E’ stato presentato in Senato il disegno di legge di Bilancio di previsione dello Stato per l’anno finanziario 2022 e bilancio pluriennale per il triennio 2022-2024 (A.S. 2448) sul quale il 16 novembre, alle 16,30, il Presidente renderà comunicazioni all’Assemblea, ai sensi dell’articolo 126, commi 3 e 4, del Regolamento. Dopo le comunicazioni del Presidente, il disegno di legge sarà assegnato alla 5a Commissione permanente in sede referente e alle altre Commissioni in sede consultiva. Da quel momento avrà inizio la sessione di bilancio.
Il disegno di legge è composto dai seguenti documenti:
Tomo I – Relazione illustrativa, relazione tecnica, allegato conoscitivo
Tomo II – Disegno di legge, quadri generali riassuntivi
Tomo III – Stati di previsione
Allegato – Nota tecnico-illustrativa
Il tomo II reca l’articolato del disegno di legge che è suddiviso in due sezioni. Il disegno di legge consta di 219 articoli.
Rinviando ad un prossimo numero di “Notizie Flash” l’illustrazione dei contenuti del disegno di legge, si anticipa che l’articolo 10 (Proroga del credito d’imposta per investimenti in beni strumentali «Transizione 4.0» e del credito d’imposta per investimenti in ricerca e sviluppo, in transizione ecologica, in innovazione tecnologica 4.0 e in altre attività innovative) che reca numerose proroghe di crediti di imposta non modifica i commi 1054 e 1055 dell’articolo 1 della legge n. 178 del 2020 (legge di bilancio 2021). Come è noto il credito di imposta per il software gestionale è previsto al comma 1054 dell’articolo 1 della legge n. 178 del 2020 nella misura del 10 per cento (sostanzialmente per il 2021 e fino a 30 giugno 2022 a condizione che entro la data del 31 dicembre 2021 il relativo ordine risulti accettato dal venditore e sia avvenuto il pagamento di acconti in misura almeno pari al 20 per cento del costo di acquisizione). Il comma 1055 prevede per i software gestionali nel limite massimo di costi ammissibili pari a 1 milione di euro, a decorrere dal 1° gennaio 2022 e fino al 31 dicembre 2022, ovvero entro il 30 giugno 2023, a condizione che entro la data del 31 dicembre 2022 il relativo ordine risulti accettato dal venditore e sia avvenuto il pagamento di acconti in misura almeno pari al 20 per cento del costo di acquisizione, il riconoscimento di un credito d’imposta nella misura del 6 per cento. Pertanto al momento è questo il beneficio che la disciplina della materia riconosce per il 2022.
A sostegno delle imprese sono rifinanziate: la Nuova Sabatini con 900 milioni di euro complessivi dal 2022 al 2026, i Contratti di Sviluppo con 450 milioni per il 2022 e il Fondo di garanzia con un incrementato complessivo di ulteriori 3 miliardi fino al 2027.
Sono stati inoltre istituiti al MISE due Fondi, per la transizione industriale e per i lavoratori delle PMI in crisi:
il Fondo per la transizione industriale, con una dotazione di 150 milioni di euro dal 2022, ha l’obiettivo di favorire l’adeguamento del sistema produttivo nazionale alle politiche europee in materia di lotta ai cambiamenti climatici attraverso agevolazioni alle imprese finalizzate alla realizzazione di investimenti per l’efficientamento energetico, per il riutilizzo per impieghi produttivi di materie prime e di materie riciclate, nonché per la cattura, il sequestro e il riutilizzo della CO2;
il Fondo per i lavoratori in crisi, con una dotazione complessiva di 600 milioni di euro (200 milioni per l’anno 2022, 200 milioni per l’anno 2023 e 200 milioni per l’anno 2024), destinato a favorire l’uscita anticipata dal lavoro, su base convenzionale, dei lavoratori dipendenti di piccole e medie imprese in crisi, che abbiano raggiunto un’età anagrafica di almeno 62 anni.
Tra gli altri interventi approvati nella manovra anche l’esonero contributivo per i datori di lavoro privati che assumono con contratto a tempo indeterminato lavoratori subordinati, indipendentemente dalla loro età anagrafica, che provengono da imprese in crisi.
Previsto anche un incremento delle risorse a sostegno dell’internazionalizzazione delle imprese e la proroga dei crediti d’imposta per investimenti 4.0 in ricerca e sviluppo, transizione ecologica e innovazione tecnologica.
E’ rinviato al 1° gennaio 2023 l’entrata in vigore della sugar e plastic tax.
Si allega il tomo II del disegno di legge A.S. 2448 e si riporta il link ove è possibile reperire tutti i documenti del disegno di legge:
https://www.senato.it/leg/18/BGT/Schede/Ddliter/testi/54559_testi.htm