I temi della settimana
CARO ENERGIA: IL MINISTRO ROBERTO CINGOLANI AL CONSIGLIO GENERALE PER UN CONFRONTO SULLE MISURE
Il Ministro della Transizione Ecologica Roberto Cingolani è intervenuto sul tema dei rincari energetici al Consiglio Generale di Confindustria, guidato dal Presidente Carlo Bonomi e alla presenza degli imprenditori rappresentanti del Sistema associativo. Obiettivo dell’incontro la condivisione di possibili azioni, frutto di una riflessione costruttiva e non ideologica, per contrastare il drammatico impatto dei costi dell’energia sul sistema produttivo, con potenziali gravi conseguenze sociali ed economiche per il Paese. Una tempesta che rischia di paralizzare definitivamente il sistema industriale italiano, già interessato da molteplici decisioni di chiusura, e che richiede un deciso intervento di politica industriale dagli effetti congiunturali e strutturali immediati, oltre a una progettualità di lungo termine. Il pacchetto di misure più urgenti, proposto da Confindustria, riguarda la cessione della produzione nazionale di gas ai settori industriali per 10 anni con anticipazione dei benefici finanziari per l’anno 2022; l’intervento immediato per la cessione ai settori industriali a rischio chiusura di energia rinnovabile elettrica “consegnata al GSE” per un quantitativo di circa 25TWh e trasferita ad un prezzo di 50 €/Mwh; l’aumento delle aliquote di agevolazione per le componenti parafiscali della bolletta elettrica nei limiti previsti dalla normativa Europea (art. 39 elettrico ex Com200/2014/UE).
DL SOSTEGNI TER: LA DELUSIONE DELL’INDUSTRIA. INTERVENTI SU CARO ENERGIA INSUFFICIENTI, AGIRE IN TEMPI STRETTI E CON VISIONE DI LUNGO TERMINE
L’industria ha accolto con un coro di critiche unanime le misure per contrastare il caro energia contenute nel DL sostegni ter. “Gli interventi del Governo sono insufficienti a calmierare i prezzi”, ha dichiarato Banzato, Presidente di Federacciai. Sulla stessa linea Savorani, Presidente di Confindustria Ceramica, e Lamberti, Presidente di Federchimica, secondo cui “Non c’è nulla per calmierare l’aumento del 500% dei prezzi del gas. Servono interventi strutturali”. Il Presidente di Assocarta Poli ha parlato di “piccoli interventi spot”, mentre il Direttore Generale di Assovetro, Da Riz, ha sottolineato che è sempre più alto il rischio chiusura. FederlegnoArredo, con il Presidente Feltrin ha chiesto un’azione più incisiva” mentre per il Presidente di Federalimentare Vacondio e il numero uno di SMI Tamborini, è necessario che il Governo corregga la rotta per “evitare il peggio”. Il Presidente di Assistal Carlini ha invocato “un atto di coraggio” mentre secondo Zanardi, Presidente di Assofond, è “inconcepibile la decisione di utilizzare il credito d’imposta per fronteggiare l’emergenza perché è un meccanismo che non risolve i seri problemi di liquidità del settore”. Il Presidente di Anima Nocivelli ha rilanciato le proposte di Confindustria, definendole “una soluzione concreta e a lungo termine” che, secondo Somma, Presidente di Confindustria Basilicata e Alessandro Spada, Presidente di Assolombarda “non sono state prese in considerazione dal Governo”. Confindustria Energia ha chiesto “interventi strutturali e di politica industriale, tra cui la massimizzazione della produzione nazionale di gas e l’incremento delle agevolazioni per i settori industriali energivori a maggiore rischio chiusura o delocalizzazione”, mentre per Valvassori di Anfia, il caro energia corrisponde ad “una vera pandemia, con intere filiere industriali non riescono a decidere se produrre in perdita o fermarsi”. Il Presidente di Federmeccanica Visentin, ha esortato il Governo “a mettere mano alla politica energetica nazionale” e il leader di Confindustria Lombardia Buzzella, ha espresso delusione per le misure del Governo perché “non incontrano le esigenze delle imprese”. Secondo Camilli, Presidente di Unindustria, il DL “è un piccolo aiuto non risolutivo, mentre serve un piano di lungo termine”. Delusione anche da Confindustria Campania, con il Presidente Traettino che ha invocato “un’inversione di rotta con misure strutturali”. D’accordo Gay, Presidente di Confindustria Piemonte, secondo cui “serve un intervento complessivo in tempi stretti e con visione di lungo termine”. Risso, Presidente di Confindustria Genova ha evidenziato come le misure siano solo congiunturali, con il rischio sempre più concreto “che le nostre imprese siano costrette a ridurre o sospendere la produzione”. Secondo Fontana, Presidente di Confindustria Puglia e Bari-Bat “le imprese chiedono che l’Italia faccia una scelta forte di politica industriale” e per Schiavoni, Presidente di Confindustria Marche “le misure sono insufficienti per le imprese che pagano un prezzo altissimo”. Per Agrusti, Presidente di Confindustria Alto Adriatico “se il Governo proseguirà in questa direzione, si andrà incontro ad una tempesta perfetta”. Ha parlato di “piccole mance” il Presidente di Confindustria Sicilia Albanese, mentre secondo Bigazzi, Presidente Confindustria Toscana “non c’è consapevolezza della gravità della situazione”.
CONGIUNTURA FLASH: IL CARO ENERGIA COLPISCE L’INDUSTRIA. ALMENO -0,8 L’IMPATTO SUL PIL 2022
Le nubi sulla risalita del PIL italiano, che già si stavano addensando a fine 2021, sono diventate più fitte all’inizio del 2022 e le stime vedono una frenata del PIL nel 4° trimestre. Questo lo scenario delineato dalla Congiuntura flash di gennaio del Centro Studi Confindustria. Con gli attuali prezzi abnormi dell’energia, i margini erosi, la scarsità di commodity e l’aumento dei contagi, il rischio è che il PIL subisca uno stop nel 1° trimestre, con un impatto di almeno -0,8% sul 2022. Il costo insostenibile del gas (+723% a dicembre sul pre-crisi) e dell’elettricità in Italia, sommandosi ai rincari degli altri input, sta causando temporanee chiusure di imprese nei settori energivori. L’impatto sulla produzione industriale in Italia sarà registrato tra dicembre e gennaio (dopo il +0,7% medio a ottobre-novembre). Il balzo dell’inflazione sarà transitorio solo se si raffredderà l’energia. Gli elevati contagi frenano i consumi di servizi, che tornano a scendere. Sul fronte degli investimenti le attese delle imprese diventano pessimiste, mentre il credito resta stabile e l’occupazione in recupero fino a novembre. L’export italiano tra luci e ombre: nell’Eurozona si diffondono sfiducia e timore, prosegue la frenata negli USA, mentre gli emergenti vanno avanti piano.
PNRR: AL VIA IL ROADSHOW DI CONFINDUSTRIA E MEF SUL TERRITORIO
Confindustria e il Ministero dell’Economia e delle Finanze, in collaborazione con le Associazioni del Sistema Confindustria, hanno organizzato un roadshow sul territorio per presentare alle imprese le opportunità del Piano Nazionale di Ripresa e Resilienza. Il ciclo di incontri, che si svolgeranno prevalentemente in modalità webinar, è rivolto alle imprese associate e non. Per ogni tappa è previsto un focus tematico specifico. Il 25 gennaio si è svolto il primo appuntamento in Confindustria Emilia-Romagna, dedicato alla ricerca. Ad introdurre la giornata il Direttore Generale dell’Associazione, Luca Rossi mentre il Direttore Affari Legislativi di Confindustria, Antonio Matonti, ha illustrato agli imprenditori le opportunità legate al Piano Nazionale di Ripresa e Resilienza. Gli interventi di Giorgio Centurelli del Ministero dell’Economia e delle Finanze e Antonio Di Donato del Ministero dell’Università e della Ricerca, hanno fatto particolare riferimento ai bandi R&I pubblicati a fine 2021. La prossima tappa è prevista nel Lazio, il 31 gennaio alle ore 15.30 in Unindustria, con un webinar dedicato alla missione 1 del PNRR, con focus sulla digitalizzazione, l’innovazione e la competitività. Gli incontri successivi, sempre in modalità webinar, si terranno in Lombardia, Toscana, Campania, Piemonte e Calabria. Si svolgerà invece in presenza l’appuntamento in Sicilia, in programma a marzo 2022.
Leggi la Congiuntura Flash del CsC e la news sul roadshow sul PNRR
https://bit.ly/CF_gen22.
https://bit.ly/3GcQly6.