I temi della settimana
RIFORME: NON POSSIAMO PERMETTERCI RALLENTAMENTI. NOI CI SIAMO E NESSUNO PUO’ CHIAMARSI FUORI.
“Abbiamo voluto mettere in chiaro che c’è una occasione storica del Paese. Abbiamo la sensazione che, a causa delle elezioni amministrative, sia iniziato il gioco delle bandierine su molti temi importanti, non vogliamo che questo gioco metta a rischio quello che il Paese aspetta da 30 anni, le riforme”. Così il Presidente Carlo Bonomi, ospite di “Mezz’ora in più”. Bonomi ha richiamato le riforme di ammortizzatori sociali e politiche attive, fisco, previdenza e concorrenza: “non possiamo più permettere che ci sia un rallentamento del percorso e abbiamo preso degli impegni con l’Ue. Sulle riforme ogni partito ha messo la sua bandierina. L’idea di lanciare il Patto, condivisa dal presidente Draghi, è proprio per trovare un comune denominatore”, ha ribadito Bonomi nel corso dell’assemblea dell’associazione degli Industriali di Varese nell’aeroporto di Malpensa. “Per le riforme oggi noi ci siamo ma vogliamo vedere dove sono gli altri, perché nessuno si può chiamare fuori. Non abbiamo tempo da perdere – ha aggiunto – perché le turbolenze sono tante, abbiamo il problema delle materie prime, di costi dell’energia e siamo di fronte a transizioni epocali”.
ECONOMIA: DA NADEF QUADRO POSITIVO MA LA SFIDA E’ UNA CRESCITA SOLIDA DAL 2022.
“La previsione contenuta nella Nadef conferma quello che era un trend molto forte di ripresa, ovviamente ci dà soddisfazione, ci conforta in quello che erano le nostre previsioni di inizio anno”. Lo ha detto il Presidente Carlo Bonomi, a margine dell’assemblea degli Industriali di Vicenza commentando i numeri della Nota di aggiornamento al Def approvata in Cdm e che delinea un quadro migliore del previsto, con un crescita al 6% per il 2021.”Mi ricordo a inizio anno – ha aggiunto Bonomi – quando Confindustria diceva che saremmo cresciuti più del 5%. Ci avevano guardato in maniera molto strana, ma eravamo convinti della forza delle nostre imprese, della nostra manifattura. Questo dato però non va preso con troppa enfasi, perché la vera sfida sarà la crescita a partire dal 2022, che deve essere una crescita solida, duratura, perché dobbiamo far fronte al debito emergenziale che abbiamo contratto come Paese”.
LAVORO: SU SALARIO MINIMO LA STRADA E’ RAFFORZARE I CONTRATTI. PRONTI AL CONFRONTO CON I SINDACATI.
“Dal dialogo tra Draghi e i sindacati mi aspetto il meglio possibile. Auspico che ci sia la voglia di costruire. Se vogliamo mettere i puntini sulle i e dividerci, ci mettiamo un attimo ma il Paese oggi ci chiede altro, ci chiede di metterci a un tavolo, di confrontarci in maniera dura, forte, però di uscire con delle soluzioni per il Paese”. Lo ha detto il presidente di Confindustria Carlo Bonomi commentando gli incontri tra il Premier e i sindacati. E sul dibattito sull’introduzione del salario minimo ha aggiunto: “vedo l’ipotesi di un tavolo tra Confindustria e sindacati in modo molto positivo. Non bisogna mai dimenticare la genesi del perché si parla del salario minimo in Europa. Si vuole introdurre una regolamentazione per quei Paesi che hanno una bassa contrattazione collettiva nazionale e per contrastare il dumping salariale. Noi riteniamo – ha aggiunto – che in Italia i minimi salariali siano già all’interno dei contratti collettivi ma non nascondiamo che in alcuni settori le retribuzioni siano molto basse ed è giusto intervenire in quei casi. La strada è quella di stipulare contratti per quei comparti che ora ne sono sprovvisti”. Il Presidente, entrando nel merito della questione, ha spiegato: “la proposta di cui si discute oggi prevede 9 euro lordi. Prendendo il terzo livello del contratto collettivo dei metalmeccanici, che è quello che si prende normalmente a riferimento come benchmark, è di 11 euro. Se si prende in esame anche il livello più basso è di 10 euro. Quindi si può dire che noi abbiamo già il minimo salariale all’interno dei contratti, e gli stessi sindacati – ha fatto notare – in questi giorni dicono che non è quella la strada perché il rischio è quello della fuga delle aziende dalla contrattazione collettiva”.
SICUREZZA SUL LAVORO: INTERVENIRE EX ANTE PER PREVENIRE GLI INCIDENTI. ISTITUIRE COMMISSIONI PARITETICHE IN AZIENDA
“Non si può morire oggi andando a lavorare e per questo ho fatto una proposta sul tema della sicurezza sul lavoro”. Così il Presidente Carlo Bonomi a margine dell’assemblea degli Industriali di Varese. “Ritengo opportuno intervenire ex ante e non ex post, quindi istituire commissioni paritetiche in azienda” per prevenire gli incidenti. “Siamo molto soddisfatti dal fatto che il presidente Draghi abbia richiamato il tema della sicurezza, in particolare la nostra proposta, relativa alla prevenzione,”, ha aggiunto Bonomi commentando le affermazioni del premier rilasciate nel corso della conferenza stampa a seguito dell’approvazione della Nadef. “Vediamo – ha proseguito – che si sta discutendo sull’aumento delle sanzioni, ma per noi è più importante intervenire prima per fare in modo che quegli incidenti non avvengano”.
AMBIENTE: IN ATTO TRANSIZIONE EPOCALE. SERVONO TEMPI GIUSTI, UNA GOVERNANCE MONDIALE E UNA POLITICA INDUSTRIALE CHE ACCOMPAGNI LE IMPRESE.
“E’ un momento delicato per il Paese che si troverà ad affrontare la più grande transizione epocale di tutti i tempi. Una transizione difficile che richiede tre grandi riflessioni”. Così il Presidente Carlo Bonomi, nel corso dell’assemblea di Confindustria Lombardia che ha eletto il nuovo presidente. “La prima – ha aggiunto – è che dobbiamo porci degli obiettivi credibili e non velleitari, e purtroppo sulla spinta ideologica si punta a raggiungere obiettivi che già sappiamo che non riusciremo a traguardare. La seconda è che questa transizione deve avvenire in una governance mondiale. Terzo, le transizioni, bisogna avere il coraggio di dirlo, hanno dei costi economici e sociali. Questo significa spegnere intere filiere della nostra industria che, se non verranno accompagnate da una grande politica industriale, e dai mezzi per attuarla, saranno a rischio sia le nostre imprese che centinaia di migliaia di posti di lavoro”.
FISCO: ELIMINARE IRAP E RIORDINO DELLE AGEVOLAZIONI. BENE PROROGA SUPERBONUS 110%, ORA VA MIGLIORATO.
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