Senza un colpo di reni la trasmissione generalizzata delle note integrative al bilancio nel linguaggio Xbrl non potrà partire dal prossimo 1° gennaio, come invece prevede il calendario ufficiale. A lanciare l’allarme è Assosoftware, l’associazione nazionale dei produttori di software gestionale e fiscale, che in una lettera al ministro dello Sviluppo, Federica Guidi, indica una data limite permettere di attrezzare in tempo gli strumenti informatici: 31 ottobre…
Se non si centra questo risultato, scrive il presidente di Assosoftware, Bonfiglio Mariotti, bisognerà “riconvertire” il 2015 considerandolo un anno di sperimentazione generalizzata, quella che è mancata finora. A complicare la traduzione telematica della nota integrativa, un adempimento che come rimarca l’associazione interessa «più di 100mila professionisti e decine di migliaia di responsabili amministrativi delle imprese», è la natura stessa del documento. Il «cuore» del bilancio delle società di capitali (con l’eccezione di quelle che applicano i principi contabili internazionali Ias/Ifrs e delle società di assicurazione) è stato tradotto in Xbrl a partire dai conti chiusi dopo il 16 febbraio 2009, ma il compito è stato facilitato dal carattere standardizzato delle voci. La nota integrativa è ovviamente diversa, ricca di parti descrittive e fatica maggiormente ad adattarsi a una tassonomia rigida. Nonostante il tentativo di adattare il vestito dell’Xbrl alle infinite variabili delle vite aziendali le specifiche tecniche elaborate finora sono ricche di anomalie.