I temi della settimanaECONOMIA: BONOMI AL CORRIERE DELLA SERA, SERVONO INCENTIVI AL LAVORO E MISURE STRUTTURALI PER L’ENERGIA 

“I nodi stanno venendo al pettine. Le regole europee saranno riviste, ma ci condizioneranno anche in futuro. E l’inflazione sale”, ha osservato il Presidente di Confindustria, Carlo Bonomi, in un’intervista a tutto tondo sull’economia italiana rilasciata al Corriere della Sera, in cui ha parlato dei freni che ostacolano la ripresa e delle riforme da realizzare per tornare a crescere. Secondo il Presidente, la politica deve dare risposte, specialmente in vista del Piano nazionale di ripresa e resilienza, che dovrebbe implementare gli investimenti delle imprese anche in una logica di partnership pubblico-privato. Questo perché, “se il denaro costerà di più, il rischio è che i privati investano meno, anche considerando i rincari dell’energia e delle altre materie prime”, ha fatto notare Bonomi, spiegando che l’importante rimbalzo sulla produzione industriale fosse dovuto al fatto che siamo caduti da molto in alto. “Quando quest’effetto ha iniziato a rallentare – ha aggiunto – sono arrivati lo choc sull’energia e il freno messo dai partiti all’efficacia dell’azione di governo”.Quanto alle riforme, giustizia e concorrenza secondo il Presidente sono tra le priorità e, con particolare riferimento a quest’ultima, ha sottolineato l’importanza di non allargare ancora gli affidamenti diretti in house a società degli enti locali, come avvenuto per le gare del Pnrr. Tuttavia secondo Bonomi la vera sfida è la delega fiscale: “È il momento di un taglio deciso e strutturale al peggior ostacolo della nostra competitività, il cuneo fiscale. Nel Paese lavora il 37% degli italiani, un’inezia. Vanno creati incentivi al lavoro”, ha detto. Infatti, secondo il Presidente il taglio del cuneo di 8 miliardi in legge di Bilancio, concentrato sull’Irpef, ha finito per premiare i redditi più alti senza sostenere le categorie principalmente colpite dalla crisi. “Il cuneo da tagliare è quello contributivo”, ha affermato Bonomi.Sulla crisi energetica “servono interventi strutturali che aumentino l’offerta di energia da destinare alle imprese. In Francia, il Governo sta riservando il 70% dell’energia nucleare a basso costo alle imprese e anche noi abbiamo bisogno di qualcosa di simile, con le nostre capacità. Possiamo raddoppiare la produzione nazionale di gas in 12-15 mesi e destinarne una quota all’industria, con contratti pluriennali a prezzi ragionevoli. E possiamo aumentare la produzione da rinnovabili da riservare all’industria. Ci sono centinaia di impianti di rinnovabili fermi per questioni amministrative. È tempo di sbloccarli”. Il colloquio con Federico Fubini ha affrontato anche il tema delle transizioni tecnologiche che secondo Bonomi sono ineludibili, ma ha avvertito: “Se si impongono forzature diventa pericoloso. O si ha una filosofia di accompagnamento o si rischia un disastro sociale. Abbiamo, su oltre duemila imprese dell’automotive, 450 specializzate nelle componenti del motore endotermico. E solo loro impiegano 70mila persone”, ha fatto notare, aggiungendo che il bonus a chi compra l’auto elettrica non può essere la risposta. Serve una politica industriale che, mi spiace, non vedo neanche nel Pnrr”, ha osservato.Infine, in merito all’allarme lanciato da Cgil e Uil, secondo cui l’Indice dei prezzi armonizzato (Ipca), su cui si basano i salari, non includerebbe il caro energia, Bonomi ha risposto che non è così: “il prezzo dei beni energetici c’è, ma viene spalmato nel tempo per evitare che scarti bruschi come quello attuale rendano l’indice ballerino. Se si vogliono innalzare i salari subito, la strada sono i contratti di produttività in ogni impresa, addizionali al contratto nazionale”.

EXPO DUBAI: BELTRAME, MADE IN ITALY MODELLO RICERCATO ALL’ESTERO. BELLO E BEN FATTO VALE 135 MLD, CRESCITA POTENZIALE DI 82 MLD

“Mentre il panorama dei mercati sta cambiando e la competizione globale sta modificando i sistemi industriali, c’è una caratteristica del nostro Paese che rimane solida: uno stile di vita fatto di cultura, storia, arte, bellezza ed eleganza, che si fonde con i tratti distintivi tradizionali delle produzioni industriali italiane riconosciute per il design, la cura dei dettagli e la qualità dei materiali. Il Made in Italy è il modello che i consumatori internazionali cercano quando acquistano i nostri prodotti. Cercano il “Bello e Ben Fatto“, che non riguarda solo i settori tradizionali come l’alimentare, la moda e l’arredamento, ma anche altri settori chiave come la cosmetica, la ceramica, la nautica, l’automotive, il ciclo e il motociclo e l’audio-video”. Così la Vice Presidente per l’Internazionalizzazione di Confindustria Barbara Beltrame Giacomello presentando al Padiglione Italia di Expo Dubai 2020 il Rapporto Esportare la Dolce Vita, realizzato dal Centro Studi Confindustria, in collaborazione con Unicredit e con il contributo di SACE, Netcomm e Fondazione Manlio Masi – Osservatorio nazionale per l’Area Affari Internazionali e gli scambi. “Il Bello e Ben Fatto italiano – ha ricordato la Vice Presidente Beltrame richiamando i dati dello studio, che è stato ripresentato dopo la pubblicazione in Italia alla platea internazionale sfruttando la vetrina offerta da Expo Dubai 2020 – vale 135 miliardi di euro e rappresenta una parte consistente delle esportazioni complessive dell’Italia. Ma soprattutto ha un margine di potenziale incremento delle esportazioni pari a 82 miliardi di euro. Tra i mercati più promettenti ci sono gli Emirati Arabi Uniti”. Già importante meta dell’export italiano, soprattutto per gioielleria e oreficeria, gli Emirati Arabi Uniti – emerge dal Rapporto Esportare la Dolce Vita – sono il secondo mercato, tra gli emergenti, con un potenziale export di 3,2 miliardi di euro.

Di seguito, link alla news sull’intervista del Presidente Bonomi al Corriere della Sera.

https://www.confindustria.it/notizie/dettaglio-notizie/Bonomi-al-Corriere-della-Sera-piu-incentivi-al-lavoro-e-misure-strutturali-sull-energia-Servono-riforme-efficaci. 

https://www.confindustria.it/notizie/dettaglio-notizie/Bonomi-al-Corriere-della-Sera-piu-incentivi-al-lavoro-e-misure-strutturali-sull-energia-Servono-riforme-efficaci

In allegato, le slide del Rapporto Esportare la Dolce Vita e del Centro Studi Confindustria e link alla news.

https://www.confindustria.it/home/centro-studi/temi-di-ricerca/tendenze-delle-imprese-e-dei-sistemi-industriali/tutti/dettaglio/rapporto-esportare-la-dolce-vita-2021. https://www.confindustria.it/home/centro-studi/temi-di-ricerca/tendenze-delle-imprese-e-dei-sistemi-industriali/tutti/dettaglio/rapporto-esportare-la-dolce-vita-2021