Sette giorni – newsletter di Confindustria

BONOMI: LA MARINA INSIEME ALLE IMPRESE PER RILANCIARE L’ECONOMIA DEL MARE

“Nel Me­di­ter­ra­neo av­vie­ne il 20% del­lo ship­ping mon­dia­le, il 27% del vo­lu­me dei con­tai­ner, il 30% del tra­spor­to di pe­tro­lio e gas: ci di­co­no quan­to è im­por­tan­te l’e­co­no­mia del mare, quan­to è im­por­tan­te ave­re po­li­ti­che in­du­stria­li per la blue eco­no­my, quan­to è stra­te­gi­ca la no­stra Ma­ri­na Mi­li­ta­re, an­che alla luce dei nuo­vi equi­li­bri po­li­ti­ci e geoe­co­no­mi­ci. È fon­da­men­ta­le rac­con­tar­lo al Pae­se”. Così il Pre­si­den­te Car­lo Bo­no­mi, a bor­do del­la Por­tae­rei Ca­vour, al por­to di Ci­vi­ta­vec­chia, nel cor­so del con­ve­gno “Le vie del­l’ac­qua – Nuo­vi spa­zi eco­no­mi­ci per l’I­ta­lia nel mare”, or­ga­niz­za­to da Con­fin­du­stria e Ma­ri­na Mi­li­ta­re. Il Pre­si­den­te ha vo­lu­to raf­for­za­re il mes­sag­gio di una blue eco­no­my qua­le as­set stra­te­gi­co: “è l’e­sem­pio di come le for­ze mi­glio­ri del Pae­se deb­ba­no la­vo­ra­re in­sie­me per il fu­tu­ro del­l’I­ta­lia, una piat­ta­for­ma aper­ta a tut­ti co­lo­ro che vo­glio­no co­strui­re qual­co­sa di im­por­tan­te. Bi­so­gna ora fare un sal­to di qua­li­tà, co­strui­re una fi­lie­ra del­l’e­co­no­mia del mare”. Il rap­por­to con la Ma­ri­na Mi­li­ta­re è nato a di­cem­bre del­lo scor­so anno, con la fir­ma di un ac­cor­do. “Gli obiet­ti­vi – ha spie­ga­to Bo­no­mi – sono in­nan­zi­tut­to quel­lo in­fra­strut­tu­ra­le. Un pae­se ca­ren­te di in­fra­strut­tu­re ha la più gran­de in­fra­strut­tu­ra na­tu­ra­le, il Me­di­ter­ra­neo, che ha ac­qui­si­to una nuo­va cen­tra­li­tà. Il rap­por­to con la Ma­ri­na Mi­li­ta­re è ba­sa­to sul­la ri­cer­ca, l’in­no­va­zio­ne, lo svi­lup­po di nuo­ve tec­no­lo­gie, nel­l’in­te­res­se del Pae­se. Cre­do che l’i­sti­tu­zio­ne del mi­ni­ste­ro per le Po­li­ti­che del mare sia sta­to un im­pul­so dato dal­la vi­sio­ne avu­ta con la Ma­ri­na”. “L’e­co­no­mia del mare ha una im­por­tan­za stra­te­gi­ca no­te­vo­lis­si­ma per il no­stro Pae­se, so­prat­tut­to per il no­stro Mez­zo­gior­no: 208­mi­la im­pre­se, qua­si 900­mi­la ad­det­ti, un va­lo­re ag­giun­to com­ples­si­vo di­ret­to pari a 47,5 mld di euro e con una ca­pa­ci­tà di at­ti­va­zio­ne qua­si del dop­pio. Il va­lo­re ag­giun­to to­ta­le, os­sia la som­ma del va­lo­re ag­giun­to pro­dot­to e di quel­lo at­ti­va­to, sfio­ra i 137 mld di euro, con un mol­ti­pli­ca­to­re mol­to ele­va­to pari a 1,9”. Ha aggiunto Pa­squa­le Lo­rus­so, Vice Pre­si­den­te con de­le­ga al­l’E­co­no­mia del Mare, apren­do il con­ve­gno. Per il VP, “è fon­da­men­ta­le ave­re una vi­sio­ne più am­pia, al fine di po­ter de­fi­ni­re una stra­te­gia in­te­gra­ta com­pe­ti­ti­va, fon­da­ta su tut­te le op­por­tu­ni­tà in­du­stria­li, ter­zia­rie, tu­ri­sti­che, am­bien­ta­li of­fer­te dal­l’u­ti­liz­zo e dal­la va­lo­riz­za­zio­ne del­la ‘ri­sor­sa ma­re’”.

BONOMI: EXTRAPROFITTI NON RIGUARDANO MANIFATTURA

“L’in­du­stria è un as­set stra­te­gi­co del Pae­se, lo ha te­nu­to in pie­di du­ran­te la pan­de­mia. Sono con­vin­to che que­st’an­no sfon­de­re­mo l’1% di pil, a con­di­zio­ne che il prez­zo del­l’e­ner­gia ri­man­ga sta­bi­le o scen­da e che il go­ver­no ab­bia il co­rag­gio di fare de­gli in­ter­ven­ti di sti­mo­lo agli in­ve­sti­men­ti per­ché sono fon­da­men­ta­li. Ci ascol­ti”. Così il Presidente Car­lo Bo­no­mi in oc­ca­sio­ne dei 50 anni di Con­fin­du­stria Pie­mon­te. “Il si­ste­ma in­du­stria­le è for­te: dopo le cri­si del 2008, 2010 e 2011 si è pa­tri­mo­nia­liz­za­to, ha in­ve­sti­to in ri­cer­ca e svi­lup­po, è an­da­to sui mer­ca­ti in­ter­na­zio­na­li, in­ter­cet­tan­do mi­su­re come In­du­stria 4.0, il cre­di­to di im­po­sta per ri­cer­ca e in­no­va­zio­ne, il pa­tent box”, ha pro­se­gui­to il Pre­si­den­te, se­con­do cui in ma­te­ria di ex­tra­pro­fit­ti “bi­so­gna fare chia­rez­za. Pre­mes­so che sui li­bri non esi­sto­no ex­tra pro­fit­ti come non esi­sto­no le ex­tra per­di­te o ex­tra pa­reg­gi. In Eu­ro­pa gli eco­no­mi­sti va­lu­ta­no i pro­fit­ti par­lan­do di Mol: nel 2022 ri­spet­to al 2019 l’in­sie­me del­l’e­co­no­mia è cre­sciu­ta del 14% e la ma­ni­fat­tu­ra del 20%”, ha spie­ga­to Bo­no­mi. “In Ita­lia è an­da­ta di­ver­sa­men­te: l’e­co­no­mia è cre­sciu­ta del 6%, ci sono set­to­ri che han­no avu­to un au­men­to si­gni­fi­ca­ti­vo del Mol, agri­col­tu­ra +18%, com­mer­cio +19%, co­stru­zio­ni +43%”. La ma­ni­fat­tu­ra nel 2022 ri­spet­to al 2019 ha fat­to -5%, non li ab­bia­mo fat­ti noi gli ex­tra­pro­fit­ti”. Sul sa­la­rio mi­ni­mo, il pre­si­den­te ha det­to che “non ri­guar­da­no l’in­du­stria. Ab­bia­mo au­men­ta­to i sa­la­ri più de­gli al­tri a fron­te di una mi­no­re pro­dut­ti­vi­tà. Bi­so­gna guar­da­re i nu­me­ri”. Sul­la sem­pli­fi­ca­zio­ne, og­get­to del CdM di ieri, Bo­no­mi ha det­to “solo in am­bi­to fi­sca­le ci sono 800-900 leg­gi; ope­ra­re in que­sta sel­va è mol­to com­ples­so, au­spi­co che si fac­cia­no sem­pli­fi­ca­zio­ni vere, per­ché ogni vol­ta che si cer­ca di fare un pas­so avan­ti se ne fan­no due in­die­tro”.

BONOMI: SIRACUSA PUÒ FARE DELL’ITALIA HUB ENERGETICO EUROPEO

“La guer­ra in Ucrai­na ha mes­so in luce la fra­gi­li­tà del no­stro si­ste­ma pro­dut­ti­vo, so­prat­tut­to sul fron­te del­l’ap­prov­vi­gio­na­men­to del­le ma­te­rie pri­me. Mi ri­fe­ri­sco, in par­ti­co­la­re, al­l’au­men­to dei prez­zi ener­ge­ti­ci”, ha det­to il Presidente Car­lo Bo­no­mi, in un vi­deo­mes­sag­gio in­via­to in oc­ca­sio­ne del­l’as­sem­blea di Con­fin­du­stria Si­ra­cu­sa. “Que­sta guer­ra, i con­fi­ni geo­po­li­ti­ci e le ten­sio­ni cre­scen­ti han­no di­mo­stra­to che l’Eu­ro­pa ri­schia di es­se­re un gi­gan­te dai pie­di di ar­gil­la se non af­fron­ta il tema del­l’in­di­pen­den­za ener­ge­ti­ca e del­la dif­fe­ren­zia­zio­ne del­l’ap­prov­vi­gio­na­men­to. “Si­ra­cu­sa e il suo ter­ri­to­rio – ha ag­giun­to Bo­no­mi – pos­so­no gio­ca­re un ruo­lo im­por­tan­te per far del­l’I­ta­lia un hub ener­ge­ti­co e stra­te­gi­co per l’Eu­ro­pa e l’oc­ci­den­te. C’è bi­so­gno di met­te­re in cam­po in­ve­sti­men­ti in­fra­strut­tu­ra­li seri. Ab­bia­mo fon­di a di­spo­si­zio­ne che van­no spe­si bene e non in pro­get­ti ir­rea­liz­za­bi­li e sen­za va­lo­re ag­giun­to”.

AUDIZIONE DDL FISCO: BENE AVVIO RIFORMA ORGANICA. TAGLIO TASSE RESTI OBIETTIVO PRIMARIO

“Espri­mia­mo ap­prez­za­men­to per aver riav­via­to il per­cor­so di ri­for­ma fi­sca­le e per aver dato a que­sta de­le­ga un ca­rat­te­re ge­ne­ra­le, or­ga­ni­co e com­ples­si­vo. Con­di­vi­dia­mo for­te­men­te i prin­ci­pi che si pone il DDL qua­li cre­sci­ta, sem­pli­fi­ca­zio­ne, ri­du­zio­ne del­le tas­se e cer­tez­za del di­rit­to, ma au­spi­chia­mo che nel­la fase di at­tua­zio­ne si vada nel­la di­re­zio­ne di di­mi­nui­re ef­fet­ti­va­men­te il ca­ri­co fi­sca­le per le im­pre­se, spin­ge­re la cre­sci­ta e so­ste­ne­re gli in­ve­sti­men­ti, crean­do un am­bien­te fa­vo­re­vo­le an­che per at­trar­re ca­pi­ta­li dal­l’e­ste­ro”. Così Ema­nue­le Or­si­ni, Vice Pre­si­den­te per il Cre­di­to, il Fi­sco e la Fi­nan­za in au­di­zio­ne sul­la de­le­ga fi­sca­le alla Ca­me­ra. “Il tema del­le co­per­tu­re fi­nan­zia­rie – ha con­ti­nua­to Or­si­ni – pre­sen­ta al­cu­ni nodi ir­ri­sol­ti. Una pri­ma fon­te di en­tra­te po­treb­be ve­ni­re dal­la re­vi­sio­ne del­le spe­se fi­sca­li, c.d. tax ex­pen­di­tu­res che però va af­fron­ta­ta con la mas­si­ma at­ten­zio­ne e non esclu­si­va­men­te su un pia­no fi­nan­zia­rio. Mol­te di que­ste mi­su­re sono sta­te in­tro­dot­te in via tran­si­to­ria e straor­di­na­ria ne­gli ul­ti­mi tre anni, per so­ste­ne­re i con­tri­buen­ti col­pi­ti da­gli ef­fet­ti eco­no­mi­ci ne­ga­ti­vi do­vu­ti alla pan­de­mia e dal­l’in­cre­men­to dei prez­zi del­l’e­ner­gia. Sa­reb­be per­tan­to au­spi­ca­bi­le una ra­zio­na­liz­za­zio­ne, va­lu­tan­do però qua­li sia­no gli obiet­ti­vi di po­li­ti­ca eco­no­mi­ca na­zio­na­le, ri­ve­den­do la spe­sa pub­bli­ca”. Sul­l’I­rap il Vice Pre­si­den­te ha det­to “pre­oc­cu­pa la so­sti­tu­zio­ne del­l’I­RAP con la so­vraim­po­sta IRES per gli im­pat­ti che avreb­be so­prat­tut­to sul com­par­to ma­ni­fat­tu­rie­ro”.

CONFINDUSTRIA, CSC: LANCIA IL NUOVO INDICE PER MONITORARE L’ANDAMENTO DELLE IMPRESE IN TEMPO REALE

“Il nuovo indice nato dalla collaborazione dei Giovani Imprenditori con TeamSystem ed elaborato insieme al nostro Centro Studi è uno strumento strategico per analizzare lo scenario e timonare le imprese in questo momento di cambiamenti repentini”. Ha detto il presidente dei Giovani Imprenditori, Riccardo Di Stefano, all’evento “Made in Italy: nuovi scenari per le imprese” occasione in cui il Centro studi di Confindustria ha presentato il Real Time Turnover Index: “Un indicatore mensile sul fatturato in grado di tracciare in tempo reale l’andamento dell’attività economica delle imprese” ha spiegato Alessandro Fontana, Direttore CSC. Le stime preliminari elaborate dal CSC sul mese di aprile 2023, caratterizzato da inflazione ancora alta e da ulteriori aumenti dei tassi di interesse effettuati dalla BCE, attestano per l’RTT Index un valore di 96,4 (posto pari a 100 il valore di trend). L’indice raffigura un’economia che mostra segni di rallentamento per la prima volta dopo due mesi di crescita. La frenata non è uniforme tra settori, aree geografiche e fasce dimensionali. Fanno meglio dell’aggregato le imprese del Mezzogiorno (117,7), quelle di medie dimensioni (98,7) e le attività industriali (98,5).

Leggi l’audizione sul Ddl Fisco

https://www.confindustria.it/home/notizie/Audizione-DDL-Riforma-fiscale