Il 21 gennaio 2022 la Commissione europea ha avviato la consultazione pubblica sull’IVA nell’era digitale.

Nonostante l’IVA sia diventata una sempre più importante fonte di gettito per gli Stati membri e di reddito per l’UE, il sistema dell’IVA dell’UE è sempre più complesso ed oneroso per le imprese ed è soggetto alle frodi, ed occorrerebbe migliorarlo anche per stare al passo con le sfide ed opportunità delle nuove tecnologie.

Il sistema dell’IVA è quindi al centro di continue riflessioni per capire come facilitare la compliance delle imprese, renderlo più a prova di frode e adattare la propria struttura per beneficiare degli ultimi sviluppi digitali e tecnologici.

In questo contesto, con il piano di azione per una fiscalità equa e semplice a sostegno della strategia di ripresa [COM(2020) 312 del 15 luglio 2020], la Commissione europea si è impegnata ad adattare il quadro dell’IVA dell’UE alla sfera digitale. Tra le iniziative specifiche:

  1. modernizzare gli obblighi di rendicontazione IVA e considerare la possibilità di estendere ulteriormente la fatturazione elettronica;
  2. adattare il trattamento IVA dell’economia delle piattaforme per adattarsi ai nuovi sviluppi in questo settore;
  3. agevolare la registrazione e l’adempimento dell’IVA, anche attraverso la revisione delle norme vigenti in materia di registrazione dei soggetti passivi non stabiliti, dello Sportello Unico (OSS) e dello Sportello Unico per le Importazioni (IOSS). La registrazione unica ai fini dell’IVA nell’UE è un processo in corso legato alle novità introdotte il 1° luglio 2021 per l’e-commerce, che necessita quindi di una valutazione.

Queste tre iniziative ridurrebbero gli oneri amministrativi delle imprese nell’adempimento dei loro obblighi in materia di IVA e aiuterebbero gli Stati membri nella lotta contro le frodi. Occorrerà però valutare attentamente le tempistiche di attuazione dei sistemi informatici per gli Stati membri e le imprese, in particolare in relazione agli obblighi di comunicazione digitale che potrebbero richiedere un periodo di attuazione più lungo. La piena attuazione degli obblighi di rendicontazione digitale potrebbe quindi protrarsi fino al 2030, ma dipenderà dal livello di centralizzazione dell’infrastruttura informatica da realizzare. Lo scopo è di raccogliere i pareri degli stakeholder sull’adeguatezza delle attuali norme in materia di IVA all’era digitale e su come utilizzare la tecnologia digitale sia per aiutare gli Stati membri a combattere le frodi in materia di IVA sia per recare benefici alle imprese. Le domande riguardano i seguenti argomenti:

  • obblighi di rendicontazione IVA e fatturazione elettronica;
  • il trattamento IVA dell’economia delle piattaforme; e
  • l’uso di una registrazione unica ai fini IVA nell’UE.

La consultazione in oggetto, aperta fino al 15 aprile 2022 e rivolta a tutti gli stakeholder (cittadini, aziende, lavoratori autonomi, federazioni di imprese, esperti in materia di IVA, fornitori di servizi informatici e di conformità fiscale, istituzioni accademiche ed enti pubblici), presenta numerose domande per raccogliere opinioni ed informazioni sulla situazione attuale nonché sulle possibili opzioni politiche, contribuendo all’analisi economica e giuridica alla base di possibili modifiche al quadro dell’IVA dell’UE.

Per partecipare alla consultazione pubblica occorre compilare il relativo questionario online sul sito della Commissione europea, reperibile al seguente link in lingua inglese (le relative risposte potranno essere inserite in una qualsiasi lingua ufficiale dell’UE):

https://ec.europa.eu/info/law/better-regulation/have-your-say/initiatives/13186-VAT-in-the-digital-age/public-consultation_en 

Fonte: Ministero dell’economia e delle finanze

https://www.finanze.gov.it/it/inevidenza/Consultazione-esplorativa-della-Commissione-nel-contesto-dei-lavori-per-ladattamento-del-quadro-dellIVA-dellUE-alla-sfera-digitale/