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DL AIUTI: SERVONO AZIONI STRUTTURALI. LA NOSTRA PROPOSTA RESTA IL TAGLIO DEL CUNEO
“Duecento euro una tantum di fronte ai 1.223 proposti da noi, cioè un mese di salario in più per tutta la vita lavorativa. Tutti parlano di equità sociale e se qualcuno ha una proposta migliorativa rispetto a quella sul taglio del cuneo fiscale proposta da Confindustria, siamo pronti ad accettarla. Ma finora non l’abbiamo vista”.
Così il Presidente Carlo Bonomi in un’intervista a La Stampa, in occasione dell’inaugurazione di Cibus a Parma, ha commentato le misure varate dal Governo per difendere il potere di acquisto delle famiglie.
“Dallo scorso settembre abbiamo avanzato, fino ad oggi inascoltati, una nostra proposta per mettere più soldi in tasca agli italiani e nello stesso tempo, aumentare la competitività delle imprese. Confindustria è convinta che ci sia una crisi da affrontare rafforzando il potere d’acquisto dei cittadini. Non ci siamo limitati ai proclami e lo abbiamo dimostrato con una proposta concreta che nessuno ha voluto appoggiare.
Servono interventi strutturali e i soldi ci sono, ma serve anche la volontà politica”, ha detto Bonomi, ribadendo la necessità di tagliare le tasse sul lavoro. Il Presidente, quindi, ha lanciato una proposta su come reperire le risorse per mettere in campo un taglio del cuneo contributivo da 16 miliardi: “Sulla cassa integrazione ordinaria, le imprese versano ogni anno 3 miliardi e ricevono prestazioni tra i 500 ed i 600 milioni. Nel periodo 2010-2019, noi abbiamo dato allo Stato 16,7 miliardi in più. Si tratta di soldi che versano le imprese e che quindi dovrebbero essere restituiti sul cuneo fiscale a favore dei lavoratori”.
LAVORO: PROTOCOLLI CONFERMATI NEL SETTORE PRIVATO FINO AL 30 GIUGNO
“I protocolli sono uno strumento flessibile e recepiscono automaticamente le modifiche che il legislatore può introdurre progressivamente. Sono dunque uno strumento di grande precauzione e utilità che si presta bene ad accompagnare anche questa fase di cui ancora non vediamo la fine”.
Così Confindustria ha ribadito la disponibilità a rinnovare i protocolli di sicurezza. Il 4 maggio è arrivata, infatti, la decisione sul rinnovo fino al 30 giugno, dopo che sindacati, Inail, organizzazioni delle imprese e i ministeri del Lavoro, della Salute e dello Sviluppo Economico hanno confermato il protocollo di sicurezza antiCovid del 6 aprile 2021. Un protocollo rigoroso, anche perché definito in una fase buia della pandemia. “Con i sindacati, attraverso i protocolli, abbiamo creato un sistema di regole condiviso. Secondo noi – ha commentato Maurizio Stirpe Vice Presidente per il Lavoro e le Relazioni Industriali ai microfoni di Radio 24 – in questo momento abbassare la guardia può rappresentare un rischio supplementare per l’imprenditore che vogliamo scongiurare”.