Dopo del rinvio il 1° settembre dell’esame da parte dell’Assemblea del Senato del disegno di legge A.S. n. 1883, “Conversione in legge del decreto-legge 16 luglio 2020, n. 76, recante misure urgenti per la semplificazione e l’innovazione digitale” nella seduta di oggi, 2 settembre, con le relazioni dei relatori, senatore Vincenzo Garruti (M5S) e della senatrice Valeria Sudano (IV-PSI), l’Assemblea ha avviato l’esame del disegno di legge il cui esame in sede referente nelle Commissioni riunite 1a e 8a è terminato il 1° settembre.

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ll nucleo centrale del decreto-legge 16 luglio 2020, n. 76, è costituito dalla semplificazione burocratica e lo snellimento delle procedure amministrative, puntando su quattro punti cardine che corrispondono ai quattro titoli in cui il decreto-legge è diviso:

  • semplificazione in materia di contratti pubblici ed edilizia;
  • semplificazioni procedimentali e responsabilità; 
  • misure di semplificazione per il sostegno alla diffusione dell’amministrazione digitale; 
  • semplificazione in materia di attività di impresa, ambiente e green economy

Per eliminare l’eccessivo carico burocratico in capo alle diramazioni pubbliche, il decreto-legge prevede nuove regole per favorire l’identità e il domicilio digitale e l’accesso ai servizi informatici da parte dei cittadini.

La semplificazione riguarda anche la conservazione di informazioni e documenti in formato digitale nel rispetto delle norme di tutela della privacy. Il recente passato e le difficoltà create dall’emergenza coronavirus non ancora conclusa impongono l’obbligo per le pubbliche amministrazioni di sviluppare sistemi idonei a garantire ai dipendenti l’esercizio del lavoro a casa in sicurezza ed efficienza. A tal fine, il Governo vuole instaurare misure di semplificazione e coordinamento dell’attività potenziando il Dipartimento della trasformazione digitale. Il passo successivo al potenziamento dello smart working sarà l’introduzione di un codice di condotta tecnologica, con regole omogenee valide per tutte le ramificazioni della pubblica amministrazione. Si prevede, inoltre, che il codice rechi alcune indicazioni circa l’utilizzo da parte dell’amministrazione di esperti di comprovata competenza in processi complessi di trasformazione digitale. L’articolo 33 sanziona i dirigenti responsabili di inadempimento e prevede un obbligo, per i concessionari di servizi pubblici, di rendere disponibili all’amministrazione concedente i dati acquisiti dalla fornitura del servizio agli utenti.

Con il titolo II, si interviene sulla semplificazione del provvedimento amministrativo. Infatti, l’articolo 12 reca alcune modifiche alla legge generale sul procedimento amministrativo, la legge n. 241 del 1990, in funzione di semplificazione e accelerazione dell’azione amministrativa. Viene inoltre previsto l’obbligo per le amministrazioni di misurare e rendere pubblici i tempi effettivi di conclusione dei procedimenti, nonché di aggiornare i termini dei procedimenti di rispettiva competenza, prevedendo una riduzione della loro durata. Al fine di incentivare il rispetto dei termini procedimentali, nonché di garantire la piena operatività dei meccanismi di silenzio-assenso, viene stabilita l’inefficacia di alcuni provvedimenti adottati fuori termine. Un secondo gruppo di disposizioni introduce misure volte a favorire e rafforzare l’uso della telematica nel procedimento amministrativo.

Il decreto reca anche norme per la tutela dell’ambiente e i progetti inerenti l’energia rinnovabile. Il titolo IV contiene disposizioni di semplificazione in materia di attività di impresa, di ambiente e green economy. L’articolo 39 introduce alcune modifiche alla misura di sostegno degli investimenti, la cosiddetta nuova Sabatini. In primo luogo, innalza la soglia entro la quale il contributo statale in conto impianti è erogato in un’unica soluzione, inoltre semplifica e rende più efficace la misura per le imprese del Mezzogiorno, prevedendo un decreto di concerto con il Ministero dell’economia e delle finanze per la definizione di specifiche modalità operative e l’erogazione del contributo in un’unica soluzione a conclusione del programma di investimento, nonché la possibilità di utilizzo di fondi europei. L’articolo 41 introduce alcuni nuovi adempimenti informativi relativi al codice unico di progetto, in capo alle amministrazioni pubbliche che finanziano e attuano progetti di investimento; dispone, altresì, che una quota pari a 900.000 euro annui del fondo per il finanziamento delle unità tecniche di supporto alla programmazione, alla valutazione e al monitoraggio degli investimenti pubblici, ivi compreso il coordinamento del CIPE, sia assegnata al finanziamento delle attività del sistema di monitoraggio degli investimenti pubblici. Stabilisce, infine, che i sistemi di gestione e controllo dei piani di sviluppo e coesione siano improntati a criteri di proporzionalità e semplificazione.

L’articolo 43 contiene una serie di disposizioni volte a semplificare taluni procedimenti amministrativi in ambito agricolo. Prevede che il Sistema informativo agricolo nazionale, il SIAN, sia aggiornato in modo da poter identificare le parcelle agricole e i fascicoli aziendali attraverso applicazioni grafiche geospaziali. Apporta modifiche alla normativa in materia di controlli coordinati nei confronti di imprese agricole, includendo nel sistema anche le imprese alimentari e mangimistiche. Interviene in materia di sanzioni in caso di sospensione ed esclusione dal metodo di produzione biologica e introduce la comunicazione individuale al posto dell’attuale, espletata attraverso la pubblicazione sul sito dell’INPS, degli elenchi annuali dei lavoratori agricoli e delle variazioni intervenute nel corso dell’anno.

L’articolo 47, infine, reca disposizioni volte a favorire l’accelerazione nella realizzazione degli interventi finanziati dal Fondo sviluppo e coesione e, in generale, degli investimenti comunque finanziati dalle risorse del bilancio europeo attraverso una accelerazione dei procedimenti amministrativi relativi ed atti alle attività connesse all’utilizzazione delle suddette risorse.

Fonte: Resoconto dell’Assemblea del Senato del 2 settembre 2020.