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di Fabio Giordano, comitato tecnico AssoSoftware

 

Xbrl Italia ha reso noto che il proprio consiglio direttivo ha deliberato il 21 settembre 2021 di non procedere anche per l’esercizio 2021 a modifiche alla tassonomia Pci 2018-11-04 del bilancio Ue, già utilizzata dal 1° marzo 2019 per gli esercizi 2018, 2019 e 2020 (si veda il comunicato del 19 ottobre 2021).

 

Una buona notizia, sia per gli operatori del settore sia per le software house associate ad AssoSoftware, le quali possono continuare nell’evoluzione e affinamento dei propri prodotti, senza essere “distratte” da novità esterne.

La continuità, almeno per qualche anno, è sicuramente un valore per chi produce software e per chi lo utilizza, perché permette di concentrarsi sul miglioramento dei processi e dei flussi, nonché sull’eliminazione di quelle piccole limitazioni che inevitabilmente risultano connaturate alle prime versioni di ogni software.

D’altra parte nel 2021, come precisato anche dal comunicato, non vi sono stati impatti normativi tali da richiedere un intervento sulla tassonomia, anche in considerazione del fatto che neppure la principale e significativa novità del 2020, concernente le perdite di capitale emerse nell’esercizio in corso alla data del 31 dicembre 2020, aveva reso necessaria lo scorso anno la revisione della tassonomia.

Ricordiamo, infatti, che tra le novità della legge di Bilancio 2021 (legge 178/2020) vi era stata la riscrittura dell’articolo 6 del Dl 23/2020 (decreto Liquidità) concernente le perdite di capitale emerse nell’esercizio in corso alla data del 31 dicembre 2020.

 

La straordinarietà di tale disposizione stava nel fatto che, per le sole perdite 2020, non veniva richiesta, fino alla data di approvazione del bilancio 2025, la messa in atto degli interventi previsti in materia dal codice civile, in particolare:

• la ricapitalizzazione per la copertura delle perdite;

• il verificarsi di una causa di scioglimento della società, ex articolo 2484 del Codice civile.

Ebbene, se per l’indicazione del beneficio connesso alla fruizione di tale norma era già stata lo scorso anno ritenuta sufficiente la sola nota integrativa, un’eventuale proroga ed estensione della norma anche al 2021 non dovrebbe ragionevolmente portare a cambi di rotta tali da richiedere modifiche alla tassonomia.

I vantaggi della continuità sono comunque anche altri. Ad esempio una struttura uniforme nel tempo consente di poter effettuare raffronti tra i bilanci in maniera totalmente automatica, senza necessità di ricorrere ad aggiustamenti specifici, validi per esempio per una o comunque poche annualità.

Ben venga, dunque, la scelta strategica di intervenire sulla tassonomia della struttura di bilancio solo in relazione alle modifiche normative significative che entrano a regime, lasciando fuori tutte quelle che invece hanno carattere straordinario e interessano un solo esercizio oppure un numero limitato di esercizi.

Ricordiamo infine, sempre in tema di tassonomia Xbrl, che le software house associate ad AssoSoftware, che hanno deciso di supportare i propri clienti nella gestione gli enti del terzo settore (Ets), stanno realizzando le procedure per la predisposizione dei bilanci in formato Xbrl, con riferimento alla modulistica definita con il decreto del 15 maggio 2020 del ministro del Lavoro e delle politiche sociali.