Comunicato Stampa AssoSoftware 15 gennaio 2021
L’Agenzia delle Entrate vuole mettere a disposizione dei soggetti passivi dell’Iva le bozze dei registri Iva delle vendite e degli acquisti, utilizzando i dati delle fatture elettroniche, delle comunicazioni transfrontaliere e della comunicazione telematica dei corrispettivi giornalieri.
E’ un progetto sperimentale che in un periodo di emergenza economica, finanziaria, lavorativa e sanitaria si poteva rinviare a tempi migliori. La precompilazione dell’IVA non sarà di alcuna utilità per gli intermediari fiscali e per le stesse aziende dal momento che, senza un adeguato supporto assicurato dalle soluzioni applicative gestionali, entrambi andrebbero incontro ad un aggravio in termini di attività di verifica aggiuntiva: infatti, è noto che solo le informazioni presenti negli archivi informatici di studi professionali e imprese sono puntuali mentre quelle in possesso dell’Agenzia Entrate sono incomplete. Quest’ultima, per esempio, non dispone di alcuni dati basilari ai fini della compilazione dei registri, come nel caso delle fatture analogiche, dell’inerenza dei costi, della parziale o totale indetraibilità, dei movimenti non IVA quando i registri rivestano significatività anche ai fini delle imposte dirette.
E tale attività di controllo supplementare sarebbe da espletare senza per contro avere vantaggi concreti. Non in termini di tempo, non di precisione, non di automatismi e nemmeno di flussi digitali. Oltre a ciò, l’introduzione del nuovo processo di precompilazione IVA portato avanti unilateralmente da Agenzia Entrate non potrà essere agevolato da specifiche funzionalità introdotte nei gestionali in uso presso le imprese di ogni dimensione o gli studi professionali, come l’accesso diretto ai dati della precompilata o l’aggiornamento automatico dei registri IVA proposti con i dati prelevati dai gestionali. Tutte funzionalità che al momento non sono implementabili per la mancanza di API(Application Programming Interface) e perchè i produttori di software in questi mesi sono impegnati con l’aggiornamento dei prodotti in vista delle scadenze fiscali ordinarie e ancora di più in riferimento ai temi straordinari introdotti dalla normativa emergenziale.
La creazione di una piattaforma di API da parte dell’Agenzia delle Entrate per accedere ai servizi online in cooperazione applicativa rimane un requisito irrinunciabile per questo e per molti altri progetti dove l’interoperabilità con i software gestionali è un elemento determinante.
Non si può più chiedere al mondo produttivo uno sviluppo digitale mentre lo Stato realizza strumenti che richiedono pesanti interventi manuali e che rimarranno per lo più inutilizzati.