I temi della settimana
CARO ENERGIA: INCONTRO BONOMI – DRAGHI. SERVONO INTERVENTI URGENTI. BENE IL TAVOLO INTERMINISTERIALECON IL COORDINAMENTO DI PALAZZO CHIGI
Confindustria ha espresso apprezzamento per la convocazione a Palazzo Chigi sui rincari dell’energia, a valle del tavolo convocato dal Ministro Giorgetti. L’incontro tra il Presidente del Consiglio, Mario Draghi, il Presidente di Confindustria, Carlo Bonomi, il Sottosegretario alla Presidenza, Roberto Garofoli, il capo di Gabinetto Antonio Funiciello e il Direttore Generale di Confindustria, Francesca Mariotti, va infatti nella direzione – auspicata da Confindustria – della maggiore condivisione possibile e con il coordinamento diretto di Palazzo Chigi. L’obiettivo è quello di attuare immediatamente gli interventi congiunturali e strutturali necessari per rispondere all’emergenza, a sostegno della manifattura italiana e del Paese.
CARO ENERGIA: SITUAZIONE DRAMMATICA, LE MISURE NON SONO PIU’ RINVIABILI. LE IMPRESE MANIFATTURIERE PRESENTANO LE PROPOSTE AL TAVOLO CONVOCATO AL MISE
CARO ENERGIA: SITUAZIONE DRAMMATICA, LE MISURE NON SONO PIU’ RINVIABILI. LE IMPRESE MANIFATTURIERE PRESENTANO LE PROPOSTE AL TAVOLO CONVOCATO AL MISE
Il delegato di Confindustria per l’Energia, Aurelio Regina, e il Direttore Generale, Francesca Mariotti, sono intervenuti al tavolo convocato dal Ministro per lo sviluppo economico Giancarlo Giorgetti sull’emergenza dei prezzi energetici. Nel corso dell’incontro, Confindustria ha sottolineato che “la situazione è drammatica e richiede interventi urgenti e strutturali di politica industriale. Non è possibile rinviare le decisioni, serve un atto di coraggio per superare la logica degli interventi spot. Occorre agire in fretta come hanno già fatto i governi di Francia e Germania”, riportava una nota dell’Associazione diramata a seguito del tavolo al Mise. “L’impatto dei maggiori costi energetici a cui stiamo assistendo si sta abbattendo sulle imprese industriali. Per questi settori, che al momento stanno responsabilmente assorbendo tutti i costi, il caro-energia si traduce in una forte erosione dei margini operativi e potrebbe comportare decisioni di chiusura produttiva”, continuava la nota. “Questa drammatica evoluzione dello scenario energetico implica, per la manifattura italiana, un fortissimo incremento di costi per la fornitura di energia, che passano dagli 8 miliardi circa nel 2019 a oltre 21 nel 2021 e a oltre 37 nel 2022. Si tratta di un incremento del costo complessivo del +368% nel 2021 e di oltre 5 volte rispetto ai costi sostenuti nel 2020”, si leggeva ancora nella nota. “Confindustria ha presentato alcune proposte congiunturali concrete da attuare subito e da condividere necessariamente in un tavolo interministeriale istituito presso Palazzo Chigi. Queste proposte sono condivise da tutte le Associazioni di Confindustria presenti al tavolo, che rappresentano 140 mila imprese, il 10% del Pil italiano (Assistal, Confindustria Ceramica, Federbeton, Assocarta, Assovetro, Assofond, Federacciai, Assomet, Federchimica, Federazione Gomma Plastica, Interconnector Energy Italia, Federalimentare, FederlegnoArredo, Anima, Anfia, Confindustria Energia)”, aggiungeva la nota.
“Tra le misure segnalate, riteniamo della massima urgenza le seguenti: la cessione della produzione nazionale di gas ai settori industriali per 10 anni con anticipazione dei benefici finanziari per l’anno 2022; l’ estensione dell’abbattimento degli oneri parafiscali per gli impegni di potenza superiori ai 16,5 KW nel settore elettrico, la rimodulazione delle aliquote di agevolazione per le componenti parafiscali della bolletta elettrica nei limiti previsti dalla normativa Europea (art. 39 elettrico ex Com 200/2014/UE) e un intervento immediato, attraverso indirizzi specifici al GSE ,per la cessione di energia rinnovabile elettrica “consegnata al GSE” per un quantitativo di circa 25TWh e trasferita ai settori industriali a rischio chiusura ad un prezzo di 50 €/Mwh”, spiegava la nota di Confindustria.
“Tra le misure segnalate, riteniamo della massima urgenza le seguenti: la cessione della produzione nazionale di gas ai settori industriali per 10 anni con anticipazione dei benefici finanziari per l’anno 2022; l’ estensione dell’abbattimento degli oneri parafiscali per gli impegni di potenza superiori ai 16,5 KW nel settore elettrico, la rimodulazione delle aliquote di agevolazione per le componenti parafiscali della bolletta elettrica nei limiti previsti dalla normativa Europea (art. 39 elettrico ex Com 200/2014/UE) e un intervento immediato, attraverso indirizzi specifici al GSE ,per la cessione di energia rinnovabile elettrica “consegnata al GSE” per un quantitativo di circa 25TWh e trasferita ai settori industriali a rischio chiusura ad un prezzo di 50 €/Mwh”, spiegava la nota di Confindustria.
Leggi il comunicato stampa sull’incontro di Bonomi con Draghi e sul tavolo al Mise. Leggi la nota del CSC sul caro energia
https://www.confindustria.it/home/media/comunicati-stampa.