di Laura Petroccia, ADS Automated Data Systems (*) – Rubrica a cura di AssoSoftware
L’articolo 14, comma 6, della legge 31 dicembre 2009 n. 196 dispone che le amministrazioni pubbliche, con l’esclusione degli enti di previdenza, trasmettano quotidianamente alla banca dati SIOPE, tramite i propri tesorieri o cassieri, i dati concernenti tutti gli incassi e i pagamenti effettuati.
Tali dati sono codificati con criteri uniformi su tutto il territorio nazionale. Le banche incaricate dei servizi di tesoreria e di cassa e gli uffici postali che svolgono analoghi servizi non possono accettare disposizioni di pagamento prive della codificazione uniforme.
Dal 2015, con l’introduzione dell’obbligo della fatturazione elettronica per i fornitori delle amministrazioni pubbliche, la Ragioneria generale dello Stato riceve, censisce e controlla le fatture elettroniche emesse, mettendole a disposizione delle amministrazioni debitrici. Al momento, i dati disponibili sulle fatture non consentono di verificare agilmente che il rispetto dei tempi di pagamento dei debiti commerciali sia entro 30-60 giorni, come da disciplina comunitaria.
Il progetto SIOPE+ introduce un’importante innovazione nella gestione delle informazioni utili al monitoraggio dei flussi finanziari pubblici. In linea con i principi di trasparenza della finanza pubblica, SIOPE+ migliorerà il lavoro degli enti, riducendo la necessità di trasmissione di ulteriori dati, ma consentendo al contempo alla Ragioneria generale dello Stato, il massimo livello di dettaglio informativo. Porterà anche a un maggiore rispetto dei termini di pagamento in ottica di una completa dematerializzazione.
Il monitoraggio
Vista la portata del progetto, sia in termini di complessità, sia di rilevanza strategica, è fondamentale un approccio graduale, che consenta a tutti gli attori coinvolti in prima persona – Enti, Aziende di software, e Tesorieri – di monitorare le fasi di implementazione e l’attivazione di ogni strumento utile a facilitarne la messa in produzione.
Lo scopo sarà principalmente quello di verificare gli effetti per il sistema dei pagamenti pubblici, con particolare attenzione agli enti di minore dimensione (che dovranno adottare obbligatoriamente l’ordinativo informatico) e individuare eventuali criticità.
Tutto questo richiederà uno sforzo di adeguamento ai Comuni, considerato che oggi, secondo dati ministeriali, oltre un terzo degli enti utilizza ancora il mandato cartaceo.
La raccomandazione comune infatti, che ha trovato d’accordo le istituzioni (Mef, Agid, Anci…) e AssoSoftware, l’associazione delle aziende produttrici di software, è che la sperimentazione coinvolga un numero ampio di enti e si articoli nei tempi e nei modi necessari per chiamare in causa le varie realtà territoriali, così da fare emergere le problematiche da risolvere prima dell’avvio a regime, a garanzia del successo del progetto.
La sperimentazione
La sperimentazione durerà sei mesi e sarà divisa in due fasi (luglio e settembre). La prima a partire dal 1° luglio, vedrà coinvolti: la Regione Lombardia, la Provincia di Taranto; i Comuni di Canda (RO), Grottaferrata (RM), Mantova, Venezia, e Villasanta (MB).
In considerazione dei risultati dei primi mesi di sperimentazione, con decreto del ministero dell’Economia e delle finanze, la sperimentazione verrà estesa a ulteriori enti proposti dalla Conferenza dei Presidenti delle Regioni e delle Province autonome, dell’Upi e dell’Anci, sentite le disponibilità dei Tesorieri e delle Aziende di Software.
La Conferenza Unificata infatti, nel corso della riunione dell’8 giugno 2017, ha espresso parere favorevole sullo schema di decreto del Ministro dell’Economia e delle finanze riguardante le modalità e i tempi per l’attuazione delle disposizioni concernenti il progetto SIOPE+. La Conferenza Unificata ha raccomandato anche:
• l’adeguamento del sistema SIOPE+ alle nuove regole tecniche che saranno adottate dall’Agenzia per l’Italia digitale (AgID);
• che il prossimo settembre sia convocata una riunione di verifica della sperimentazione, al fine di individuare eventuali miglioramenti per l’avvio a regime, e inserendo una seconda tornata di enti con modalità di partecipazione flessibili;
• che l’attuazione del progetto sia accompagnata, mettendo a disposizione ulteriori risorse finanziarie.
Quest’ultimo punto è fortemente sentito anche dalle Aziende di software, che recepiscono le criticità degli Enti a dover innovare e adeguarsi alle norme, senza potere di spesa.
Come è evidente, si tratta di previsioni e adempimenti gravosi, che andranno meglio specificati nei prossimi mesi, anche al fine di ridurre i rischi di aumento di costi per il sistema dei Comuni, soprattutto per gli enti di minore dimensione.
I tempi previsti
Dal 1° luglio 2017, i tesorieri e i cassieri degli enti in sperimentazione che avranno superato il collaudo delle procedure di SIOPE+ non potranno accettare disposizioni di pagamento trasmesse dai predetti enti con modalità differenti da quelle previste.
In seguito al collaudo positivo, le disposizioni di cui al comma 4 si applicheranno anche per la regolarizzazione di incassi e pagamenti effettuati prima dell’avvio della sperimentazione e per l’annullamento o rettifica di titoli emessi prima della medesima data, salvo differenti accordi tra ciascun ente e il rispettivo tesoriere.
Dal 1° ottobre 2017 sarà disponibile un ambiente di collaudo delle procedure di SIOPE+, secondo le modalità previste dalle Regole tecniche per il colloquio telematico di amministrazioni pubbliche e Tesorieri con SIOPE+.
Gli adempimenti di cui al comma 1 sono estesi anche alla gestione sanitaria delle Regioni, prevista dall’articolo 20 del decreto legislativo 23 giugno 2011 n. 118, e agli organismi per gli interventi europei, di cui all’articolo 1, comma 792, della legge 28 dicembre 2015 n. 208. La norma prevede che i tempi e le modalità attuative siano definiti con successivi decreti del ministero dell’Economia e delle finanze, il quale ha annunciato che il 1° gennaio 2018 vi sarà «la partenza a regime di regioni, province e comuni, attraverso un rilascio scaglionato nel corso dell’anno per le diverse categorie di enti».
(*) Consiglio direttivo Assosoftware
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