Assosoftware sul posticipo del termine a seguito della web conference con le Entrate e Sogei

Fatturazione, verifiche rinviate

Per la trasmissione alla p.a. controlli al 1° dicembre

 di Fabio Giordano 

 

Sembra aver trovato la via per una soluzione condivisa, dopo l’incontro in web-conference tra i referenti dell’Agenzia delle entrate e di Sogei e i componenti del Comitato tecnico Assosoftware, la problematica sull’elevatissimo numero di scarti (o meglio, al momento ancora solo segnalazioni di anomalia) delle fatture elettroniche trasmesse alle pubbliche amministrazioni, sorta a causa dei nuovi controlli recentemente attivati sul Sistema di Interscambio. Il primo risultato dell’incontro è stato comunque positivo, con il posticipo al 1° dicembre 2016, oramai ufficiale, rispetto al termine del 1° agosto 2016 previsto in origine, dell’adozione dei nuovi controlli in modalità bloccante, per consentire l’affinamento concordato di alcuni algoritmi di verifica e per evitare di generare problemi di assistenza proprio in un periodo a bassa disponibilità di risorse. Ma veniamo ai fatti. Sul sito fatturapa.gov.it lo scorso maggio era infatti apparso il seguente messaggio: «A partire dal 9 maggio 2016 sono introdotti nuovi controlli sui file trasmessi al Sistema di Interscambio. Per consentire il necessario adeguamento al nuovo regime di verifiche, fino al 31 luglio 2016 il mancato superamento di uno o più di questi nuovi controlli non comporterà lo scarto del file ma solo una segnalazione che verrà riportata all’interno della Ricevuta di consegna o della Notifica di mancata consegna. Dal 1° agosto 2016 i file che non dovessero superare uno o più di questi controlli verranno scartati. I nuovi controlli sono dettagliati nella versione 1.2 dell’Elenco controlli». Le anomalie segnalate, che al momento generano esclusivamente dei warning, ma che a regime avrebbero comportato lo scarto delle fatture, sono sostanzialmente legate a due tipologie di controlli: la prima riguarda l’arrotondamento nel calcolo degli sconti di riga con un diverso utilizzo dei decimali rispetto a quanto avviene nella prassi, mentre la seconda interessa le modalità in cui vengono considerati, nel calcolo dei totali, sconti e abbuoni di piede della fattura. Circa questi due controlli si è giunti ad una soluzione mediata che prevede da una parte un più completo utilizzo dei decimali e un innalzamento delle tolleranze a livello di calcolo da parte di Sogei, dall’altra l’adeguamento delle procedure gestionali in quei casi in cui il grado di libertà adottato finora nel comporre il corpo della fattura non sia completamente compatibile con le linee guida che hanno portato l’Ade all’introduzione dei nuovi controlli.

Anpr, per l’attuazione mancano conferme


di Roberto Bellini, direttore Generale AssoSoftware 

 

Che l’Anagrafe nazionale della popolazione residente (Anpr) sia una piattaforma strategica per la crescita digitale del nostro paese è un dato condiviso da tutti gli addetti ai lavori. Tutti i grandi progetti nazionali, a partire dalla Carta di identità elettronica allo Spid (Sistema pubblico di identità digitale), che mirano a modernizzare la p.a. e il rapporto pubblico/privato, poggiano sulla disponibilità di informazioni univoche e incontrovertibili rispetto alla posizione anagrafica dei nostri cittadini. È assodato che senza una banca dati unica e condivisa non c’è modo di avere un controllo certo e universale delle identità. Proprio considerando l’importanza strategica degli obiettivi da conseguire risultano ancora più incomprensibili le difficoltà che stanno bloccando l’attuazione del progetto. È passato un anno dall’avvio della sperimentazione da parte dei comuni pilota, la situazione è ancora in stallo e si attendono chiarimenti da parte dei ministeri competenti rispetto alle scelte tecnologiche da adottare. Il problema di fondo riguarda la possibilità o meno di integrare il software gestionale comunale all’Anpr attraverso la modalità «Web services» che permetterebbe all’utente di utilizzare le funzionalità che già ben conosce, dialogando in tempo reale con la banca dati unica. Tale modalità di utilizzo di Anpr è alternativa alla soluzione «Web application» sviluppata da Sogei per conto del Ministero dell’interno e, pur essendo indicata dalla norma come una delle strade possibili, secondo alcuni autorevoli rappresentanti pubblici sarebbe destinata a scomparire entro il 2018 per lasciare spazio a un uso esclusivo e obbligatorio della «Web application».

Che cosa comporterebbe questo scenario? Per la maggior parte dei comuni la soluzione «Web application», slegata dal gestionale e mancante di tutte le facilities e funzionalità introdotte negli anni per la gestione delle specifiche esigenze, non è accettabile e rischierebbe di far fare un grave passo indietro all’operatività consolidata. I rischi che si prospettano in modo evidente sono quelli di una dismissione di prodotti collaudati e performanti, di una drastica perdita di efficienza del sistema e di know how, di una vanificazione degli investimenti effettuati: di fronte a questa prospettiva i produttori di software e i funzionari comunali non potevano che frenare i loro entusiasmi e mettersi sulla difensiva in attesa di chiarimenti. In effetti non si comprende facilmente qual è la ratio per cui soluzioni software perfettamente funzionanti, completamente integrate, apprezzate, ben conosciute dagli operatori e con bassi costi di manutenzione, dovrebbero essere abbandonate invece di puntare al loro riutilizzo e alla loro integrazione con Anpr attraverso la «cooperazione applicativa», come d’altronde prevede lo stesso Cad (Codice amministrazione digitale). È opportuno inoltre ricordare che altre importanti innovazioni nel rapporto stato/cittadino (dichiarazione redditi telematica, mensilizzazione dei flussi previdenziali, F24 telematico ecc.) sono state realizzate proprio grazie a una forte collaborazione con gli operatori e i produttori di software, senza mortificarne il ruolo, ma al contrario utilizzando la loro specifica competenza e la capillare presenza sul territorio per guidare e accelerare il processo. In questo scenario il ministero dell’interno e le prefetture stanno inviando circolari ai singoli Comuni sperimentatori imponendo un subentro all’Anpr in tempi non compatibili e del tutto incoerenti con la situazione di confusione che regna da diversi mesi. Per fare definitivamente chiarezza sul punto, in virtù anche degli approfondimenti giuridici nel frattempo compiuti, Assosoftware ha scritto nei giorni scorsi ad Agid e ai ministeri competenti ed attende a breve una risposta che si auspica in linea con le aspettative degli operatori.

Direttiva in materia di Bilancio UE

Al lavoro per la Tassonomia 2016

È oramai passato più di un anno dal primo incontro collegiale, tenutosi il 18/6/2015 presso la sede di Assosoftware di Milano, organizzato per iniziare a capire tutti insieme come affrontare lato software le problematiche connesse all’adozione della direttiva 2013/34/Ue, che ha abrogato la IV direttiva Cee e la VII direttiva Cee (bilancio consolidato). Da allora sono successe molte cose: la legge di recepimento è stata approvata, l’Oic ha pubblicato in consultazione, sul proprio sito istituzionale http://www.fondazioneoic.eu, le bozze dei principi contabili revisionati in ottemperanza con le nuove disposizioni comunitarie (non ancora tutti, ma comunque un gran numero), Infocamere e Xbrl Italia hanno iniziato a predisporre la nuova tassonomia che entrerà in vigore il prossimo anno. Lo scorso 12 luglio 2016 si è quindi tenuto un incontro di aggiornamento più ristretto sul tema specifico della nuova tassonomia, cui hanno partecipato da una parte Infocamere e Xbrl Italia e dall’altra i componenti del Comitato tecnico Assosoftware, riunione in cui gli estensori della tassonomia stessa hanno esposto le scelte fin qui fatte e segnalato alcuni punti critici sui quali si è in attesa di prendere decisioni definitive. I lavori, quindi, procedono tutto sommato nei tempi previsti, ma non tutto è ancora chiaro e definito.

La riclassificazione del bilancio 2015- Uno dei punti ancora da chiarire in dettaglio riguarda le modalità di riclassificazione del bilancio dell’esercizio precedente, da comparare. Dell’argomento tratta già l’Oic 29 «Cambiamenti di principi contabili, cambiamenti di stime contabili, correzione di errori, eventi e operazioni straordinarie, fatti intervenuti dopo la chiusura dell’esercizio», tuttavia, stante le importanti informazioni che già l’Oic 29 fornisce, per la platea delle aziende interessate e per i loro consulenti sarebbe ancor più utile e preferibile, sul tema, una presa di posizione ufficiale con disamina puntale e specifica delle sole novità introdotte dalla direttiva 2013/34/Ue, al fine di poter operare in un contesto certo e privo di quelle ipotesi alternative che sempre – anche solo per esercizio dialettico – vengono teorizzate anche da affermati pubblicisti, aumentando i dubbi e facendo venir meno le certezze. Anche perché con l’applicazione delle nuove regole potrebbero cambiare l’utile o la perdita del 2015.

Cambieranno anche le imposte? – L’articolo 11 dello Schema di attuazione della Direttiva stabilisce che «dall’attuazione del presente decreto non devono derivare nuovi o maggiori oneri a carico della finanzia pubblica». Ciò sembrava voler dire, in base alle prime ipotesi interpretative prospettate dall’Ade, non solo invarianza di gettito, ma addirittura invarianza di imposizione in capo al singolo contribuente e quindi necessità di determinare le imposte con le regole attuali, pur in presenza di un utile di bilancio determinato con nuove regole (ulteriore binario). Sul punto sono in corso ulteriori attività di approfondimento, per cui tale prima interpretazione potrebbe essere superata, tuttavia, non avendo il legislatore al momento apportato modifiche al Tuir in relazione all’Ires, né al dlgs 446/97 dell’Irap, al momento andrebbe mantenuta la medesima base imponibile che si sarebbe avuta applicando la precedente normativa civilistica.

I leasing e le imposte in nota integrativa – Potrebbe cambiare in Nota integrativa l’esposizione dei dati dei leasing, in quanto lo schema previsto da Oic si è rivelato davvero molto complesso, e dei prospetti delle imposte anticipate e differite, che si sono rivelati poco leggibili. Tuttavia, secondo Assosoftware, sarebbe comunque preferibile ridurre al minimo le modifiche in relazione a problematiche comunque complesse ed oramai almeno parzialmente acquisite. Sul punto AssoSoftware ha avanzato una sua proposta che si auspica possa trovare la giusta condivisione quest’anno.

Articolo Italia Oggi_27-07-2016.pdf