Verso una proroga a metà giugno dell’invio della comunicazione della liquidazione periodica Iva, in scadenza il prossimo 31 maggio. Secondo quanto risulta a ItaliaOggi, infatti, i tecnici dell’Agenzia delle entrate sarebbero consapevoli dei ritardi del rilascio dei software applicativi e potrebbero prendere in considerazione la richiesta di un rinvio evidenziato e formalizzato da Assosoftware, l’associazione dei produttori di software, il 27 aprile scorso. Nella comunicazione inviata al direttore dell’Agenzia delle entrate, Rossella Orlandi, il presidente Bonfiglio Mariotti evidenzia,

in merito alla scadenza del 31 maggio per l’invio telematico della liquidazione periodica Iva che «nonostante i software gestionali siano già pronti per la produzione dei flussi telematici, alla data non è ancora possibile effettuare l’invio e nemmeno sperimentare lo stesso in ambiente di test; in base alla vostra comunicazione» continua nella nota Mariotti, «i soggetti accreditati saranno abilitati all’invio solo dal 10 maggio prossimo venturo». Inoltre si evidenzia che al momento non è disponibile il nuovo componente di firma elettronica previsto dall’Agenzia delle entrate.Per queste ragioni dunque è stato richiesto un provvedimento di rinvio senza sanzioni per i contribuenti. Una scadenza vista con preoccupazione anche dai dottori commercialisti. In una nota, sempre del 27 aprile, Massimo Miani, presidente dell’Ordine ha messo in rilievo l’aggravio dei costi per gli studi che il nuovo adempimento, introdotto dal collegato fiscale, dl 193/2016, porta con sé.La trasmissione telematica delle nuove comunicazione secondo i commercialisti potrebbe arrivare a costare fino a mille euro l’anno, per via delle necessità di dotarsi di un software specifico. «questa situazione» spiega Miani, «sta facendo montare nella categoria una grave e crescente insoddisfazione». Miani spera che «al fine di non rendere gravoso l’adempimento, si tenti di uniformare le modalità di trasmissione telematica di questi modelli a quelle tradizionalmente in uso per gli altri adempimenti dichiarativi». E proprio sul punto Enrico Zanetti presenterà un’interrogazione al ministero dell’economia per capire le ragioni che hanno indotto l’Agenzia delle entrate a adottare le modalità tecniche che hanno determinato le difficoltà di questi giorni dei professionisti. Il decreto fiscale ha modificato l’articolo 21 del dl 78/2010 e modifica l’obbligo di trasmissione dei dati delle operazioni rilevanti ai fini Iva razionalizzando una serie di adempimenti comunicativi verso l’Agenzia delle entrate e stabilendo la trasmissione telematica di alcuni dati di tutte le fatture emesse, nonché di quelle ricevute e registrate, e delle relative note di variazione. Mentre l’articolo 21-bis del decreto legge n. 78/2010, invece, introduce un adempimento comunicativo riguardante i dati di sintesi delle liquidazioni periodiche Iva.