Confindustria Servizi Innovativi e Tecnologici e la sua associata Assosoftware lancia l’allarme per gli sviluppi del progetto ANPR – Anagrafe Nazionale della popolazione residente: carenze infrastrutturali e tecniche, ritardi nella fase test rischiano di bloccare l’avvio operativo della sperimentazione
con ripercussioni sul processo di digitalizzazione dei dati delle Pubbliche amministrazioni e sui servizi per cittadini e imprese.
 “A pochissimi giorni dall’avvio del “subentro” di ANPR per i primi Comuni italiani – afferma Ennio Lucarelli, Presidente di Confindustria Servizi Innovativi e Tecnologici – non sono ancora possibili sufficienti test di interoperabilità tra sistemi gestionali locali dei Comuni e Anagrafe Centrale di Sogei. Suggeriamo un pit-stop veloce, ma necessario a rimettere in linea gli adeguamenti tecnologici necessari per far partire con il piede giusto questo progetto che è uno dei tasselli fondamentali per la digitalizzazione della pubblica amministrazione al servizio di cittadini e imprese e per verificare le necessarie compatibilità economiche”.
 “Sul piano tecnico – dichiara Bonfiglio Mariotti Presidente di Assosoftware – a pochissimi giorni dall’avvio di ANPR per i primi Comuni, Bagnacavallo e Cesena, lo scenario è scoraggiante per i ritardi relativi all’infrastruttura web di Sogei, per l’impossibilità di effettuare adeguati test di interoperabilità tra il sistema gestionale locale del Comune e l’Anagrafe Centrale predisposta da Sogei, per l’indisponibilità di componenti e specifiche tecniche definitive: ad esempio non sono ancora state definite numerose e fondamentali tabelle (vedi Storico Comuni, Storico territori, ecc.), inoltre, le specifiche tecniche fornite sono soggette a continui cambiamenti e  integrazioni. Per garantire l’operatività delle amministrazioni comunali e servizi efficienti al cittadino serve certamente una banca dati anagrafica centralizzata e condivisa, senza rinunciare tuttavia all’integrazione dei dati da anni conseguita dai sistemi gestionali utilizzati dai singoli Comuni. Chiediamo pertanto una revisione del calendario della fase pilota a valle del completamento dei test con una nuova pianificazione che eviti di far pagare ai comuni e ai cittadini i probabili disservizi. Inoltre la recente decisione del Governo di smantellare in tempi rapidi le basi dati locali, mette i produttori di software davanti a uno sforzo, ulteriore e non previsto, per collegare tutti i servizi comunali presenti e futuri in cooperazione applicativa con ANPR e sottrae ai comuni una soluzione di backup alternativo in caso di mancato collegamento con ANPR che sarebbe stata garantita dal mantenimento della base dati locale perfettamente sincronizzata e aggiornata in tempo reale. Ci chiediamo come potranno funzionare i servizi comunali con tali premesse.”
“Sul piano economico, – sottolinea Bonfiglio Mariotti – il fatto altrettanto grave è che non è ancora stato chiarito dalla Funzione Pubblica se l’intero progetto, comprese le trasformazioni degli Applicativi Gestionali locali, potrà essere sostenuto da fondi nazionali e/o europei o se i costi dovranno ricadere sui Comuni stessi. La richiesta, avanzata virtuosamente dalle Associazioni, di coprire con un finanziamento pubblico dei Comuni il puro costo industriale del progetto tecnico è tuttora in attesa di risposta. Questo pone nuovamente l’interrogativo su chi sosterrà i costi di questo asset fondamentale per il paese. Le software house che partecipano alla sperimentazione, pur in questa situazione incerta, si son fatte carico di tutti i costi di sviluppo, per senso di responsabilità. Tuttavia l’onere industriale stimato (4/anni uomo per ogni software house) non è più sostenibile e non potrà perdurare”.