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L’ECOSISTEMA DEI SOFTWARE GESTIONALI È UN FATTORE CHIAVE PER LO SVILUPPO DEL PAESE
Il PNRR è un’occasione da non perdere per incentivare l’adozione dei software gestionali da parte delle PMI.
I risultati della ricerca “l software gestionale in Italia: stato di maturità e leve per la crescita”, realizzata in collaborazione con gli Osservatori Digital Innovation della School of Management del Politecnico di Milano, forniscono una fotografia nitida sia della crescita del nostro settore in termini di fatturato (17,3 miliardi di euro nel 2020, + 16% rispetto al 2019) sia del gap ancora esistente rispetto all’utilizzo ottimale dei software gestionali nelle PMI e nelle PPAA.
La ricerca, giunta alla sua seconda edizione, è stata presentata in anteprima ai soci e agli addetti ai lavori nel convegno on line del 16 novembre, e al mondo politico, alle istituzioni e ai media nel convegno del 23 novembre a Roma al Capranichetta Hotel.
Il freno principale verso un’adozione più estesa e interconnessa dei software gestionali è principalmente di natura culturale. Nelle PMI manca ancora la consapevolezza dell’importanza strategica di intraprendere un percorso di trasformazione digitale pervasivo in grado di rispondere alle diverse esigenze tattiche. Il problema però è anche politico; nessun governo ha finora prestato la dovuta attenzione agli strumenti informatici necessari per la gestione di qualsiasi attività economica, pubblica o privata: è fondamentale che le banche dati e le piattaforme di servizio pubbliche dialoghino in modo nativo con i software gestionali del mondo delle imprese. Le cosiddette API, i web service, le modalità standard di dialogo devono essere implementate dagli Enti pubblici e incentivate dal Governo per creare un ecosistema virtuoso e privo di colli di bottiglia o lungaggini per lo scambio di dati facilitando così l’invio alla PA di quanto richiesto e la restituzione alle imprese di ciò che è contenuto nelle banche dati pubbliche. Il PNRR e l’estensione dei fondi per la transizione 4.0 sono una leva importante per il sistema paese e per incentivare l’adozione dei software gestionali da parte delle PMI, favorire l’interoperabilità e la collaborazione applicativa tra pubblico e privato.
NUOVI SOCI
Due new entry tra i soci AssoSoftware:
S.I. Soluzioni Informatiche Srl (www.si-soluzioniinformatiche.it)
Telnet Servizi Srl (www.telnetdata.it)
Gruppo di lavoro PA
RIPARTE IL CANTIERE SU ANPR (ANAGRAFE NAZIONALE DELLA POPOLAZIONE RESIDENTE) CON LO STATO CIVILE.
Dopo il subentro della quasi totalità delle anagrafi dei Comuni all’ANPR (7850 su 7904), il progetto di centralizzazione dei dati anagrafici dei Couuni continua con la gestione dell’Archivio di Stato Civile, intervento già programmato e previsto dall’Art.62 del CAD (Codice dell’amministrazione digitale).
Il progetto, finanziato anche con fondi del PNRR è stato avviato nei mesi scorsi da SOGEI con l’apporto di alcuni Comuni sperimentatori e, di recente, sono stati coinvolti anche i Produttori di Software e le relative Associazioni. Rispetto a un’ipotesi iniziale di completa dismissione dei prodotti in uso presso i Comuni e l’utilizzo di un’unica App centralizzata, sviluppata da SOGEI, si è aperto un confronto sull’opportunità di mantenere le funzionalità sugli applicativi esistenti tramite la creazione di una piattaforma di cooperazione applicativa con la base dati centrale.
Si replicherebbe in questo caso il modello di ANPR pur senza la migrazione delle informazioni storiche che rimarrebbero presso gli archivi dei Comuni.
CONVEGNO ASSOSOFTWARE 24 e 25 NOVEMBRE 2021.
Si è svolto in modalità webmeeting il consueto convegno annuale sulle novità fiscali e contributive che impatteranno sulle procedure software nei prossimi mesi.
Un appuntamento importante e molto atteso che ha visto la partecipazione di numerosi rappresentanti di Enti della PA tra cui l’Agenzia delle Entrate, INPS e INAIL.
Molteplici i temi trattati, dalla nuova modulistica CU e 770 2022, alle novità dell’IVA e della Fatturazione Elettronica 2022, fino alle novità contributive e assistenziali che riguardano la predisposizione delle buste paga.
IL SOFTWARE GESTIONALE IN ITALIA: STATO DI MATURITÀ E LEVE PER LA CRESCITA.
L’integrazione è una leva fondamentale per aumentare efficienza e produttività.
Roberto Bellini Direttore Generale AssoSoftware
La ricerca “Il software gestionale in Italia: stato di maturità e leve per la crescita” a cura degli Osservatori Digital Innovation della School of Management del Politecnico di Milano in collaborazione con AssoSoftware, è stata presentata durante il convegno del 23 novembre a Roma al Capranichetta Hotel. Giunta alla seconda edizione, la ricerca ha coinvolto 574 tra PMI e realtà della PA italiane, registrando una diffusione piuttosto elevata dei moduli gestionali, pur con alcune differenze a seconda della tipologia di software in questione. Nonostante la crescente diffusione dei software gestionali, solo il 29% delle PMI e PA indagate ha integrato almeno uno dei software adottati, anche attraverso una suite in grado di rendere interoperabili i moduli applicativi per usufruire di dati e informazioni univoche e sempre aggiornate, nonché per adottare modalità di lavoro più efficienti e coordinate tra le diverse unità organizzative. La scelta di soluzioni gestionali stand-alone comporta al contrario una gestione a silos dei processi e riduce di conseguenza i benefici percepiti dalla digitalizzazione. Risulta evidente il gap esistente tra l’utilizzo ottimale dei software gestionali e lo stato attuale del mercato italiano. Malgrado la dinamica crescente, le imprese e le pubbliche amministrazioni sono ancora lontane da una piena maturità di utilizzo delle soluzioni.
L’integrazione è quindi una leva fondamentale per aumentare efficienza e produttività. Lo evidenzia il 9% delle organizzazioni più avanzate secondo l’indice che sintetizza la maturità del nostro ecosistema in base a quattro dimensioni: la diffusione dei software, la loro integrazione volta alla digitalizzazione complessiva dei processi, la struttura organizzativa dedicata all’IT e al digitale, e l’impatto dei software sulle performance operative dei processi interessati.
Tra i benefici dei software gestionali risaltano la maggiore visibilità e trasparenza dei processi (riscontrato dal 77% del campione), l’aggiornamento in tempo reale (76%), l’agilità e la resilienza organizzativa, anche durante l’emergenza sanitaria (69%), la proattività di risposta ai cambiamenti del mercato (65%) e il supporto a una maggiore scalabilità del business (57%).
Il software gestionale è il cuore della digitalizzazione dei processi di imprese e pubbliche amministrazioni, ma manca nel mercato della domanda la consapevolezza rispetto alle opportunità non solo di efficientamento, ma anche e soprattutto di incremento dell’efficacia e della competitività nel settore di riferimento. La ricerca infatti ha evidenziato le criticità riscontrate nel percorso di maturazione in questo campo, tra cui la mancanza di personale IT in grado di gestire l’implementazione dei sistemi (nel 42% dei casi), la resistenza al cambiamento da parte degli utilizzatori finali (il 40%), che difficilmente abbandonano le modalità di lavoro esistenti per aprirsi al digitale, e l’elevata frammentazione delle soluzioni adottate (39%) che limita l’impatto della trasformazione.
I fornitori hanno un ruolo fondamentale nell’accompagnare i clienti in questo percorso, anche se è necessario che siano coadiuvati dall’interno con una visione strategica chiara e da interventi di sistema che incentivino l’adozione di soluzioni applicative. Il PNRR e l’estensione dei fondi per la transizione 4.0 sono quindi una leva importante per il sistema paese.
Gruppo di lavoro Industria 4.0
CREDITO D’IMPOSTA PER INVESTIMENTI IN SOFTWARE GESTIONALE.
Promosso da AssoSoftware un emendamento alla Legge di Bilancio per mantenere l’agevolazione per i prossimi anni anche per i software gestionali.
2067 battute
I software gestionali sono fondamentali per l’automazione dei processi aziendali e sono alla base della trasformazione digitale delle imprese: tuttavia il livello di adozione di software gestionali integrati da parte delle PMI italiane è ancora molto basso (es. 29% delle PMI ha integrato almeno 1 software gestionale – ricerca del Politecnico di Milano 2021; l’11% delle PMI vende online – fonte DESI). Il PNRR nella missione MIC2, investimento 1, prevede il potenziamento delle misure che vanno sotto il nome di “Transizione 4.0” e tra queste anche “L’estensione degli investimenti immateriali agevolabili e l’aumento delle percentuali di credito e dell’ammontare massimo di investimenti incentivati” e a seguire “La prima tipologia di crediti è riconosciuta per l’investimento in tre tipi di beni capitali: i beni materiali e immateriali direttamente connessi alla trasformazione digitale dei processi produttivi (cosiddetti “beni 4.0” indicati negli Allegati A e B annessi alla legge n.232 del 2016) nonché i beni immateriali di natura diversa, ma strumentali all’attività dell’impresa.”.
Attualmente gli incentivi per i software gestionali sono compresi nei commi 1054 e 1055, dell’articolo 1, della legge 30 dicembre 2020, n. 178 (legge di Bilancio 2021), non più citati nel disegno di legge A.S. n. 2448 (disegno di legge di Bilancio dello Stato 2022) che quindi terminerebbero alla fine del 2022. La misura del credito d’imposta per tali beni immateriali è limitata al 10% degli investimenti per il 2021 e al 6% per il 2022, percentuali sensibilmente inferiori rispetto a quelle previste per i cosiddetti “beni 4.0” indicati negli allegati A e B annessi alla legge n. 232 del 2016.
AssoSoftware ha promosso un emendamento alla Legge di Bilancio che tende a mantenere l’agevolazione per i prossimi anni anche per i software gestionali, inserendo tali beni immateriali all’interno dell’allegato B annesso alla legge 11 dicembre 2016, n. 232, allineando di conseguenza anche le percentuali del credito d’imposta a quelle previste per gli altri beni immateriali 4.0.