Informativa in Cdm del Sottosegretario Mantovano sulla legge 90 del 28 giugno entrata in vigore il 17 luglio. Le misure riguardano amministrazioni centrali, Regioni e Asl che dovranno nominare un referente per la cybersicurezza e censire sistemi e apparati in uso. Novità anche sui contratti pubblici. Intelligenza artificiale: ci sarà un’Agenzia di vigilanza. Acn aggiorna le linee guida sulla crittografia
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AssoSoftware: “Serve formazione”
“Negli ultimi anni sono aumentati i cyber attacchi ai danni di PA e aziende – secondo il rapporto Clusit 2024 in Italia sono in aumento, 65 per cento in più rispetto al 2022 – e benché oggi nel nostro Paese si senta spesso parlare di reti, innovazione e infrastrutture digitali, non si riesce tuttavia a porre la giusta attenzione sulla cybersecurity”, evidenzia Pierfrancesco Angeleri, presidente di AssoSoftware, l’associazione di Confindustria che riunisce i produttori italiani di software, nella memoria consegnata alle Commissioni Attività produttive e Affari Costituzionali della Camera sullo schema di Decreto Legislativo che recepisce la Direttiva Nis2.
“Bene, come affermato dal Sottosegretario Mantovano anche a seguito del caso Crowdstrike, l’obbligo delle PA di segnalare eventuali fughe di dati, tuttavia in Italia il problema nasce da una mancanza di cultura della cybersicurezza: secondo un recente sondaggio compiuto tra gli associati è risultato come le aziende clienti che effettuano – almeno una volta l’anno – un momento interno di formazione sul tema siano poche (12%), mentre la stragrande maggioranza (75%) lascia la responsabilità di effettuarla in autoformazione ai collaboratori» ha continuato Angeleri.
Si tratta di un gap che andrebbe colmato anche a livello legislativo. «Stiamo collaborando con il Garante Privacy per creare un Codice di Condotta dedicato ai produttori di software per far sì che i software siano compliant alla normativa Gdpr e a quella sulla Cybersicurezza già in fase di sviluppo”.
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