di Fabio Giordano, comitato tecnico AssoSoftware
Aveva colto di sorpresa un po’ tutti – comprese le software house che stavano già predisponendo gli adeguamenti delle procedure – la proroga dell’invio dei dati fatture relativo al secondo semestre 2017 decisa dall’agenzia delle Entrate, finalizzata a consentire agli operatori di prendere visione delle nuove regole tecniche semplificate che stavano per essere introdotte per effetto delle disposizioni contenute nell’articolo 1-ter, comma 2, del Dl 148/2017.
Nei giorni scorsi – dopo alcune settimane di presenza sul sito in versione bozza – è stato pubblicato ufficialmente il provvedimento delle Entrate del 5 febbraio (29190/2018), che rende operative tutte le novità contenute nel Dl 148/2017.
Per quanto riguarda il termine di invio, il provvedimento – in ossequio alle disposizioni dello Statuto del contribuente (articolo 3, comma 2, della legge 212/2000) – fissa al prossimo 6 aprile 2018 il termine ultimo per l’invio dei dati fatture, sia se effettuato per obbligo (in base all’articolo 21, del Dl 78/2010), sia per opzione (ai sensi dell’articolo 1, comma 3, del Dlgs 127/2015), invio che in entrambi i casi dovrà essere eseguito con le medesime modalità tecniche e operative.
Ma quali sono le novità che sono state introdotte dal provvedimento e in che modo queste potranno contribuire a semplificare la trasmissione delle informazioni?
Le principali novità introdotte
Di seguito (per punti) le principali novità.
1) È stata resa facoltativa la compilazione dei dati anagrafici di dettaglio delle controparti già identificate in Anagrafe tributaria. In linea di massima ciò dovrebbe significare – in analogia con quanto già avveniva con il vecchio spesometro in vigore fino al 2016 – che per i soggetti passivi titolari di partita Iva italiana oppure di codice fiscale italiano, possono essere omessi i dati anagrafici (nome, cognome o denominazione) e i dati della sede (indirizzo, cap, comune, ecc…), dati che dovranno invece continuare a essere trasmessi in relazione a tutte le controparti non identificate in Anagrafe tributaria (ad esempio clienti o fornitori esteri oppure clienti privati dei quali non si conosce il codice fiscale). Tuttavia, anche nei casi in cui sembra ancora permanere l’obbligo di indicare i dati anagrafici e della sede, sarà possibile compilare in modo libero i diversi campi del tracciato, senza che ciò crei i problemi di validazione dello schema Xml riscontrati in precedenza, essendo venuti meno la maggior parte dei controlli bloccanti.
2) Sono stati (finalmente) resi disponibili i controlli Sogei, in versione integrabile con gli applicativi gestionali.
3) È stata prevista la possibilità di trasmettere i documenti riepilogativi delle fatture di importo inferiore a 300 euro (ai sensi dell’articolo 6, commi 1 e 6, del Dpr 695/1996), in luogo delle fatture in essi riepilogate, grazie all’introduzione del nuovo tipo documento TD12. In questo caso l’indicazione del cliente o del fornitore non è necessaria, essendo le fatture riepilogate solo sulla base dell’importo di ciascuna inferiore a 300 euro, indipendentemente dal cliente o fornitore. Questa novità che è probabilmente poco significativa in relazione al secondo semestre 2017 per chi utilizza gestionali integrati, laddove giunge con troppo ritardo rispetto alla registrazione delle fatture che di fatto è già avvenuta – tant’è che alcune software house potrebbero decidere di non fare l’adeguamento per il 2017 -, potrà invece rivestire una qualche utilità a partire dal 2018.
4) Sono state estese anche al 2018 alcune delle semplificazioni già previste per il 2017 dalla risoluzione 87/E/2017, quali ad esempio la possibilità di indicare nel campo «IdPaese» la stringa «OO» e nel campo «IdCodice» una sequenza di undici «9», nel caso in cui non siano presenti nella bolletta doganale i dati del fornitore estero.
5) È possibile utilizzare le nuove modalità di invio semplificate anche per trasmettere comunicazioni integrative riferite al 1° semestre 2017. Sul punto è giunta assai gradita – nella versione finale e ufficiale – l’espressa indicazione (al paragrafo 1.5, terza alinea) che la nuova data del 6 aprile 2018 sostituisce quella originaria del 28 febbraio 2018, prevista dall’articolo 1-ter, comma 1, del Dl 148/2017, anche con riferimento alla possibilità di inviare le fatture del primo semestre 2017 senza l’applicazione delle sanzioni.
6) A partire dal 2018, in riferimento alle fatture emesse o annotate nello stesso anno, l’invio telematico potrà essere effettuato indifferentemente con cadenza trimestrale o semestrale. Quello semestrale – di fatto – diventa l’unico vero termine da rispettare, in quanto è evidente che – ancorché si scelga di inviare le fatture con cadenza trimestrale – vi sarà sempre la possibilità di correggere errori o inviare fatture mancanti entro il termine più lungo del semestre, senza sanzioni.
Gli esiti delle verifiche effettuate
In queste ultime settimane le software house hanno effettuato le necessarie verifiche tecniche, provando a utilizzare il nuovo schema Xml e applicando le nuove semplificazioni previste dal provvedimento. I risultati sono stati decisamente incoraggianti su più fronti:
•i controlli Sogei sono stati in grado di diagnosticare – indifferentemente – sia i flussi generati nel formato precedente utilizzato per l’invio dei dati del primo semestre 2017, sia i flussi generati nel nuovo formato. In entrambi i casi i controlli che vengono effettuati sono i medesimi, ossia quelli meno rigidi previsti dal provvedimento. Quindi oltre alla retro-compatibilità del formato, a livello di controlli sembra confermata l’applicazione delle nuove e meno stringenti regole, indipendentemente dallo schema Xml utilizzato.
•la dimensione dei flussi generati è decisamente inferiore a quella dei precedenti, grazie alla possibilità di non includere i dati anagrafici e della sede per la maggior parte dei clienti e fornitori già identificati all’Anagrafe tributaria. In futuro potrebbe quindi essere il caso – a questo punto – di superare i due attuali limiti dello schema Xml che attualmente comportano la creazione di una nuova fornitura quando venga oltrepassato il limite di 1.000 clienti o fornitori, ovvero il limite di 1.000 fatture per ciascun cliente o fornitore.
Gli adeguamenti dei software gestionali
Le software house stanno proprio in questi giorni ultimando le attività di adeguamento delle procedure. A livello funzionale sono state adottate diverse soluzioni applicative:
•alcune procedure manterranno invariato il recupero delle informazioni dai data base contabili che conterranno sempre e in ogni caso anche i dati anagrafici e della sede, rendendo eventualmente opzionale il “riporto” in fase di generazione dei flussi Xml in relazione ai clienti e ai fornitori già identificati all’anagrafe tributaria;
•altri software, invece, saranno modificati più drasticamente per riportare i dati anagrafici e della sede solo per i soggetti privi di partita Iva o di codice fiscale italiani.
La prima soluzione sarà, probabilmente, quella più frequentemente adottata perché comporta un numero inferiore di interventi, a fronte di una maggiore chiarezza espositiva. La seconda ha invece il vantaggio, soprattutto in alcuni casi, di una importante riduzione dell’occupazione di spazio all’interno dei data base.
Inoltre alcune procedure manterranno la retro compatibilità con il vecchio tracciato, mentre altre migreranno direttamente al nuovo tracciato, non essendoci – di fatto – più particolari necessità di mantenere il doppio tracciato.
Gli aggiornamenti saranno resi disponibili a breve, non appena concluse le attività di sviluppo e di collaudo delle procedure.
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