L’allarme di Assosoftware: ” Troppi Database pubblici ancora non si parlano, rischio  sanzioni”

Le riforme si moltiplicano ma la macchina dell’attuazione ha un passo più lento, anche perché richiede la definizione puntuale di strumenti e procedure, un lavoro spesso più complesso rispetto alla semplice (si fa per dire) riscrittura delle regole. Questa differenza di ritmo comincia a pesare parecchio sulla macchina del Fisco, e rischia di complicare ancora la vita dei contribuenti.
L’allarme arriva da Assosoftware, l’associazione delle imprese che elaborano gli strumenti gestionali con cui professionisti e intermediari assistono aziende e cittadini nei loro rapporti con il Fisco. L’associazione delle imprese offre un censimento puntuale di tutte le novità che costellano il calendario fiscale del 2015, e che mostrano ancora buchi più o meno grandi nella rete di regole e modalità attuative indispensabili per partire davvero. Il rischio, in molte situazioni, è che la strada si apra troppo tardi per permettere di arrivare in tempo a destinazione, e che di conseguenza scattino sanzioni a carico, a seconda dei casi, dei professionisti o dei contribuenti. «La volontà del Governo, e in particolare del premier Matteo Renzi, di accelerare l’innovazione digitale del Paese può avere effetti positivi importanti anche per imprese e professionisti – chiosa Bonfiglio Mariotti, presidente di Assosoftware -, ma è necessario che lo Stato guardi prima di tutto in casa propria. Bisogna prima di tutto uniformare le troppe piattaforme informatiche della Pa che nemmeno si parlano fra di loro, per renderle adeguate a quello che chiede ai contribuenti».
Proprio su questo piano si incontra infatti uno dei problemi ricorrenti in tanti capitoli attuativi delle riforme fiscali, comprese quelle più “popolari” come la dichiarazione precompilata. Tutti i tasselli, poi, si intrecciano, in un meccanismo che non è al sicuro dal rischio di effetti a catena. Premessa indispensabile della precompilata, infatti, è, per esempio, la nuova certificazione unica, per la quale la disponibilità di informazioni è quasi completa, ma i tempi sono strettissimi in un calendario che ne prevede la trasmissione entro il 9 marzo. Altre voci sono meno note al “grande pubblico”, ma non per questo complicano meno il lavoro di imprese e professionisti: vale per tutti l’esempio dello split payment, la «scissione contabile» in vigore dal 1° gennaio per le transazioni con la Pa ma ancora in attesa del decreto attuativo. «Per evitare che i cambiamenti a getto continuo rendano impossibile rispettare le scadenze – sottolinea Mariotti – è indispensabile coinvolgere nella valutazione degli interventi anche chi, come noi, deve governare la base dati e i sistemi informativi».
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Gianni Trovati

IL QUADRO
DESCRIZIONE
STATO DELL’ARTE
NOTA
INTEGRATIVA

Disponibilità informazioni: quasi completa. Complessità: molto elevata. Effetto sui clienti: rilevante
Rivoluzionata per effetto dell’adozione del formato elaborabile XBRL; conseguenze anche sul prospetto contabile del bilancio e sul piano dei conti delle società. Obbligo per i bilanci depositati dal 3 marzo 2015
COMUNICAZIONE
BLACK LIST

Disponibilità informazioni: quasi nullaa livello di modulistica e di tempistiche
Nuove regole che, nel rendere l’adempimento annuale, modificano i requisiti che ne definiscono l’obbligatorietà
CERTIFICAZIONE
UNICA “CU 2015”

Disponibilità informazioni: quasi completa. Complessità tecnica: molto elevata. Effetto sui clienti: rilevante
Nuovo adempimento finalizzato alla compilazione del modello 730 precompilato. Tempi strettissimi per la trasmissione della nuova C.U. (9 marzo 2015!). Le logiche di elaborazione sono complesse da realizzare, diverse da quelle delle certificazioni vecchia maniera (Cud e certificazione dei compensi in carta libera)
DICHIARAZIONE
PRECOMPILATA

Disponibilità informazioni: molto scarsa. Complessità tecnica: molto elevata. Effetto sui clienti: rilevante. Tempistica a disposizione: molto bassa. Sanzionabilità: nessuna, salvo che non sia immaginabile per i Caf/Professionisti non fornire il servizio ai contribuenti che lo richiedono
Non sostituisce, ma affianca il tradizionale modello 730 compilato dal contribuente, con complessità gestionali che vanno ad aggiungersi alle precedenti: presentazione telematica della delega per la messa a disposizione della dichiarazione precompilata da parte del Caf/Professionista o del sostituto di imposta che presta assistenza fiscale diretta, scarico vero e proprio del file XML della dichiarazione, acquisizione dei dati nelle procedure gestionali di elaborazione del modello, confronto dei dati presenti a sistema con quelli proposti dall’agenzia delle Entrate, accettazione o modifica del modello
MODELLO ISEE
Disponibilità informazioni: quasi completa. Complessità: molto elevata
Nuovo modello che nulla ha a che vedere con il precedente.
Dati e flussi operativi completamente diversi da quelli del passato
COMUNICAZIONE
DEI DATI DELLE
DICHIARAZIONI
D’INTENTO

Disponibilità informazioni: completa. Complessità tecnica: elevata. Effetto sui clienti: medio. Tempistica a disposizione: insufficiente, le specifiche sono state consegnate a metà dicembre, con avvio all’ 1/1/2015.
Sanzionabilità: dal 12/2/2015 occorre utilizzare le nuove regole
Nuovo modello, con obblighi a posizioni invertite tra l’esportatore abituale e il suo fornitore: il primo passa dalla compilazione di un documento in forma libera da consegnare al fornitore, all’obbligo di trasmissione telematico all’AdE di uno specifico modello (una sorta di autorizzazione) da consegnare poi in copia al fornitore insieme alla ricevuta telematica dell’AdE, mentre il secondo (il fornitore) non può più emettere la fattura in regime di non imponibilità se non controlla preventivamente la validità della predetta ricevuta telematica
SPLIT
PAYMENT

Disponibilità informazioni: pressoché nulla. Complessità: elevata. Effetto sui clienti: alto. Tempistica a disposizione: insufficiente, la norma è in vigore dal l’1/1/2015 e non si sa come allineare le procedure. Sanzionabilità: legata all’impossibilità di fatturare con regole chiare
Scissione del pagamento, grazie alla quale l’Iva di fatture emesse nei confronti di qualsiasi pubblica amministrazione dal l’1/1/2015 deve essere versata direttamente dalla stessa. Tale novità comporta una profonda revisione delle procedure di emissione delle fatture, di registrazione e contabilizzazione delle stesse, nonché di versamento, il tutto a pochi mesi dalla svolta epocale che ha portato all’obbligo di fatturazione elettronica verso la pubblica amministrazione, che dal prossimo marzo sarà esteso a tutte le amministrazioni
SCOMPUTO
RITENUTE IN F24

Disponibilità informazioni: nulla.
Complessità tecnica: elevata. Effetto sui clienti: alto. Tempistica a disposizione: insufficiente, la norma è in vigore dal 16/2/2015 e non si sa come allineare le procedure
Scomputo delle ritenute in F24 e non più scomputo interno ai sensi del Dpr 445/97. L’esposizione di tutte le compensazioni delle ritenute in F24, se da una parte porterà all’eliminazione del prospetto SX del modello 770 Semplificato, dall’altra richiede la rivisitazione completa delle procedure di compensazione e di elaborazione dei cedolini paga e del modello F24. La revisione è incompatibile con le tempistiche a disposizione
INTEGRAZIONE
EX-ENPALS
IN UNIEMENS

Disponibilità informazioni: appena sufficiente. Complessità tecnica: elevata. Effetto sui clienti: alto. Tempistica a disposizione: assai limitata
Integrazione delle informazioni retributive e contributive riguardanti i lavoratori ex-Enpals (lavoratori dello spettacolo e sportivi professionisti) nel nodo “PosContributiva” di UniEmens a partire dal mese di gennaio 2015
“LISTAPOSPA” IN UNIEMENS
Disponibilità informazioni:
insufficiente. Complessità tecnica: elevata. Effetto sui clienti: alto
Nuove modalità di elaborazione della “ListaPosPA” del flusso UniEmens ai fini della retribuzione figurativa da valorizzare negli estratti conto per riposi, permessi e congedi