Comunicato stampa Assosoftware – 20/05/2015

 

Assosoftware, Confindustria Servizi Innovativi e Tecnologici e Assotec lanciano un grido d’allarme, nel corso del Seminario Istituzionale sulla Delega Fiscale presso la Camera dei Deputati, sul progetto normativo con il quale il Governo intende promuovere la fatturazione elettronica tra privati mettendo in campo l’Agenzia delle Entrate/SOGEI.

Ci sono molte luci ma anche ombre sgradite – commenta Bonfiglio Mariotti, Presidente AssoSoftware – nel provvedimento che il Governo si appresta a varare in merito alla fatturazione elettronica tra privati. Certamente positiva la decisione di promuovere l’adozione della fatturazione elettronica tra privati premiando i comportamenti virtuosi di quelle aziende che passeranno allo scambio di fatture elettroniche e che, così, potranno beneficiare, oltre che dei vantaggi diretti della digitalizzazione, di minori obblighi contabili e di riduzioni nei tempi dei rimborsi Iva. È un passo in avanti tante volte auspicato e finalmente intrapreso.

“Tuttavia – continua Mariotti – ribadiamo, ancora una volta, la nostra assoluta contrarietà, già espressa in sede di commento dell’Atto di Governo 162, in merito al progetto dell’Agenzia delle Entrate/Sogei, di mettere a disposizione delle aziende private un sistema gratuito, tramite SDI, per lo scambio delle fatture con altre aziende private e per i servizi di Conservazione digitale.

Siamo di fronte a una vera e propria invasione di campo con una proposta pubblica, in un mercato già maturo che offre soluzioni molto diversificate sia dal punto di vista funzionale sia da quello dellarichiesta economica. Investire risorse pubbliche, cioè i nostri soldi, per realizzare strumenti nominalmente gratuiti, ma in realtà a carico della collettività, in un contesto di libero mercato in cui già operano le nostre aziende e gli intermediari – commercialisti, associazioni, consorzi, hub, ad esempio – dimostra l’incapacità di apprezzare il lavoro di chi, in tutti questi anni, ha investito e continua a investire al servizio delle imprese e delle professioni.

Significa non tenere in alcun conto un comparto che impiega oltre 17.000 persone. Significa non capire che solo la competizione porta la vera innovazione, come la digitalizzazione dei flussi documentali auspicata a parole dal governo, indebolendo la capacità competitiva sul mercato nazionale ed estero delle imprese del settore. Significa, per di più, non aver compreso il ruolo fondamentale garantito dai software gestionali nell’ambito dei processi aziendali, nelle piccole come nelle medie e grandi aziende. Il problema della diffusione della fattura elettronica non è legato alla sua veicolazione, cosa peraltro già possibile in forma gratuita tramite la PEC, ma alla poca consapevolezza dei vantaggi che si possono ottenere tramite soluzioni integrate ai software gestionali utilizzati dalle imprese, che permettono risparmi grazie all’automazione di attività e processi aziendali (es. incassi/pagamenti, processo autorizzativo, disputa, ecc.). Una veicolazione tramite lo SDI, separata dai servizi a valore aggiunto, rischia di essere addirittura deleteria creando maggiore complessità e maggior difficoltà di integrazione con i predetti servizi: un altro degli oltre 50.000 portali e siti internet della Pubblica Amministrazione cui accedere, registrarsi, autenticarsi e…perdersi facilmente. Qualcuno vuole togliere un balzello alle micro e piccole imprese? Renda gratuito l’utilizzo delle PEC, più semplice, immediato e molto meno oneroso per lo Stato.”

“Siamo senz’altro favorevoli ad introdurre meccanismi e strumenti che agevolino la diffusione della fattura elettronica anche tra privati – afferma Lucarelli, Presidente Confindustria Servizi Innovativi e Tecnologici – perché la digitalizzazione va accelerata per semplificare l’amministrazione delle imprese e colmare il divario digitale che resta evidente tra Italia e i principali Paesi europei (25-sima su 28 nel ranking del Desi – Digital economy and society index messo a punto dalla Commissione Ue). Inoltre, la fatturazione digitale costituisce un importante passo che può offrire la possibilità alle imprese di migliorare sostanzialmente la propria gestione finanziaria. L’intero processo di miglioramento si deve fondare sulla valorizzazione di un sano, qualificato, efficiente e competitivo mercato privato, senza sostituirsi ad esso.”

Così Ennio Lucarelli commenta la recente progetto di iniziativa dell’Atto di Governo 162, che affiderebbe all’Agenzia delle Entrate/Sogei la messa a disposizione  a partire dal 1° luglio 2016, di soluzioni tecniche gratuite per consentire a tutti i soggetti passivi di IVA, di generare, trasmettere fatture elettroniche tra privati, includendo i servizi di conservazione per specifiche categorie  di soggetti. 

Nei Paesi virtuosi la domanda pubblica rappresenta un importante volano di crescita per il settore privato – conclude Lucarelli – mentre in troppi ambiti dell’economia nazionale, ed in particolar modo in quello dei servizi strumentali, le società pubbliche riducono l’ opportunità di crescita alle imprese private, fornendo spesso servizi comparativamente meno qualitativi e più onerosi di quelli offerti dai privati. Soluzioni affidate al mercato privato eliminerebbero ulteriori investimenti pubblici, con risparmio risorse dei contribuenti italiani, con informazioni e servizi a valore aggiunto a beneficio dell’intera filiera digitalizzata.”