BONOMI A LIBERO: IL PAESE RIPARTE SOLO CON LE IMPRESE. GOVERNO ASCOLTI LE NOSTRE PROPOSTE

Senza l’impresa l’Italia non può ripartire, poi però quando Confindustria chiede di aprire un tavolo sulla situazione economica, sembra che nessuno sia interessato a confrontarsi seriamente” ha fatto notare il Presidente di Confindustria Carlo Bonomi in un’intervista al direttore di Libero, Pietro Senaldi. “Al mio appello al momento hanno risposto solo la Cisl e la Uil, speriamo sia l’inizio di un dialogo. Ci sollecitano proposte che in realtà non sono mai mancate, le ultime per la ripartenza le abbiamo portate agli Stati Generali e in più, a metà luglio, abbiamo consegnato al governo proposte dettagliate su ammortizzatori sociali e politiche del lavoro. Siamo però ancora in attesa delle risposte” ha sottolineato Bonomi.  
“Abbiamo di fronte un’occasione storica: i 209 miliardi del Recovery Fund sono funzionali al cambiamento necessario al Paese però, se procediamo di questo passo, non abbiamo certezza di se e quando arriveranno”. Inoltre il Presidente Bonomi ha evidenziato che se l’Europa ha ribattezzato l’intesa Next generation “significa che le risorse sono subordinate a programmi strutturali e scelte strategiche di riforma e sviluppo” e devono essere utilizzate “per gli investimenti e per garantire un futuro sostenibile ai giovani. Se il governo continua a usare i soldi per una politica economica esclusivamente assistenzialista tradisce i principi fondanti del Recovery”.
Secondo Bonomi quello che è indispensabile oggi per sostenere la ripresa è ben altro: “porre fine al clima di incertezza che avvolge il Paese e qualcosa di più si può, anzi si deve, fare. Per esempio, interrompere queste decretazioni omnibus mensili che poi, votate in Parlamento, restano inattuate. Mancano 169 decreti attuativi dei provvedimenti del primo governo Conte, a cui si aggiungono altri 124 della legge dello scorso dicembre e 236 relativi ai provvedimenti emessi durante i mesi del lockdown. Senza contare quelli del decreto Agosto. Camera e Senato votano ma poi le misure attuative mancano”.
Il Presidente è poi tornato a ricordare che“bisogna puntare sul lavoro. Le economie che funzionano legano la retribuzione alla produttività. Dobbiamo sederci a un tavolo con governo e sindacati e cambiare insieme la concezione del mondo del lavoro. Serve un grande patto per l’Italia”  ha ribadito Bonomi dalle pagine di Libero in vista dell’incontro con i sindacati in programma lunedì 7 settembre. “Il lavoro va commisurato ai risultati, in fondo è questa anche la filosofia che è alla base dello smart-working” ha concluso il Presidente.

LAVORO: LUNEDÌIL PRIMO INCONTRO CON I SINDACATI. RIPARTIRE DAL PATTO DELLA FABBRICA E PRODUTTIVITÀ AL CENTRO

“Siamo perfettamente d’accordo con quanto ha detto Anna Maria Furlan sulla necessità di riprendere il confronto dal Patto per la Fabbrica”. Questo il commento del Vice Presidente per il lavoro e le relazioni industriali Maurizio Stirpe in merito alle parole del segretario della Cisl che, a Radio Anch’io, aveva condiviso l’esigenza di ripartire dall’Accordo interconfederale del 9          marzo 2018. “Spero che il 7 settembre si possa sgomberare il campo dalle polemiche strumentali e dalle rivendicazioni ideologiche e, finalmente, si riparta con un dialogo franco e costruttivo su temi concreti. Confindustria non mai pensato di bloccare i rinnovi dei contratti né, tantomeno, ha intenzione di smantellare il contratto nazionale. Al contrario. Vogliamo dargli più forza, applicando correttamente le regole che abbiamo condiviso nel Patto per la Fabbrica. Occorre, però mettere al centro, almeno delle relazioni sindacali, la produttività e la crescita. Dobbiamo cominciare a farlo noi perché è un nostro dovere. Come ha sottolineato il Presidente Carlo Bonomi, questo deve essere il nostro contributo per costruire un futuro migliore. Non sarà un percorso facile – ha concluso Stirpe – ma siamo convinti che, lavorando seriamente, ce la faremo”.

DL AGOSTO: PICCOLI SEGNALI PER LE IMPRESE, MA MISURE FRAMMENTATE. ORA SERVE RISPOSTA PIU’ AMPIA

“Troppa frammentazione. Gli interventi d’urgenza adottati dal governo, nonostante le ingenti risorse, non delineano ancora una risposta adeguata alle esigenze congiunturali e a quelle di ripresa e di crescita”. Lo ha detto il Direttore Generale di Confindustria Francesca Mariotti in audizione presso la Commissione bilancio del Senato sul Decreto Agosto. Il Direttore Generale si è soffermato sul blocco dei licenziamenti, che di fatto rischia di scoraggiare ristrutturazioni e investimenti.
In particolare per quanto riguarda i contenuti del Decreto Agosto: “mancano diversi interventi prioritari e di più ampia portata, funzionali soprattutto a sostenere gli investimenti e a garantire, in via strutturale, la liquidità delle imprese”, ha sottolineato Mariotti. Tra gli interventi richiesti la cedibilità del credito d’imposta 4.0 al sistema bancario sul modello dell’ecobonus al 110% e la possibilità di modifica dei piani di ammortamento delle imprese, fino alla sospensione dell’imputazione in bilancio delle relative quote. Inoltre, servono le misure necessarie a garantire un più agevole recupero dell’Iva sui crediti non riscossi.
In generale il provvedimento contiene alcuni segnali “di maggiore attenzione verso le esigenze delle imprese, sebbene parziali”. Tra gli aspetti positivi: i rifinanziamenti (Fondo di garanzia Pmi, Ipcei, automotive, contratti di sviluppo), la proroga della moratoria di legge per debiti bancari delle Pmi e l’introduzione di una rivalutazione dei beni di impresa e partecipazioni più flessibile e meno onerosa rispetto al passato, proposta da Confindustria. Tuttavia, mancano ancora diversi interventi prioritari e di più ampia portata.

Leggi l’intervista del Presidente Bonomi a Libero e lo speech dell’audizione sul Dl Agosto