è fondamentale ricordare il passato, ciò che è stato fatto dagli imprenditori e che oggi si traduce in quel bello e ben fatto tipico italiano, riconosciuto ovunque all’estero e di cui andiamo fieri. Perché “l’industria, con la sua capacità di azione che si traduce in cambiamento e trasformazione,  con la sua volontà di “esserci” in modo attivo e consapevole, è parte integrante del patrimonio comune. Le imprese – ha sottolineato Piovesana – non sono soggetti isolati, ma inseriti in un tessuto socio-culturale che contribuiscono attivamente a delineare e trasformare. Gli imprenditori sono pienamente consapevoli di avere un ruolo di primo piano nello sviluppo economico, sociale e ambientale dei territori in cui le loro aziende operano. Questo è lo spirito che ci deve motivare e che ci ha guidati in questi mesi”. Per Antonio Alunni, presidente del Gruppo Tecnico di Confindustria per la Cultura, “grazie alla visione innovativa degli imprenditori, ci sono ancora tante pagine di cultura d’impresa da scrivere e da vivere”.VIOLENZA DONNE: IL TOUR ROSA CONTRO I FEMMINICIDI SI CONCLUDE IN CONFINDUSTRIA. IMPEGNO DELLE IMPRESE A FORMARE ED INFORMARE“Una corsa per un’amica”, un viaggio di oltre 870 chilometri percorsi in bici dalla ciclista amatoriale Orietta Casolin per ricordare le vittime di femminicidio. Partita da Portogruaro (Ve) il 14 novembre, Casolin è arrivata a Roma, diffondendo lungo il tragitto un messaggio forte contro la violenza di genere. Ad accoglierla nelle città di Ferrara, Ravenna, Cesena, Pesaro, L’Aquila e Roma, i rappresentanti delle istituzioni, dei centri di ascolto e i dirigenti del Sistema Confindustria. Particolare sostegno all’iniziativa è stato offerto da Confindustria Venezia Rovigo, che ha messo a disposizione della ciclista e del suo staff un camper come supporto logistico. Il tour rosa si è concluso a Roma nella sede nazionale di Confindustria. “Siamo onorati di avere accolto la tappa conclusiva di questo percorso così importante e carico di significato – ha commentato il direttore generale di Confindustria Francesca Mariotti. “Questi momenti di raccoglimento e di ricordo delle vittime – che hanno coinvolto così tante persone, istituzioni e associazioni – costituiscono un tributo necessario e un segnale forte di condanna nei confronti di tutti quei crimini di cui ogni giorno sono vittime le donne. Confindustria ribadisce il suo impegno a essere parte attiva nel percorso di formazione e informazione del sistema imprenditoriale: la conoscenza di questi temi, infatti, è uno degli strumenti più decisivi per combattere la violenza di genere”.