Si è tenuta lunedì scorso presso la Commissione Ambiente della Camera dei Deputati l’audizione di Confindustria in relazione al D.lgs. recante il Codice dei Contratti Pubblici (CCP).

Confindustria ha espresso il suo parere positivo riguardo la volontà del Legislatore di adeguare la disciplina dei contratti pubblici alla normativa europea, conferendo organicità e sistematicità ad un impianto deteriorato dai numerosi interventi di modifica sopraggiunti negli anni.

Al contempo, però sono state avanzato numerose osservazioni e spunti per un miglioramento del testo di legge, a partire dalla proposta di rinviare di 12 mesi l’entrata in vigore del nuovo Codice per evitare shock regolatori in una fase particolarmente delicata per l’equilibrio economico del Paese e per il buon esito del PNRR.

Margini di miglioramento sono stati evidenziati riguardo ai seguenti profili:

• l’abbassamento delle soglie per l’affidamento diretto di servizi e forniture (che il nuovo codice fissa a 140mila euro);

• l’individuazione di meccanismi di revisione dei prezzi più idonei per le diverse tipologie di contratti;

• una modifica dei criteri di aggiudicazione che non schiacci l’elemento qualitativo rispetto a quello del risparmio di spesa.

Per quel che attiene l’ambito fiscale, con particolare riferimento alle cause di esclusione per irregolarità fiscali abbiamo sottolineato come le disposizioni contenute nel nuovo codice riproducano, sostanzialmente, l’impianto normativo previgente e, ciò rappresenta una occasione perduta per superare le criticità preesistenti ed allineare la disciplina italiana in materia di appalti alle disposizioni contenute nelle direttive europee (Direttive 2014/23/UE e 2014/24/UE).

Confindustria ha evidenziato le seguente proposte di modifica:

• un incremento della soglia di gravità per le violazioni fiscali definitivamente accertate, la cui soglia esigua (5.000 euro) pone forti dubbi sul rispetto del principio di proporzionalità della sanzione;

• una migliore articolazione della definizione per le violazioni fiscali non definitamente accertate;

• l’introduzione della clausola di self cleaning anche per le violazioni fiscali (definitive e non).

Trovate un maggior approfondimento di questi punti e degli ulteriori temi trattati nel testo integrale dell’audizione in allegato.