Intervista al Direttore Generale Roberto Bellini 

 

In questo passaggio epocale per il mondo vitivinicolo, fondamentale è stato il ruolo di Assosoftware, associazione aderente a Confindustria, scelta dal Mipaaf come referente istituzionale e intermediario tra lo stesso ministero e le software house.

In questo passaggio epocale per il mondo vitivinicolo, fondamentale è stato il ruolo di Assosoftware, associazione aderente a Confindustria, scelta dal Mipaaf come referente istituzionale e intermediario tra lo stesso ministero e le software house. “Sono state una ventina le aziende che hanno seguito tutta la difficile fase di sperimentazione seguita passo passo dalla nostra associazione anche tramite un forum di supporto” dice a Tre Bicchieri il direttore generale Roberto Bellini “È stato un lavoro enorme che ha anche presupposto grossi investimenti dalle stesse software house, che adesso sperano di poter rientrare nei costi”. Ma ancora non è finita e Bellini non nasconde le difficoltà incontrate nel percorso: “Prima di tutto da un punto di vista tecnico, dove il problema è a monte, generato dalla poca flessibilità del sistema normativo. Noi avevamo chiesto al Mipaaf meno vincoli. Un esempio su tutti: per ogni operazione è necessario seguire una logica differente. Non si possono caricare tutti i dati e mandarli al Sian, perché quelli che non riguardano l’operazione specifica vengono conteggiati come errori, invece di essere ignorati come avevamo auspicato. Errori che ricadono, e sono già ricaduti, sugli stessi sviluppatori, sia in termini di tempi, sia di oneri. L’altro problema è sulla tempistica: solo pochi giorni fa sono arrivate le ultime modifiche che avevamo concordato col Sian per gennaio scorso. Adesso bisognerà fare tutte le revisioni del caso e testarle entro un mese”. In quest’ottica uno slittamento dei termini al 30 giugno, come richiesto da più parti, non sembrerebbe insensato, sebbene l’ad di Assosoftware ci tiene a specificare che “da un punto di vista logistico l’estate non sarebbe il periodo migliore, vista la vicinanza del momento più impegnativo dell’anno per le cantine, ovvero la vendemmia. Forse sarebbe meglio posticipare all’autunno. Ma“sottolinea “noi ci occupiamo degli aspetti tecnici, il resto lo decida il settore vino. Senza contare che le nostre associate non hanno nessun interesse a tirarla ancora per le lunghe, dopo tutto il tempo e gli investimenti fatti”.Ultima, ma non meno importante problematica: la gestione della comunicazione e della formazione rivolte all’utente finale, le cantine: “Non possiamo essere solo noi a farci carico di questa parte” conclude Bellini “e ci saremmo aspettati un maggiore supporto da parte di tutta la filiera agricola in un momento così decisivo”.