I temi della settimana

CRISI RUSSIA-UCRAINA, BONOMI: DEMOCRAZIA VALORE UNIVERSALE. SU ENERGIA SERVE UNA POLITICA ENERGETICA COMUNE IN EUROPA

La guer­ra in Ucraina, l’e­mer­gen­za uma­ni­ta­ria, i timori per le im­pli­ca­zio­ni eco­no­mi­che dovute alle sanzioni internazionali e gli ulteriori impatti sul caro energia sono sta­ti i temi al cen­tro del Con­si­glio Ge­ne­ra­le di Con­fin­du­stria. In una nota a seguito della riunione degli industriali, il Presidente Carlo Bonomi ha espresso una ferma condanna al conflitto, il convinto sostegno alla linea alla li­nea del pre­si­den­te del Con­si­glio, Ma­rio Dra­ghi – di pie­na con­di­vi­sio­ne del­le mi­su­re che la Ue sta adot­tan­do ver­so la Rus­sia e di con­ti­nua con­cer­ta­zio­ne con la Nato – ed ha avan­za­to una se­rie di pro­po­ste. “La de­mo­cra­zia è un va­lo­re uni­ver­sa­le – ha affermato Bo­no­mi-. Sia­mo con­sa­pe­vo­li che l’e­mer­gen­za mi­li­ta­re e uma­ni­ta­ria oggi venga pri­ma di tut­to e dob­bia­mo es­se­re an­co­ra più con­sa­pe­vo­li che ciò che sta ac­ca­den­do avrà con­se­guen­ze mol­to se­rie sul­la no­stra eco­no­mia e su quel­la di tut­ta Eu­ro­pa”. Per questo il Presidente ha proposto l’istituzione di un Co­mi­ta­to na­zio­na­le di cri­si tra Go­ver­no e Con­fin­du­stria “per im­ple­men­ta­re una po­li­ti­ca ener­ge­ti­ca co­mu­ne in Eu­ro­pa e far fron­te ai fab­bi­so­gni del­le im­pre­se e del Pae­se”. Il Presidente ha inoltre richiamato alla necessità di costituire or­ga­no ga­ran­te a li­vel­lo eu­ro­peo per mi­su­ra­re gli im­pat­ti del­la cri­si e de­fi­ni­re le con­tro­mi­su­re. L‘e­ner­gia è un’emer­gen­za quindi “ser­vo­no de­ci­sio­ni co­rag­gio­se in tem­pi ra­pi­dis­si­mi” – ha sottolineato. I nu­me­ri sono an­co­ra più al­lar­man­ti: se­con­do il CsC la bol­let­ta ener­ge­ti­ca del­l’in­du­stria nel 2022 po­treb­be sa­li­re ben oltre i 37 miliardi sti­ma­ti pri­ma del­la guer­ra.CRISI RUSSIA-UCRAINA:CONFINDUSTRIA ATTIVA UN HELP DESK. ON LINE GLI AGGIORNAMENTI PER LE IMPRESE Confindustria ha avviato un servizio informativo in costante aggiornamento e un supporto help desk per le Associazioni e le imprese, in relazione alla crisi Russia-Ucraina.  Il servizio è accessibile dalla home page di Confindustria attraverso una sezione dedicata.Nel mese di febbraio 2022 si è assistito, infatti, ad una rapida escalation nei rapporti diplomatici tra Russia e Ucraina. Dopo il riconoscimento delle repubbliche separatiste di Lugansk e Donetsk, la Russia ha avviato operazioni militari nel territorio ucraino, dando il via ad un conflitto dagli esiti incerti. Unione europea, Regno Unito e Stati Uniti hanno risposto prima al riconoscimento da parte della Russia delle due repubbliche e poi all’invasione sul campo approvando i primi pacchetti di sanzioni, che sono comunque in continuo aggiornamento. Il Centro Studi di Confindustria con l’Area Affari Internazionali ha calcolato che la Russia rappresenta l’1,5% dell’export italiano di beni (rispetto al 2,7% fino al 2014, anno delle prime sanzioni a seguito dell’annessione della Crimea alla Russia), interessando oltre 11mila imprese e il 3% dell’import (5,2% pre-2014). Il blocco all’export attuale riguarda 321 milioni di euro di vendite italiane in Russia nel 2021. Nonostante, al momento, l’impatto delle sanzioni sull’export italiano sia relativamente contenuto, è particolarmente significativo per alcuni specifici comparti italiani, per i quali l’export verso la Russia dei beni colpiti dalle sanzioni rappresenta una quota rilevante rispetto al totale delle esportazioni di quei beni nel mondo. Il peso del mercato russo era comunque già calato nel 2014 in conseguenza alle sanzioni legate all’annessione della Crimea. Il suo peso come destinazione dell’export italiano è sceso in tutti i principali settori con picchi significativi nei beni di consumo: dall’arredamento (8,0% pre-sanzioni; 3,0% nel 2021), al legno (5,5% – 1,1%), all’abbigliamento (7,3% – 3,8%) ai prodotti in pelle (4,6% – 1,7%). Come è noto, infatti, le sanzioni hanno fiaccato la crescita economica e la domanda interna russa e svalutato sensibilmente il rublo. Dal lato dell’import, circa un quinto degli acquisti italiani di gas e petrolio è di provenienza russa. La Russia inoltre accoglie il 2,4% dello stock italiano di capitali investiti nel mondo. I capitali italiani hanno realizzato 442 sussidiarie che occupano circa 34,7 mila addetti e producono un fatturato pari a 7,4 miliardi di euro, crescendo mediamente del +7,5% negli ultimi sei anni, molto più di quanto accaduto alle controllate nei paesi extra-UE (+2,2% nello stesso periodo) e negli Stati Uniti (+5,2%), primo paese extra-UE per presenza delle multinazionali italiane.SCIENZE DELLA VITA: INVESTIMENTO STRATEGICO PER IL FUTURO DEL PAESE. SERVE PARTNERSHIP PUBBLICO-PRIVATO

La pandemia ha messo in luce che le scien­ze del­la vita sia­no de­ter­mi­nan­ti per la cre­sci­ta dei pae­si. In considerazione di questo, la sa­lu­te, e quin­di la ri­cer­ca e l’in­no­va­zio­ne le­ga­ta alle scien­ze del­la vita, van­no con­si­de­ra­te un in­ve­sti­men­to stra­te­gi­co. Un im­pe­gno ad am­pio rag­gio su cui Con­fin­du­stria è in pri­ma li­nea ed ha ela­bo­ra­to un’a­gen­da di pro­po­ste nel­le Life Scien­ce per rea­liz­za­re un pia­no in­te­gra­to, at­traver­so una for­te part­ner­ship pub­bli­co-pri­va­to, uti­liz­zan­do l’ef­fet­to ac­ce­le­ra­to­re del Pnrr. “La pan­de­mia lo ha reso evi­den­te: la sa­lu­te è il fu­tu­ro”, ha affermato Gian­fe­li­ce Roc­ca, Spe­cial Ad­vi­sor Life Scien­ces, in un in­ter­ven­to sul So­le24O­re. “Sen­za di essa non c’è coe­sio­ne so­cia­le né svi­lup­po eco­no­mi­co. In que­sti mesi sono emer­se sia l’im­por­tan­za di so­ste­ne­re la ri­cer­ca e tra­dur­ne i ri­sul­ta­ti in pro­dot­ti e ser­vi­zi in­no­va­ti­vi per ri­spon­de­re ai bi­so­gni del cit­ta­di­ni, sia la stra­te­gi­ci­tà del­la fi­lie­ra Life Scien­ce, in­di­spen­sa­bi­le per mi­glio­ra­re la sa­lu­te e leva per il ri­lan­cio e la te­nu­ta so­cia­le ed eco­no­mi­ca del Pae­se. Di fron­te allo tsu­na­mi so­cia­le e po­li­ti­co cau­sa­to dal­le 3 tran­si­zio­ni che stia­mo vi­ven­do – pan­de­mi­ca, di­gi­ta­le, ener­ge­ti­ca – è ne­ces­sa­rio agi­re su­bi­to e con re­spon­sa­bi­li­tà”, ha aggiunto Rocca. Nel suo intervento all’interno del focus dedicato al tema dal So­le24O­re, il Vice Pre­si­den­te per la Ri­cer­ca e lo Svi­lup­po Fran­ce­sco De San­tis, ha evidenziato: “Heal­th is Weal­th. Lo è per­ché la sa­lu­te è un bene pri­ma­rio da tu­te­la­re e per­ché rap­pre­sen­ta una fi­lie­ra pro­dut­ti­va qua­li­fi­ca­ta e in cre­sci­ta, fon­da­men­ta­le per il Pae­se. Una fi­lie­ra che va dal­la ri­cer­ca alla cura e che ri­chie­de un im­pe­gno con­giun­to pub­bli­co-pri­va­to. Solo au­men­tan­do la ca­pa­ci­tà di tra­sfor­ma­re i ri­sul­ta­ti del­la ri­cer­ca in ap­pli­ca­zio­ni con­cre­te che por­ti­no a pro­ces­si, pro­dot­ti e ser­vi­zi in­no­va­ti­vi po­tre­mo es­se­re dav­ve­ro pro­ta­go­ni­sti nel­le sfi­de glo­ba­li, non solo com­pra­to­ri o uti­liz­za­to­ri. La pan­de­mia ha reso an­co­ra più evi­den­te la ne­ces­si­tà di una rior­ga­niz­za­zio­ne com­ples­si­va del­le ca­te­ne del va­lo­re glo­ba­li”. INVESTIMENTI ESTERI: FIRMATO IL PROTOCOLLO CON LA CAMPANIA PER CONSOLIDARE LA PRESENZA DELLE MULTINAZIONALI 

Valorizzare il ruolo e le potenzialità delle imprese italiane a capitale estero non solo su aspetti strettamente economici, ma anche su programmi di sostenibilità ambientale, economia circolare e welfare, su cui sono impegnate le multinazionali estere. Questo il fulcro del Protocollo tra Confindustria, Regione Campania e Confindustria Campania, firmato presso la Reggia di Caserta, per fidelizzare e supportare le imprese internazionali che operano nel territorio e creare le condizioni affinché implementino gli investimenti nelle aree in cui sono già presenti. La firma di questo Protocollo si inserisce nell’ambito di un percorso di retention e di sensibilizzazione sull’importanza delle imprese a capitale estero su cui Confindustria è impegnata da anni. Hanno già aderito Toscana, Lazio, Emilia-Romagna, Umbria e Piemonte e l’adesione della Campania è particolarmente significativa perché, con oltre 1.300 aziende che occupano più di 40.000 addetti, è la prima regione del Mezzogiorno per presenza di imprese estere. “Confindustria sottolinea da tempo a Governo ed enti territoriali l’importanza delle imprese italiane a capitale estero come fattore strategico per la crescita del Paese”, ha detto la Vice Presidente per l’Internazionalizzazione Barbara Beltrame Giacomello. “Le grandi imprese estere generano con le PMI un legame virtuoso in un’ottica di filiera. Infatti, da un lato le grandi aziende internazionali trovano fornitori di altissimo livello, flessibili nell’adattare rapidamente la produzione e, dall’altro, le nostre PMI hanno l’opportunità di entrare a far parte delle grandi reti internazionali e diventare più competitive. Per questo – ha aggiunto Beltrame – è importante creare le condizioni perché le imprese estere continuino a credere nel nostro Paese e supportarle nel cogliere in anticipo nuove opportunità di investimento”.Leggi la Nota sulla Crisi Russia-Ucraina e vai alla Sezione Aggiornamenti per le imprese https://www.confindustria.it/home/crisi-ucraina/documenti-e-analisi/comunicati-stampa/comunicato/CONFINDUSTRIA-DEMOCRAZIA-VALORE-UNIVERSALE. https://www.confindustria.it/home/crisi-ucraina/documenti-e-analisi/comunicati-stampa/comunicato/CONFINDUSTRIA-DEMOCRAZIA-VALORE-UNIVERSALE https://www.confindustria.it/home/crisi-ucraina. https://www.confindustria.it/home/crisi-ucraina