Prosegue, nelle Commissioni riunite Finanze e Lavoro del Senato l’esame del disegno di legge n. 2426, di conversione del decreto-legge 21 ottobre 2021, n. 146, recante misure urgenti in materia economica e fiscale, a tutela del lavoro e per esigenze indifferibili.

Tra i numerosi articoli, dettagliatamente illustrati nella nota di lettura del Senato (allegata) si evidenzia l’articolo 6 (Semplificazione della disciplina del patent box). L’articolo in esame, con il comma 1, introduce per i soggetti titolari di reddito d’impresa, un regime opzionale della durata di cinque periodi d’imposta, irrevocabile e rinnovabile in materia di patent box. Il comma 3, in particolare, stabilisce che il beneficio concesso al contribuente consiste, ai fini delle imposte sui redditi, nella maggiorazione del 90 per cento dei costi di ricerca e sviluppo sostenuti dai contribuenti in relazione a software protetto da copyright, brevetti industriali, marchi d’impresa, disegni e modelli, nonché processi, formule e informazioni relativi ad esperienze acquisite nel campo industriale, commerciale o scientifico giuridicamente tutelabili. Tale vantaggio è condizionato all’utilizzo diretto o indiretto dei suddetti beni, da parte dei beneficiari, nello svolgimento della propria attività di impresa; sarà un provvedimento dell’Agenzia delle entrate a definire le modalità di esercizio dell’opzione.