Novità in arrivo per gli Isa 2022, pur all’interno di un’infrastruttura oramai consolidata, presentate dai relatori dell’Agenzia delle Entrate alle software house associate ad AssoSoftware nel corso del convegno dal titolo «Le novità normative fiscali/lavoro 2022 e lo sviluppo software: istruzioni per l’uso», che si è tenuto (in modalità web-meeting) nei giorni 2 e 3 marzo.
Le principali novità
Va innanzitutto premesso che, per il periodo di imposta 2021, i modelli approvati sono 175, così suddivisi:
– Commercio 52
– Servizi 61
– Professionisti 23
– Manifatture 37
– Agricoltura 2
Inoltre, in continuità con le ultime due campagne Redditi, va segnalato che anche quest’anno saremo in presenza di una sovrapposizione tra la normativa ordinaria, che prevede la scadenza del 31 gennaio per l’approvazione dei modelli Isa e quella del 15 febbraio per l’approvazione delle specifiche tecniche, e la disciplina straordinaria da emergenza Covid-19, che prevede la possibilità di apportare correttivi entro il mese di aprile, con apposito decreto.
La prima vera novità riguarda la soppressione di alcuni codici Ateco e, in sostituzione, l’istituzione di nuovi codici attività più analitici, maggiormente rappresentativi della realtà. A seguire abbiamo la progressiva integrazione dell’informazione relativa alla «Condizione di pensionato» per la gran parte degli Isa indicati nella Tabella 1, allegata alle istruzioni parte generale.
A livello di quadri, abbiamo un’espansione della presenza del quadro E in 69 dei 175 modelli Isa, di cui 25 sui modelli evoluti nel periodo d’imposta 2021 e 44 sui modelli non evoluti già presenti lo scorso anno.
Si estende l’obbligo di presentazione dei modelli
Il modello Isa, per il periodo d’imposta 2021, deve essere presentato dai contribuenti che hanno esercitato, in via prevalente, una delle attività economiche per le quali risultano approvati gli Isa e che sono tenuti all’applicazione degli stessi.
L’obbligo di presentazione del modello, tuttavia, da quest’anno sussiste anche per i soggetti che risultano esclusi dall’applicazione degli indici per le seguenti motivazioni:
– esercitano due o più attività di impresa, non rientranti nel medesimo Isa, qualora l’importo dei ricavi dichiarati relativi alle attività non rientranti tra quelle prese in considerazione dall’Isa, superi il 30% dell’ammontare totale dei ricavi dichiarati;
– partecipano a un gruppo Iva;
– nel periodo d’imposta 2021, rispetto al 2019, hanno subito una diminuzione di almeno il 33% dei ricavi di cui all’articolo 85, comma 1, esclusi quelli di cui alle lettere c), d) ed e), ovvero dei compensi di cui all’articolo 54, comma 1, del Tuir. Ne consegue che tali soggetti, per il periodo d’imposta 2021, pur non applicando gli Isa, devono comunque compilare e trasmettere il relativo modello.
Modalità per l’acquisizione degli ulteriori dati Isa
Le modalità per l’acquisizione degli ulteriori dati necessari ai fini dell’applicazione degli Isa rimangono invariate anche per il periodo d’imposta 2021 ed è quindi possibile operare:
① tramite accesso puntuale da parte dei contribuenti e degli intermediari delegati;
② con richiesta massiva da parte degli intermediari delegati alla consultazione del cassetto fiscale del contribuente;
③ con richiesta massiva da parte degli intermediari non provvisti di delega alla consultazione del cassetto fiscale del contribuente.
Nel caso ③ dovranno essere forniti alcuni elementi di riscontro relativi alla dichiarazione Iva 2021 (o in sua assenza del modello Isa 2021, periodo d’imposta 2020) presentata dai soggetti deleganti:
– l’importo del volume d’affari;
– gli importi corrispondenti all’imposta a debito e all’imposta a credito.
Sul punto va segnalato che, su richiesta di AssoSoftware l’agenzia delle Entrate e la Sogei si sono rese disponibili affinché si possa individuare una soluzione più efficace di quella attuale, nell’ambito dell’interoperabilità delle piattaforme, che permetta agli operatori di acquisire gli ulteriori dati Isa direttamente dai propri software gestionali, senza dover effettuare lo scarico manuale dei relativi file dal cassetto fiscale.
Chiaramente occorrerà superare alcuni ostacoli in tema di riservatezza dei dati, tuttavia con un po’ di buona volontà si dovrebbe riuscire, nei prossimi anni, a ottenere il risultato auspicato.