Visualizza il n. 1/2016 della Newsletter

Le grandi sfide ripartono da una nuova governance

Bonfiglio Mariotti

Il mondo cambia con una velocità mai vista prima. Il nostro paese è costretto spesso a inseguire; le crisi, i mutamenti tecnologici che vengono da altri continenti, le trasformazioni demografiche, che creano nuovi protagonisti, e quelle delle professioni, sono cambiamenti epocali. Cambiamenti epocali che dovrebbero costringere Stato e PA a ripensare a fondo l’approccio ai nuovi bisogni d’imprese e cittadini e alle nuove tecnologie.
L’introduzione di nuovi rapporti fra le Amministrazioni e i cittadini, basati su servizi migliori e più veloci perché digitali, non può non tenere conto che imprese e cittadini sono portatori non solo di bisogni e problemi.
Sono invece sempre più spesso fautori di soluzioni, risorse e idee difficilmente riscontrabili in una politica intrisa di centralismo.
Ecco perché manteniamo da sempre uno spirito di collaborazione che tuttavia non retrocede su quelli che riteniamo debbano essere dei punti fermi per una proficua cooperazione per modernizzare il paese. Siamo stati impegnati su più fronti, e questo evidenzia quanto sia fondamentale il ruolo che i produttori di software hanno acquisito e mantengono in uno scenario in cui la digitalizzazione è una leva primaria di sviluppo, crescita economica e capacità di competere del mondo produttivo e della stessa PA.
Con AssoSoftware24, la nostra nuova Newsletter realizzata con Il Sole 24 Ore, vogliamo mettere in evidenza i diversi ambiti in cui il nostro contributo, in termini di qualità delle competenze tecniche e organizzative, capacità di analisi e soluzione delle problematiche, profonda conoscenza dei flussi e dei processi aziendali, disponibilità alla cooperazione applicativa, ha già portato o porterà frutti positivi.
L’interesse del nostro comparto, voglio sottolinearlo, esprime una realtà di eccellenza e coincide con l’interesse di un Paese che, a detta di tutti, deve intraprendere in modo deciso la strada dell’innovazione di cui la digitalizzazione dei processi è il fattore critico di successo. Noi siamo stati e siamo parte attiva in questo processo e abbiamo idee chiare su quali debbano essere i punti fermi che guidano la nostra azione. Per affrontare e vincere le prossime sfide occorre una nuova governance che permetta alla nostra Associazione di presidiare i diversi fronti e intervenire con puntualità ed efficacia in tutti gli ambiti. Il 12 ottobre, nell’Assemblea generale, abbiamo rinnovato i nostri organi istituzionali e costituito una squadra rappresentativa, i cui componenti hanno ruoli ben definiti e deleghe chiare per i vari ambiti di intervento, per affrontare in modo ancor più efficace e diretto, la trasformazione digitale in atto. Il nuovo assetto accrescerà la nostra capacità di offrire quella spinta innovativa, in termini di strategie e di idee, che costituisce il contributo peculiare del nostro settore alla digitalizzazione del Paese.

La cooperazione con il pubblico ha bisogno di regole chiare

 

I produttori chiedono allo Stato di non interferire con il mercato

La centralità nelle politiche pubbliche sull’innovazione e il rilancio del ruolo di presidio sullo Stato.
Questi i punti chiave nella piattaforma programmatica dei produttori di software.
PROTAGONISTI NEL PROCESSO DI INNOVAZIONE
L’intervento sulle norme e sulle proposte applicative a supporto della digitalizzazione non può avvenire senza il coinvolgimento dei produttori di software. Un modus operandi che deve sostanziarsi nella creazione di un tavolo permanente con gli Enti competenti che deve proporsi come un tavolo tecnico e di verifica degli impatti della normativa sui processi prima che le decisioni siano prese.
“NO AL SOFTWARE DI STATO”
I produttori ribadiscono la necessità che “l’azione pubblica non deve invadere il mercato del software privato proponendo proprie soluzioni rivolte all’utente o alla PA locale”. “Lo stato – aggiungono – deve limitarsi a dettare le regole, mettendo a disposizione delle banche dati centralizzate”.
L’inserimento del player pubblico può quindi generare una posizione dominante con effetto deprimente. “Lo stato – concludono i produttori – deve incentivare l’adozione di strumenti software in un mercato di libera concorrenza per spingere il paese verso la modernizzazione attraverso l’adozione di processi digitali”.

Assemblea ordinaria Assosoftware 2016

Il nuovo Consiglio, eletto dall’assemblea Ordinaria il 12 ottobre, ha riconfermato Bonfiglio Mariotti (BlueNext Srl) alla presidenza e, su proposta del presidente, ha nominato quattro vicepresidenti: Francesco Angeleri (Wolters Kluwer Italia Srl), Enrica Eandi (Sistemi Spa), Mario Pedrazzini (Zucchetti Spa) e Cristiano Zanetti (Teamsystem Spa). Ai componenti del comitato di presidenza sono state assegnate le seguenti deleghe: a Mariotti i rapporti con l’Esecutivo e con gli intermediari e il presidio sul ruolo dello stato rispetto al mercato; ad Angeleri il settore Lavoro, l’accesso alle Banche Dati Pubbliche (Open-data) e quindi i rapporti con AdE, Inps, Inail e Ministero del Lavoro; a Eandi il settore Agricoltura e Dogane, con i rapporti con Ministero delle Politiche Agricole e Agenzia delle Dogane, nonché le relazioni con Confindustria; a Pedrazzini i settori Fisco e Ambiente con i rispettivi referenti AdE, Dipartimento delle politiche fiscali e Ministero dell’Ambiente, Concessionario Sistri; a Zanetti, oltre al settore Legale con i rapporti con il Ministero della Giustizia, anche i temi della Digitalizzazione dei documenti contabili, Fatturazione elettronica e Conservazione sostitutiva, con Agid, AdE e Dipartimento delle politiche fiscali. Infine al Consigliere Laura Petroccia (ADS Spa) è stata assegnata la delega per il settore Pubblica Amministrazione e Enti Locali.

Lo stato faccia le regole, il privato le soluzioni

AssoSoftware traccia un bilancio sulle iniziative portate avanti per la promozione del digitale

“Lo stato faccia le regole, il privato le soluzioni”.
È questo lo slogan provocatorio scelto da AssoSoftware per fare il punto con i rappresentanti delle Istituzioni, del Governo e del mercato, sullo stato dell’arte delle politiche e delle iniziative legislative rispetto agli obiettivi di promozione del digitale in Italia.
“Negli ultimi anni – spiegano dall’Associazione – abbiamo promosso la fatturazione elettronica B2b, che riteniamo un fattore decisivo per lo sviluppo e il recupero di competitività della nostra economia, sia attraverso interventi tecnici sui tavoli di lavoro con gli esponenti della Funzione Pubblica e dei vari Enti, sia attraverso i principali media di informazione economica”.
Quattro i punti chiave che “rischiavano di vanificare le buone intenzioni e le speranze del Governo di ottenere concreti vantaggi nella lotta all’evasione fiscale e nell’efficientamento del Paese”.
No a un’impostazione “stato-centrica invadente”
Il primo punto è l’alleanza tra pubblico e privato con uno “stato che deve fare le regole e il privato preposto a promuovere le soluzioni”.
No a soluzioni confuse e titubanti
L’attenzione è all’invio obbligatorio dei dati fiscalmente rilevanti delle fatture emesse: “solo così è possibile effettuare i controlli, eliminare adempimenti per tutti e attivare un vero volano per eFattura B2b”.
No a incentivi timidi e non motivanti
Per l’eFattura si chiede di osare di più con l’eliminazione di Registro Iva, Studi di Settore, Accertamento induttivo e l’introduzione di un credito di imposta per le aziende che investono nel digitale.
No all’offerta di demiurgici software gratuiti di Stato
FE e CD sono considerati solo una parte di processi gestionali e non sono adempimenti. La convinzione è che “le soluzioni presenti sul mercato siano già in grado di rispondere appieno alle diverse esigenze; soluzioni slegate dai processi sono invece un fattore di disturbo e di freno nella relazione

 

Il mercato ha bisogno di cooperazione applicativa

Roberto Bellini: “È l’unica strada per sostenere progetti vincenti”

“L’accesso alle informazioni e ai servizi pubblici deve essere sempre più integrato nei processi e nelle funzionalità aziendali, in logica machine to machine”. È questa l’idea del Direttore di AssoSoftware, Roberto Bellini, che ribadisce la necessità di un “collegamento tra i sistemi software gestionali ai servizi pubblici tramite il modello della cooperazione applicativa”.
Dr Bellini, parola d’ordine cooperazione, dunque, ma in che modo?
“Le cito, ad esempio, il collegamento allo SDI Sogei per FatturaPA, l’integrazione diagnostici e Gerico Agenzia delle Entrate, l’integrazione Controlli Bilancio e Pratiche Infocamere o quella con i Registri Vitivinicoli Ministero dell’Agricoltura.
I vantaggi operativi di questi progetti nati dalla cooperazione applicativa sono sotto gli occhi di tutti, con riscontri importanti in termini di efficienze ad efficacia”.
Quale sarà quindi il futuro?
“Il futuro sarà fatto da servizi pubblici utilizzati in modo sempre più automatico, senza perdita di tempo e con enormi vantaggi di semplificazione delle attività. La strada è segnata e gli interventi in questo senso non mancano; penso ad esempio al controllo del Codice Fiscale Agenzia delle Entrate, i controlli INPS, l’integrazione SISTRI e il Processo Telematico”.

 

Banche dati digitali e integrate, ecco la PA del futuro

Le linee guida dell’Associazione puntano all’accesso informatizzato agli archivi pubblici, così tramonta l’era della carta

Condivisione delle idee: in un mercato dinamico come quello del software i produttori puntano sulla cooperazione. Adattamento alle richieste e capacità di risposta diventano in questo modo un caposaldo della politica di sviluppo diretta tanto al pubblico che al privato.
TAVOLO PERMANENTE CON GLI INTERMEDIARI
Il pubblico da una parte, i privati dall’altra: l’ambito degli intermediari fiscali e previdenziali rappresenta un fattore fondamentale per l’attuazione delle norme e l’esecuzione degli adempimenti.
Commercialisti e consulenti del lavoro sono inoltre i principali clienti e utilizzatori dei prodotti software. È quindi strategico un coinvolgimento di questi player.
“L’obiettivo – spiegano da AssoSoftware – è quello di instaurare un confronto periodico e preventivo anche sulle scelte di politica fiscale ed economica che può essere determinante per un corretto indirizzo nell’azione del governo e una maggiore consapevolezza delle posizioni esistenti”.
BANCHE DATI PUBBLICHE APERTE
AssoSoftware non ha dubbi: “le banche dati pubbliche devono essere accessibili direttamente dagli applicativi gestionali per innescare nuove funzionalità e nuovi servizi per gli utenti finali”. La tecnologia offre soluzioni di dialogo che permettono di comprimere tempi di sviluppo o rielaborazione, evitare errori, semplificare i processi. In questa direzione vantaggi importanti si potrebbero ottenere da una integrazione reale con le banche dati del Catasto Terreni/Fabbricati, del Pubblico Registro Automobilistico (PRA) o dell’Anagrafe Nazionale della Popolazione Residente (ANPR).
IL BUON ESEMPIO DELLA TELEMATIZZAZIONE DEI REGISTRI VITIVINICOLI
Dalla gestione manuale dei registri di cantina alla completa telematizzazione e dematerializzazione: è questa la sfida che il Ministero delle Politiche Agricole ha avviato dal 2015 e che porterà all’obbligo di invio telematico per tutte le imprese vitivinicole a partire dal 1 gennaio 2017.
Le aziende coinvolte sono diverse decine di migliaia e spesso di medie e piccole dimensioni e l’invio telematico dei dati dei registri coinvolge tutte le attività di cantina. In questo ambito il Ministero delle Politiche Agricole ha compreso fin dall’inizio l’importanza del ruolo dei produttori di software e ha coinvolto AssoSoftware e i suoi rappresentanti fin dalle fasi iniziali che ha portato ad una sperimentazione con un dialogo serrato e continuo tra i tecnici ministeriali e le aziende di software. “Il percorso – spiegano da AssoSoftware – non si è rivelato semplice, tantomeno privo di ostacoli, ma è l’unico modo per far partire realmente il sistema in tempi certi, arrivando in modo capillare sul territorio, dove le software house operano con le loro attività di assistenza e consulenza”.

Anpr, un progetto pilota di accesso alle banche dati pubbliche

 

 

L’Anagrafe Nazionale della Popolazione Residente (ANPR) è una piattaforma strategica per la crescita digitale del Paese. Tutti i grandi progetti nazionali di modernizzazione nella PA e nel rapporto Pubblico/Privato, quali Carta di identità elettronica e Spid, richiedono la conoscenza univoca e indiscussa della posizione anagrafica dei cittadini. Senza una banca dati unica non si può infatti avere un controllo certo e universale della propria identità.
Proprio in questi mesi le software house che forniscono i gestionali agli Enti Locali stanno sperimentando il collegamento dei loro software all’ANPR via Web Services utilizzando componenti software pubblici integrati secondo gli standard Internet. Operativamente i Comuni continuano a utilizzare le funzionalità dei loro gestionali che ben conoscono ma dialogano in real time con la banca dati unica contribuendo ad alimentare al contempo un archivio unico centrale. Il progetto prende le mosse dal modello della cooperazione applicativa sulla quale AssoSoftware punta da tempo che, anche in questo caso, si è rivelato la strada giusta per il successo dei progetti digitali nazionali.

 

Riforme pubbliche, software house in prima linea

L’impegno dei produttori da Uniemens al Jobs Act, mentre sullo SPID si chiede più cooperazione

Tutte le recenti innovazioni in tema di Fisco e Lavoro hanno sempre coinvolto pesantemente i produttori di software. A partire dai versamenti unificati e dalle dichiarazioni fiscali telematiche, passando per gli elenchi clienti-fornitori, gli studi di settore, i flussi previdenziali Uniemens, fino ad arrivare al più recente Jobs Act. I produttori di software sono stati coinvolti ai tavoli Ministeriali per studiare la fattibilità tecnica degli interventi e valutare con gli Enti preposti specifiche tecniche e modalità di invio dei dati. Un impegno costante e un dialogo continuo che da vent’anni vede coinvolto il Comitato Tecnico dell’Associazione e i referenti dei Ministeri dell’Economia e del Lavoro, insieme a tutti gli Enti delegati all’attuazione delle norme, dall’Agenzia delle Entrate, a Sogei, Inps, Inail. Grazie al Forum telematico AssoSoftware i produttori di software si confrontano quotidianamente sulle norme da implementare, fanno osservazioni e pongono quesiti che vengono inviati ai referenti ministeriali contribuendo alla predisposizione di circolari, modulistica e specifiche tecniche corrette.
Serrata è anche l’attività di test dei componenti software, dai diagnostici telematici a Gerico, Entratel, Fattura elettronica e molti altri. Un lavoro prezioso che garantisce la pubblicazione di software corretti e l’acquisizione di dati controllati e affidabili.
SULLO SPID SERVE MAGGIORE COOPERAZIONE
Il Sistema Pubblico di Identità Digitale (SPID) prevede 3 modalità di autenticazione: utente e password, sistema OTP (one time password) e certificato digitale. Prevede anche tre ruoli ben distinti: l’utente utilizzatore dei servizi, la PA Provider dei servizi e l’Identity Provider che rilascia e controlla le autenticazioni. Questo modello dovrebbe garantire una modalità di accesso unificata e standard a tutti i servizi della Pubblica Amministrazione. Un risultato importante se si pensa al numero di portali pubblici nazionali e locali che prevedono aree riservate con specifici e diversi codici di accesso, con un proliferare di password da ricordare e problematiche di sicurezza da gestire. “Tuttavia – chiariscono da AssoSoftware – dal punto di vista delle imprese, sarebbe auspicabile che per lo SPID non ci fosse una netta separazione tra il sistema gestionale utilizzato in azienda e i servizi online della PA”. I dati richiesti dalla PA spesso sono infatti già presenti nei Sistemi Informativi aziendali. “L’ideale – aggiungono all’Associazione – sarebbe permettere l’accesso ai servizi della PA direttamente dall’applicativo gestionale senza richiedere obbligatoriamente l’autenticazione da browser come ora è previsto da SPID. Servirebbe un modello di cooperazione applicativa pubblico /privato con relative regole di autenticazione, una sorta di SPC (Sistema Pubblico di Connettività) pensato per il mondo privato. Noi siamo pronti a dare il nostro contributo”.