Audizione di Rossella Orlandi presso la Commissione parlamentare di vigilanza sull’anagrafe tributaria

Si è svolta il 20 gennaio 2016 nell’ambito dell’indagine conoscitiva su “L’anagrafe tributaria nella prospettiva di una razionalizzazione delle banche dati pubbliche in materia economica e finanziaria. Potenzialità e criticità del sistema nel contrasto all’evasione”, presso la Commissione parlamentare di vigilanza sull’anagrafe tributaria, l’audizione del Direttore dell’Agenzia delle Entrate, Rossella Orlandi.

 

Il tema al centro dell’audizione è stato l’evoluzione delle banche dati dell’Anagrafe tributaria e le nuove iniziative in tema di analisi del rischio delle partite Iva. Si allega il documento di audizione.

 

Nel corso del proprio intervento il Direttore dell’Agenzia, si è soffermata sull’utilizzo dei database in possesso del Fisco nel contrasto all’evasione dell’IVA sul potenziamento degli strumenti informatici. In particolare è stato sottolineato che l’attuale patrimonio informativo dell’Agenzia delle Entrate ha consentito una costante crescita dei processi di lavoro finalizzati alla prevenzione e al contrasto dei fenomeni evasivi.

 

Il Direttore dell’Agenzia, Rossella Orlandi, ha inoltre osservato che l’Agenzia ha già avviato i lavori di analisi e confronto con Sogei e con le associazioni di categoria, anche nell’ambito dei lavori del Forum italiano sulla fatturazione elettronica, per predisporre ed emanare i provvedimenti direttoriali previsti agli articoli 1 e 2 del decreto legislativo n. 127 del 2015, al fine di consentire l’attuazione tecnica delle disposizioni nei termini di legge (1° luglio 2016 e 1° gennaio 2017). Al riguardo, ha evidenziato che, da un punto di vista strettamente tecnico, il regime di opzionalità previsto dal decreto, laddove introduce – di fatto – un’ulteriore modalità tecnica di comunicazione delle informazioni rilevanti ai fini IVA che già i contribuenti sono chiamati a trasmettere in modo parcellizzato, come detto, sulla base di adempimenti che sono ancora esistenti (spesometro, black list, ecc.), comporta un appesantimento per l’Amministrazione e per i contribuenti. Poter prevedere un superamento degli attuali e diversi adempimenti comunicativi delle operazioni rilevanti ai fini IVA con la sostituzione – a regime – dell’unica e unitaria comunicazione prevista dal decreto legislativo n. 127 del 2015, potrebbe rappresentare una soluzione vantaggiosa tanto per i contribuenti quanto per l’Amministrazione finanziaria.