I temi della settimana
ECONOMIA, BONOMI: ANDIAMO VERSO UNA FRENATA, LE IMPRESE NON SONO INVINCIBILI. PROPOSTE AL PROSSIMO GOVERNO
“Le imprese italiane sono forti, abbiamo fatto tutto quello che potevamo fare, ma non sono invincibili. Abbiamo un’economia molto interconnessa e la bassa crescita europea e i prezzi dell’energia stanno portando verso una frenata anche dell’economia italiana”, ha detto il Presidente di Confindustria, Carlo Bonomi, a Genova, all’inaugurazione del 62° Salone nautico. Sono peggiorati gli indicatori, anche i giudizi Istat sugli ordini, si riducono i consumi delle famiglie. La fiducia delle imprese – ha citato Bonomi – ha subito un ulteriore calo, la produzione industriale ha mostrato un recupero a luglio, con una dinamica migliore dei competitor tedeschi e francesi, ma le previsioni sono per la fine dell’anno in calo. Non è solo a causa della guerra – ha aggiunto Bonomi – il mio primo intervento pubblico con il grido d’allarme sull’energia è stato a settembre dell’anno scorso e abbiamo indicato da subito la necessità di misure strutturali sia a livello nazionale che europeo, una situazione deflagrante chiede una assunzione di responsabilità da parte di tutti gli attori del paese. Una situazione verificatasi dopo la pandemia che ci è costata quasi 9 punti di Pil e un rimbalzo di quasi 6 punti, grazie al cambio di velocità del governo Draghi. La tempesta perfetta non ha trovato nessun argine, è l’analisi di Bonomi, anzi si è abbattuta su un terreno già dissestato dai crescenti colli di bottiglia nella logistica internazionale, dal cambio di passo della politica monetaria per l’inflazione che ruggisce, dal rallentamento dell’economia Ue che la locomotiva tedesca non riusciva più a trainare. Domenica ci saranno le elezioni. Confindustria – ha detto Bonomi – ha individuato una serie di interventi che saranno presentati al prossimo esecutivo, a riprova della volontà di lavorare con il governo che gli italiani sceglieranno, auspichiamo di collaborare insieme per il benessere del paese, allontanando sempre più il retrogrado pregiudizio anti impresa”.
CONGIUNTURA FLASH SETTEMBRE: RECORD DEL PREZZO DEL GAS. A RISCHIO 582MILA POSTI DI LAVORO
“Record del prezzo del gas, con un rincaro che da agosto è diventato fuori controllo; inflazione ai massimi, che erode il potere di acquisto delle famiglie e quindi i consumi, protetti (in parte e non ancora per molto) dal risparmio accumulato; il rialzo dei tassi della Bce che darà un ulteriore impulso recessivo. In questo contesto la resilienza delle imprese è alle corde, dopo troppi mesi di impatto del caro energia sui margini, penalizzando gli investimenti. L’Italia resiste grazie a più mobilità e turismo; nelle costruzioni resta una crescita seppure minore”. Questo è quanto emerge dalla Congiuntura Flash del Centro Studi Confindustria di Settembre 2022, secondo cui si prefigura “un contesto molto difficile nella seconda metà del 2022, con lo scenario dell’economia che vira al ribasso”. Il CSC ha realizzato anche una doppia simulazione dell’impatto del caro gas sul Pil, considerando fino alla fine del 2023 una quota a 235 euro MWh (il valore medio di agosto) o a 298 euro (il livello medio atteso dai future): “ci sarebbe una minore crescita del Pil rispettivamente del 2,2% e del 3,2% cumulati nel biennio 2022-2023, con 383mila e 582mila occupati in meno”. “Quello che ci fa pensare che andrà tutto in negativo è che i prezzi delle commodity non energetiche stanno diminuendo. Quando quei prezzi scendono si è sulla strada per la recessione mondiale. Inoltre, poiché siamo già in una fase recessiva, l’aumento dei tassi della BCE non fa che ‘gettare benzina sul fuoco’, perché in Europa l’inflazione è quasi esclusivamente determinata dall’aumento del prezzo del gas”. Così Alessandro Fontana, direttore del CSC, ha commentato al GR1.
CREDITO, ORSINI: SOSTENERE LE IMPRESE COLPITE DAL CARO ENERGIA. SU CREDITO D’IMPOSTA PER LA RICERCA SERVE CERTEZZA
“Oltre alle misure per contenere il caro bollette e riformare il mercato energetico, e’ necessario intervenire per facilitare l’accesso delle imprese al credito. Per fare questo e’ essenziale rafforzare le misure di garanzia pubblica prestate dal Fondo di Garanzia per le Pmi e da Sace al fine di favorire la concessione di finanziamenti a medio-lungo termine da parte delle banche alle imprese colpite dal caro energia e di fideiussioni a copertura di forniture energetiche”. Cosi’ Emanuele Orsini, Vice Presidente di Confindustria per Credito, Finanza e Fisco, intervenendo ad un incontro organizzato dall’Ance al Rem Tech Expo di Ferrara. “A questo proposito segnaliamo, a livello nazionale, il deludente impianto della bozza del DL Aiuti ter, che contiene un intervento di modesta portata e di dubbia efficacia. Occorre ampliare tale intervento sfruttando appieno tutti gli spazi di manovra consentiti dalle regole europee sugli aiuti”; ed “occorre poi favorire un allungamento della durata dei finanziamenti garantiti, sia in essere sia nuovi, per attenuare le tensioni finanziarie delle imprese, gia’ appesantite dal ricorso massivo al credito bancario per far fronte alla crisi pandemica”. Orsini è intervenuto in un’intervista sul Sole24ore anche sul tema del credito d’imposta per la ricerca e innovazione: serve certezza sull’applicazione del credito di imposta perla ricerca e sviluppo. E, per il futuro, più collaborazione tra le amministrazioni, coinvolgendo anche le imprese”.
Leggi la Congiuntura Flash di settembre
Leggi l’intervista di Orsini sul Sole24Ore